La passione dello Spagnolo Simeón Rabasa Singla, impegnato già ai tempi della guerra civile spagnola nella costruzione di piccoli ciclomotori, lo portò a fondare la storica casa produttrice Derbi nel 1950, con il lancio sul mercato della Derbi 250, una motocicletta con un motore capiente un quarto di litro e potente 9 cavalli. Fu una motocicletta che segnò un’epoca e all’avanguardia per i tempi nei quali venne progettata: aveva il cambio a pedale a destra, la spia che segnalava quale marcia era stata inserita e i carter del motore non erano lisci secondo la tradizione bensì sagomati. Era appena nata una casa produttrice storica; la produzione di questa motocicletta durò circa dieci anni. La produzione di questo esemplare determinò un successo notevole per la ditta spagnola, tanto che nel 1958 si passò nel giro di pochi anni da 30 operai a 300, con una produzione di esemplari che passò da 300 pezzi a ben 4500. Al lancio sul mercato della 250 seguì quello della SRS 250, della 125 super e della 350, che montava un motore bicilindrico da 16 cavalli con una velocità massima di 120 chilometri all’ora. La casa produttrice spagnola si cimentò anche nella produzione di un veicolo a 4 ruote, il Girocarro, ed in quella di imbarcazioni. Gli anni Sessanta segnarono una svolta per la ditta spagnola, che per adeguarsi alle esigenze del mercato iniziò a produrre ciclomotori con cilindrata 50 e 75 cc, tra i quali il migliore fu senza dubbio il modello Antorcha, lanciato sul mercato nel 1965 e di cui solo in Europa vennero venduti circa 500 mila esemplari. Alla produzione di questo modello seguì quella della 125 4V, della 74 GS, della Derbimatic e della 49 Junior, per arrivare, sul finire degli anni Sessanta, al lancio sul mercato del ciclomotore Scootmatic, che poteva essere guidato senza la patente. La Derbi sperimentò anche, nel 1966, un modello da trial, il Trial Pireneos 74, che sviluppava una potenza di 7 cavalli.
La storia della casa spagnola subì un’evoluzione negli anni Settanta, quando la Derbi alternò la produzione di modelli enduro a quella di moto stradali e da corsa. In realtà la produzione dei modelli enduro durò pochi anni e venne inaugurata dal lancio sul mercato della Coyote, disponibile sia nella versione 50 cc sia in quella 75 cc; seguirono la creazione dell’enduro Cross 50 e di Correlaminos. Nel 1978 la ditta spagnola terminò la produzione degli esemplari enduro con la moto Diablo C4. La maggior produzione della casa produttrice spagnola si concentrò però in questi anni sulle stradali: il modello Carreras da 50 cc segnò un’epoca: era leggerissima, raggiungeva una velocità di punta di 165 chilometri all’ora con un motore che sviluppava una potenza di 15,5 cavalli e sei marce di velocità; prestazioni invidiabili per l’epoca, tanto che venne previsto anche il modello da corsa. Era la fine degli anni Settanta e la casa spagnola era conosciuta in tutto il mondo. Nel 1975 venne lanciata sul mercato la moto sportiva 2002 GPX, disponibile sia 125 sia 187,5 cc, con motore bicilindrico e accensione elettronica, rielaborata l’anno successivo con l’integrazione del doppio freno a disco anteriore. Venne prodotto anche il prototipo della 125 4V, che prevedeva il raffreddamento ad acqua. Il 1977 fu un anno importante per la casa spagnola: venne immesso sul mercato lo scooter Variant, che per la prima volta prevedeva l’accensione del motore semplicemente premendo un tasto montato nello spazio dedicato agli strumenti di guida. Ancora oggi sia gli scooter sia le moto prevedono un’accensione di questo tipo.
La produzione della casa spagnola è ormai avviata: gli anni Ottanta e Novanta vedono la nascita di nuovi modelli, sia scooter sia motociclette, tra le quali vale la pena citare la Variant Caballero, conosciuta nel mondo grazie al giro effettuato da Marco Gardoqui, che percorse quasi 20 mila chilometri con questo modello. Tra gli scooter, riscosse notevole successo il Predator, disegnato da Giugiaro nel 1998. Nel 2006 la Derbi venne acquisita dalla Piaggio e la sede venne spostata da Martorelles a Noale.