Nata nel 1937 dalla passione per i motori del costruttore Alfonso Morini, l’azienda Moto Morini venne fondata inizialmente con l’intenzione di costruire motori e motocarri (secondo quanto pattuito con l’ex-socio di Morini, Mario Mazzetti). Durante il secondo conflitto mondiale, tuttavia, un bombardamento rase al suolo la fabbrica. Finita la guerra, Morini trasferì il suo stabilimento a Bologna e si dedicò esclusivamente alla costruzione di motociclette. Nel 1946 esce la T125, una 125 cm³ a 2 tempi monocilindrica che contribuì a portare l’industria motociclistica italiana tra le più eccellenti al mondo. Ma è il reparto corse di Moto Morini a consacrarne il marchio: nel 1948, il pilota Raffaele Alberti diventa campione italiano con una 125 Competizione e pochi anni più tardi giungono anche i primi successi internazionali. Nel 1958 va in produzione una delle moto storiche della casa bolognese, la Morini 175 Tresette Sprint. I primi anni ‘60 Alfonso Morini, con il sostegno progettuale di Dante Lambertini, dà vita alla 250 Bialbero, la “moto monocilindrica più veloce del mondo”. Sempre nello stesso periodo, sono messe in commercio le famose Sbarazzino 100 e Corsaro 125. Quest’ultima fu uno dei modelli più popolari di Moto Morini e fu declinata in diverse versioni. Alla morte di Alfonso Morini (avvenuta nel 1969), il settore progettazione passa a Franco Lambertini, che realizzò un nuovissimo e rivoluzionario bicilindrico. Furono introdotte la frizione multi-disco a secco (usata solo nelle moto da competizione) e la cinghia per la distribuzione (mai impiegata prima). Il 1972 è la volta della moto di maggior successo dell’azienda: la 3 ½, concepita anche in versione Sport.La più grande intuizione di Lambertini fu però il motore 350 cm³ come modulare, che portò alla realizzazione delle monocilindriche 125H e la 250T, e delle bicilindriche 250J, 500 GT, 500 Sport e Sei-V. Gli anni ‘80, invece, segnano la nascita della 500 da enduro, la fortunatissima Camel, che si riesce a imporre anche nella Parigi-Dakar e nella Sei Giorni all’Isola d’Elba. Nel 1988 esce la Dart, 350 stradale, ma la Cagiva spopola con i nuovi modelli e Moto Morini inizia a perdere popolarità. Dopo aver ceduto il marchio ai fratelli Castiglioni (titolari anche di Cagiva e Ducati), la casa motociclistica bolognese interrompe la produzione nel 1993.
Nel 1999, il marchio viene ceduto alla Morini Franco Motori, fondata nel 1957 dal nipote di Alfonso Morini e specializzata in motori per moto a 2 e 4 tempi. La sede si trasferisce a Casalecchio di Reno e, con il ritorno di Lambertini al reparto progettazione, si realizzano due nuove naked: la Corsaro 1200 e la 9 ½. Seguono la Granpasso, la 1200 Sport e la Scrambler. Nel 2010, tuttavia, a seguito della mancata conclusione di importanti trattative commerciali, Moto Morini è posta in liquidazione fallimentare dal Tribunale di Bologna ed acquistata da Ruggeromassimo Jannuzzelli e Sandro Capotosti, due imprenditori milanesi a capo della neonata newco Eagle Bike.Il 14 marzo 2012, lo storico marchio bolognese, torna a far parlare di sé proponendo all’asta 600 esemplari della nuova Rebello 1200 Giubileo. Tornano in produzione, con adeguamenti estetici e tecnici anche la Scrambler, la Corsaro veloce e la Gran Passo. Nel 2014 nasce la 11 ½ (rivisitazione della 9 ½), la Corsaro Veloce viene migliorata, rinasce la Rebello (in versione bicilindrico RS14 da 1200 cm³) e sono aggiornate con nuove componentistiche in carbonio e migliorie funzionali ed estetiche anche la Scrambler, la Corsaro veloce e la Granpasso. Dall’upgrade di quest’ultimo modello inizia la produzione della Granpasso R, con cerchi in lega da 17 pollici, mono ammortizzatore posteriore più corto e settaggio migliorato della centralina elettronica.
Nel mercato delle moto usate, Moto Morini ha sempre rivestito un ruolo importante e, soprattutto dopo la presentazione dei nuovi modelli, lo storico marchio bolognese sta tornando ad acquistare un posto di rilievo nel panorama motociclistico italiano.La nuova gamma 2016 di Moto Morini comprende ora: la naked Corsaro 1200 Veloce (1187 cm³), le enduro Granpasso (1187 cm³) e Granpasso R 1200 (1187 cm³), la 11 ½ (1187 cm³) e la Scrambler (1187 cm³).La Corsaro 1200 Veloce nasconde dietro un’armatura spessa e robusta un bicilindrico V2 superpotente messo a punto da Lambertini; la Granpasso si caratterizza, oltre che per la ruota anteriore da 17" e i cerchi in lega, anche per una nuova mappatura dal carattere più stradale; la versione R 1200 si presenta come la versione più sportiva della sorellina Granpasso; la 11 ½ è un naked bicilindrico a coda corta che rappresenta l’evoluzione stilistica e tecnologica della 9 ½; e infine la Scrambler, un’altra naked di Casa Morini che si fa notare per le linee grintose, almeno tanto quanto il bicilindrico V2.