Il restyling ha rappresentato un notevole passo avanti per il brand diretto da Elon Musk, introducendo un design rinnovato e miglioramenti tecnologici che ne rafforzano la posizione nel mercato delle berline elettriche. Anche grazie a queste novità, Tesla Model 3 Highland, questo il nome del nuovo modello, si è posizionato primo nelle vendite del mercato elettrico 2024 a poca distanza dalla Model Y.
La nuova Model 3 offre un'estetica più affilata, un'aerodinamica migliorata e un'autonomia estesa, mantenendo al contempo le prestazioni elevate e l'attenzione ai dettagli che caratterizzano il marchio Tesla. Dentro cresce l’insonorizzazione e migliora la qualità degli assemblaggi, pur mantenendo lo schema piuttosto minimalista che vede lo schermo centrale da 15” centro di controllo della vettura.
Il tutto condito da un prezzo che fa impallidire alcune avversarie, anche nei segmenti più piccoli. Con poco meno di 41.000 euro, prezzo che non tiene conto di eventuali promozioni/incentivi, la Tesla Model 3 si propone nella versione d’ingresso con la batteria da 58 kWh come diretta avversaria anche di vetture termiche del suo segmento.
La Tesla Model 3 in 5 punti
- Motorizzazioni – Disponibile in versioni a trazione posteriore e integrale, con potenze che variano da 283 CV per la RWD a 498 CV della Long Range AWD. Curiosamente, la prestante Performance ha 460 CV contro i sopra citati cavalli della top di gamma proposta a un prezzo minore. L'autonomia varia da 513 km a 702 km, a seconda della configurazione e dei cerchi scelti. Si tratta di un’autonomia dichiarata che non tiene conto dello stile di guida e della temperatura.
- Design – Il restyling introduce un frontale più basso e affilato, nuovi fari anteriori e fanali posteriori più sottili, migliorando l'aerodinamica e l'estetica complessiva. Significativo il debutto, non solo tecnologico ma anche stilistico, dei nuovi fari a matrice di LED.
- Interni - L'abitacolo presenta materiali premium, un nuovo volante senza leve sul piantone tanto che le frecce si inseriscono direttamente dalla razza e un touchscreen centrale da 15,4 pollici. Inoltre, è presente un display da 8 pollici per i passeggeri posteriori, che consente il controllo del climatizzatore e del sistema multimediale. Spariscono i tasti fisici.
- Tecnologia e ADAS – Oltre ai display avanzati, la Model 3 offre un sistema audio premium con 17 altoparlanti, connettività migliorata e sedili anteriori ventilati per un comfort superiore. I sistemi di assistenza alla guida si aggiornano e si confermano come nel caso dell’Autopilot.
- Prezzo competitivo – La nuova Tesla Model 3 parte da 40.975 euro per la versione a trazione posteriore con la batteria da 58 kWh, disponibile anche da 75 kWh. La Long Range a doppio motore, con i suoi quasi 500 CV, rimane poco sotto i 50.000 euro.
Com’è fuori
Detto del muso che si è fatto decisamente più basso e affilato, a tutto vantaggio del coefficiente di penetrazione aerodinamico (0,219 è il miglior dato mai registrato su una Tesla), la nuova Tesla Model 3 si incattivisce puntando su nuovi fari a matrice che non solo migliorano l’illuminazione nelle ore notturne, grazie alla capacità adattiva del fascio luminoso di non abbagliare chi proviene dalla direzione opposta, bensì rendono la Model 3 più vicina al terreno, pronta ad aggredirlo.
Cambiano anche i fari al posteriore, mentre rimane la linea della carrozzeria scolpita dall’aria e rimangono le non comodissime maniglie a scomparsa, ottime per risultare non impattanti a livello aerodinamico ma poco pratica quando ci sono da aprire le portiere. I cerchi, da 18” e 19”, rimangono fedeli al loro design carenato, così come carenato è il fondo vettura che ora gode di un nuovo estrattore. Nuovi colori per la berlina americana e, nella versione Performance, nuovo pacchetto estetico che comprende sia le feritoie sul frontale sia lo spoiler sul posteriore. Sono specifiche di questa versione anche le pinze freno. A prescindere dalla versione, il look della Tesla Model 3 si è fatto sicuramente più distintivo e decisamente più elegante che in passato.
Cresciuta di 2,5 centimetri rispetto alla prima generazione, vediamo le dimensioni della nuova generazione della berlina americana, che può contare anche sul bagagliaio anteriore (frunk) grazie al minore ingombro dato dal motore elettrico:
- Lunghezza: 4,72 metri
- Larghezza: 1,85 metri
- Altezza: 1,44 metri
- Passo: 2,88 metri
- Bagagliaio posteriore: 436 litri, 594 contando il vano sotto il piano di carico
- Bagagliaio anteriore: 88 litri
Com’è dentro
Gli interni della Model 3 2025 sono stati aggiornati con materiali di alta qualità e nuove tecnologie. Il touchscreen centrale da 15,4 pollici rimane assoluto protagonista, nonché unico, in abitacolo. A lui è deputato il controllo di buona parte, se non tutte, le funzioni del veicolo, mentre un nuovo display da 8 pollici è disponibile per i passeggeri posteriori, consentendo il controllo del climatizzatore e del sistema multimediale.
Il volante è stato riprogettato, eliminando le leve sul piantone e integrando i comandi direttamente sulle razze. Sì perché nonostante questi elementi siano in parte tornati protagonisti sulla Model Y Juniper, sulla Model 3 Highland Tesla ha deciso di farne a meno spostando anche il comando delle modalità di marcia direttamente sulla parte destra dello schermo, una decisione inusuale ma già vista sulle versioni Plaid di Model X e Model S. Altra protagonista in abitacolo è la nuova luce ambiente, settabile su numerosissime colorazioni.
Quest’ultima, oltre che rendere molto più piacevole lo scorrere del tempo in abitacolo, ha anche una funzione prettamente legata all’interazione con i sistemi di guida assistita installati a bordo. Nuovi anche i sedili, ventilabili e riscaldabili. Il salto di qualità rispetto alla passata generazione è evidente.
Dalle Plaid non è rimasto, però, il tasto sul volante (a sfioramento) per azionare il clacson: meglio tornare al vecchio e classico comando al centro molto più pratico. Nuove, e sempre derivate da plaid nonché confermate su Model Y, le due piastre di ricarica wireless che adornano la parte iniziale del tunnel centrale, con il resto dedicato ai vani portaoggetti e ai portabicchieri. Alzando il naso all’insù, si gode del tetto panoramico con filtro per i raggi UV che va oltre la panca posteriore per estensione nonostante l’interruzione, sopra i poggiatesta, che maschera il telaio. Qualche problema di visibilità posteriore visto che il lunotto, a causa della coda rialzata, non rende facile le manovre: ci pensano le telecamere e i sensori.
Come si guida: l’elettrico e le varianti tra batteria e potenza
Come si accennava, la Tesla Model 3 è disponibile in due varianti a trazione posteriore (RWD) e due a trazione integrale (AWD). Le prime vantano potenze di 283 CV e cambia la batteria: la RWD da 58 kWh promette un’autonomia di 513 km nel ciclo combinato WLTP ed è la versione che costa meno a listino, poco sotto i 41.000 euro. La Long Range RWD gode della batteria maggiorata a 75 kWh e l’autonomia “schizza” a 702 km totali, assicurando lunghi viaggi e meno soste alle colonnine della rete Supercharger, dove la berlina può caricare fino a 250 kW caricando fino all’80% in meno di 20 minuti. La Long Range AWD, anche a causa della maggiore potenza (498 CV) e del maggior peso dato dalla presenza del secondo motore elettrico all’anteriore vede l’autonomia ridursi a 629 km, a fronte di prestazioni che la vedono accelerare da 0 a 100 km/h in appena 4,4 secondi.
Fa meglio la variante Performance, nonostante la potenza leggermente minore (460 CV). Confermata la trazione integrale, la maggior brillantezza in accelerazione e un assetto dedicato con sospensioni adattive e l’interessante modalità Track dedicata al divertimento in circuito riducono l’autonomia a 528 km nonostante la batteria da 75 kWh ma le prestazioni parlano molto chiaro: 262 km/h di velocità massima e 3,1 secondi per scattare da fermo a 100 km/h, contro i 201 km/h delle altre versioni.
Nella guida di tutti i giorni, tutte le varianti della Model 3 godono di una migliore insonorizzazione grazie ai nuovi vetri a doppio strato. Solo la variante base da 283 CV ha, per scelta di Tesla, un’erogazione meno dirompente rispetto alle varianti AWD, così da rendere la guida meno scattosa e più docile anche nel traffico. Complici i sistemi di assistenza alla guida tra cui il comprovato Autopilot, anche la guida in autostrada non è mai uno stress.
Migliorata anche l’esperienza generale con il veicolo: per avviarlo basta ovviamente aprire le portiere, inserire la cintura e selezionare la D una volta premuto il freno. La modalità Park (P) si attiva automaticamente slacciando la cintura. Bene anche il One Pedal, che fa quasi dimenticare l’esistenza del pedale del freno.
Gli ADAS e la sicurezza
La Tesla Model 3 si aggiorna più fuori che dentro dove protagonista è sia la sicurezza passiva sia attiva. Migliorata la sicurezza da impatti laterali grazie a nuovi rinforzi nel telaio mentre nuovo, visibili aprendo la portiera dove spunta un’appendice sul longherone inferiore che va ad agganciarsi alla soglia inferiore, così da fornire un sostegno aggiuntivo ed evitare che la porta, colpita di lato, penetri in abitacolo creando danni gravi agli occupanti.
Nuovo è anche l’indicatore a LED integrato nella cassa, forse un po’ piccolo, che segnala la presenza di un veicolo in arrivo nel famoso angolo cieco. Anche senza ricorrere all’Autopilot, il cruise adattivo in coppia con il mantenitore attivo di corsia è sufficiente per la marcia auto regolata, sebbene talvolta il rilevamento dei cartelli stradali sia fin troppo preciso. Concludendo con l’Autopilot, ne esistono diversi pacchetti, due dei quali a pagamento.
Considerando che la dotazione della Model 3 è praticamente full optional, scegliere questi sistemi comporta un notevole esborso sul prezzo finale. Si parla di Autopilot avanzato e di guida autonoma al massimo potenziale. Il primo, rispetto al cruise adattivo standard, prevede il parcheggio automatico e i sorpassi automatici avviati dal conducente, non prima che i radar abbiano rilevato l’assenza di un veicolo nella corsia di sorpasso: la manovra permette di “chiudere” il sorpasso con il rientro in corsia. Il secondo, optional da 7.500 euro, controlla l’accensione dei semafori e la presenza degli stop sulla carreggiata. Si tratta di una tecnologia che potrebbe già funzionare con i più alti livelli di guida autonoma, sebbene la legislazione in merito cambi ancora da paese a paese.
Perché scegliere la Model 3 e perché no
La nuova Model 3 senza ombra di dubbio è la prima scelta per chi cerca un’auto elettrica potendo disporre di un budget compreso tra 40.000 e 50.000 euro. Ci sono concorrenti, anche più piccole, che si avvicinano come prezzo, rendendo di fatto la Model 3 molto competitiva sul mercato. Carica fino a 250 kW, rendendo le soste alle colonnine Supercharger più veloci, ha potenze fino a 498 CV e, con la nuova versione Performance, anche il pubblico più sportivo potrà rimanere sorpreso delle sue prestazioni.
Il salto di qualità è notevole confrontandola direttamente con la precedente generazione, sia in termini qualitativi sia in termini di guidabilità. Ad esempio la RWD da 283 CV è diventata meno istantanea nell’erogazione, rendendola più vicina al concetto di berlina dall’andatura turistica nonostante uno 0-100 coperto in 6,1 secondi. Molto bene, tra i motivi per sceglierla, l’autonomia. Una Long Range RWD promette fino a 700 km ma, con lunghe percorrenze autostradali, difficilmente va sotto i 550 km reali.
Tra i contro, aver accentrato tutto sullo schermo e aver tolto quasi totalmente l’interazione con dei veri e propri tasti fisici può spiazzare. Un esempio sono gli indicatori di direzione spostati sul volante, o il tasto per i fari abbaglianti. Ci si prende la mano, vero, ma sulle prime dover comunque rivolgere lo sguardo allo schermo, non fosse altro per inserire la retromarcia, può davvero essere motivo di distrazione. Infine, da buona berlina a tre volumi il bagagliaio non ha una capacità eccelsa ma il doppio fondo aiuta potendo così oltrepassare i 550 litri cui si aggiungono gli 88 litri del frunk anteriore.