La GT si evolve, passa alla X e diventa GTX. Prima rappresentante di questa inedita corrente sportiva elettrica, il Suv/crossover Volkswagen ID.4. Una scelta certamente insolita per una vettura che di sportivo sembrerebbe non avere nulla. Così come GTI, GTD e GTE hanno in precedenza “fatto la storia” sui modelli anche iconici con alimentazione rispettivamente a benzina, a gasolio e ibrida, ora tocca dunque anche al modello di punta della Casa di Wolfsburg tra quelli a emissioni zero.
Stile sportivo dentro e fuori
La GTX non cambia molto rispetto alla ID.4 “normale”, nel senso che le differenze si misurano nei dettagli. Al di là del badge GTX che campeggia ad esempio nella zona del cofano posteriore, questa variante sportiva si distingue anche per i nuovi elementi cromatici bicolore, per i cerchi in lega specifici da 20 pollici, per il montante C di colore grigio antracite e per la presenza dei gruppi ottici Matrix Led anteriormente e a Led posteriormente.
Ovviamente anche gli interni si corredano di conseguenza. L'elemento che fa davvero la differenza sono i sedili sportivi con il poggiatesta integrato, seguono poi a ruota il volante in pelle con badge dedicato GTX in rosso e la plancia in X-Blue con doppia cucitura rossa a contrasto. Trattandosi della versione di punta della gamma ID.4, la versione GTX è offerta con un allestimento che potremmo definire full optional.
Doppio motore elettrico
Naturalmente anche in questo caso il primo aspetto (se non quasi l’unico) a essere stato evoluto in modo sostanziale è quello della spinta motrice. Nello specifico, l’aggiunta di un secondo motore elettrico sull’asse anteriore, oltre a quello posteriore da 204 cavalli che già equipaggiava la ID.4 più potente precedente, ha portato la potenza complessiva della GTX a 299 cv: quasi il 50% in più, dunque. Questa modifica, inoltre, ha reso a trazione integrale la ID.4 sportiva. La ripartizione della coppia motrice sui due assi viene regolata da un sistema di gestione che comunque privilegia l’utilizzo principale dell’unità posteriore, con quella anteriore che viene chiamata in causa quando si richiedono maggiori prestazioni o maggior trazione.
Al tutto viene abbinata una batteria da 77 kWh che con i suoi 12 moduli da 24 celle ciascuno concorre con 486 kg al peso complessivo di 2.224 kg. A questo proposito la Volkswagen dichiara un’autonomia di 480 km e, per chi ha qualche preoccupazione sulla durata nel tempo della batteria stessa, garantisce che dopo 8 anni o 160.000 km sia presente ancora almeno il 70% della capacità.
Prestazioni da sportiva
Questo “pacchetto meccanico” permette ovviamente prestazioni decisamente migliori rispetto alla ID.4 standard. Al di là della velocità massima che è limitata elettronicamente (181,3 km/h effettivi) è lo scatto a migliorare in modo bruciante: servono meno di 6 secondi per accelerare da 0 a 100 orari, per la precisione 5”90 contro 6”20 dichiarati e 8”14 della variante da 204 cv. Allo stesso modo migliora lo spunto in sorpasso, come sancisce il dato della ripresa 80-120 km/h: 3”77 contro 5”44.
Tutta questa “prestanza” si paga però in termini di consumi e autonomia: mediamente si percorrono 4,8 km per kWh (contro 5,6) anche perché in autostrada stiamo sotto i 3,3 km/kWh. Il che porta l’autonomia media da noi rilevata a 367 km, ben lontana dal dichiarato. Ma è normale con le elettriche che il dato reale peggiori almeno del 20% rispetto a quello teorico. Nell'uso in città, invece, grazie alla ricarica rigenerativa durante i rallentamenti, l'autonomia supera ampiamente i 400 km.
Per la GTX si parla di un prezzo di partenza di 59.800 euro, destinati ad aumentare con gli optional: ma la lista non è esagerata, perché molto è già di serie.
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