Non più soltanto Sport Utility di lusso, ma anche una vera ammiraglia. Che permette a chi la guida, ma anche a chi se la gode da passeggero comodamente seduto sul divano posteriore, di gustarsi la raffinatezza tutta british di un’automobile che da sempre è riferimento di lusso ed eleganza. Stiamo parlando della quinta generazione della Range Rover, un modello rivoluzionario sia nel design che nei contenuti perché rappresenta una decisa svolta rispetto alla tradizione del Marchio. Senza comunque perdere il fascino, la fisionomia e il DNA tipico di questa icona britannica.
Range Rover, qualità inglese e stile italiano
Il compito di disegnare questa nuova generazione del Suv è stato affidato al reparto di design che ora è guidato da un italiano, Massimo Frascella. Il risultato è quello di una linea pulitissima e priva di fronzoli, prodotta con l’obiettivo di far diventare una specie di scultura mobile l’ultimissima Range. I colori più chiari rendono ancora meglio l’idea delle forme, evidenziando superficie vetrata e l’essenziale nervatura orizzontale del corpo vettura. In ogni caso, non si può non essere colpiti da una carrozzeria tendenzialmente liscia come il guscio di un uovo, con uno slancio laterale perfetto grazie alla forma del padiglione e la citata linea appena sotto la cintura che caratterizza la vettura. Non c’è la benché minima sporgenza in ogni punto della carrozzeria.
La quinta generazione della Range Rover utilizza la piattaforma ad architettura modulare longitudinale MLA-Flex. Il telaio modulabile ha permesso la messa in cantiere della versione a passo corto SWB e a passo lungo LWB con la possibilità, in quest’ultimo caso, di avere una terza fila di sedili e la variante a 7 posti. A un prezzo base di 148.200 euro offre un equipaggiamento ricco sotto ogni aspetto. Tra le dotazioni, una completa schiera di dispositivi di sicurezza e aiuto alla guida, l’head-up display e un avanzato sistema di controllo della qualità e purificazione dell’aria, oltre a sedili con funzione massaggio, impianto audio Meridian Signature, climatizzatore a 4 zone e sedili posteriori a inclinazione regolabile.
La Diesel ibrida consuma poco
La versione protagonista della nostra prova è la meno potente in gamma, la D250. Dispone della tecnologia mild hybrid a 48 Volt, recupero dell’energia in frenata e decelerazione con alternatore/starter integrato. Il motore endotermico è un 6 cilindri in linea, morbido e pastoso, che si lascia utilizzare anche poco sopra i 1.000 giri senza problemi. Spinge con convinzione, pur non essendo esuberante in rapporto alle caratteristiche della vettura. Che, per la cronaca, ha fatto registrare un peso di 2.709 kg.
In ogni modalità di utilizzo, il motore spinge con convinzione contribuendo a prestazioni tutto sommato interessanti. In accelerazione da 0 ai 100 orari abbiamo registrato un tempo di 8”21, nove centesimi sotto le aspettative di quanto dichiarato dalla Land Rover. Non male neppure lo slancio sino a 160 km/h, raggiunti in 23”69 con un chilometro da fermo percorso in 29”77 e una velocità d’uscita pari a 173,7 km/h. Non ci vuole moltissimo per arrivare ai 200 all’ora, mentre punta massima che abbiamo toccato è di 208,3 contro i 206 dichiarati.
Le caratteristiche del motore permettono percorrenze più che interessanti, con una media calcolata di 12,130 km per litro di gasolio. Ad andature da codice in autostrada si sfiorano i 12 km/l e anche in città non si è poi tanto lontani da una media di 10 km/l, davvero ottima per un Suv di queste dimensioni.
Non teme il fuoristrada
Una volta al volante, si ha a disposizione una lunga serie di possibilità di scelta della modalità di utilizzo del mezzo. Su strada il ventaglio è limitato a Eco, Comfort e Dinamico con conseguenti regolazioni di sterzo, cambio, erogazione della potenza e soprattutto sospensioni, che sono dotate di ammortizzatori pneumatici a controllo indipendente. L’assetto variabile a controllo elettronico, insieme alla gestione della trazione integrale, regala un’incredibile versatilità alla vettura.
Come ormai tutte le sorelle di casa Land Rover, anche la nuova Range è in grado di affrontare pure serissimi passaggi in fuoristrada se si ha il cuore così insensibile da spedire una signora in abito da gala a sguazzare tra terra e fango su fondi dall’aderenza precaria. Il ventaglio di regolazioni per il fuoristrada è ampio con una scelta per erba, ghiaia e neve, un’altra per fango e solchi, una per la sabbia e in ne l’ultima per arrampicarsi su terreni o rocce scoscese. Non bastasse tutto questo, si può giocare sullo schermo centrale per agire sul bloccaggio dei due differenziali elettronici e guidare assistiti da bussola, rilevamento altezza guado e telecamere per vedere meglio i passaggi difficili.
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