Lo direste che il progetto Huracán ha quasi nove anni di vita? La Lamborghini Huracán è una di quelle automobili che invecchiano bene. Come il buon vino. Più passa il tempo, migliore diventa. La prima versione nacque nel 2014, poi nel 2019 è arrivata la seconda generazione. Nel frattempo è stata evoluta costantemente anche con l’aiuto delle esperienze sviluppate in corsa nel monomarca SuperTrofeo. Ha acquisito una trentina di cavalli in più, si è smagrita perdendo un centinaio di kg di peso ed è passata dalla trazione integrale a quella posteriore.
Huracán Tecnica, a metà tra Evo e STO
Oggi la versione Tecnica è l’ultima generazione di Huracán con il motore V10 aspirato duro e puro probabilmente prima del passaggio all’elettrificazione che avverrà nel giro di un paio d’anni. Ma è anche la più raffinata, elegante, confortevole. Tecnicamente parlando – scusate il gioco di parole – la Lambo Tecnica è una via di mezzo fra la Evo (nata nel 2019) e la STO (la versione più estrema).
Della Evo mantiene il nuovo design, caratterizzato dallo splitter anteriore con profili a Y (è lo stilema delle Lamborghini) dotato di aeroblades, la presa d’aria inferiore davanti alle ruote posteriori di ispirazione Murciélago, i freni carboceramici Brembo e soprattutto la tecnologia delle ruote posteriori sterzanti che sono determinanti per migliorare la guidabilità. Inoltre possiede tutta la nuova elettronica interna introdotta sulla Evo, compreso il display orizzontale sulla plancia e i comandi vocali di Alexa, Apple CarPlay e così via. Dalla STO invece eredita il motore V10 5,2 litri potenziato a 640 cavalli (con 565 Nm di coppia motrice), la trazione soltanto posteriore, e le gomme Bridgestone Potenza Race o Sport messe a punto appositamente per questo modello.
Ingentilita, ma non troppo
Anche dal punto di vista aerodinamico la Tecnica risulta un compromesso. Non ha la pinna sul cofano posteriore della STO, né la sua vistosa ala posteriore regolabile; però possiede un alettone di taglia decisamente più generosa rispetto al piccolo spoiler della Evo. Tradotto in numeri, la Tecnica sviluppa il 35% di carico aerodinamico in più della Evo e circa il 40% meno della STO. Ma questo diventa un beneficio perché la Tecnica genera un drag inferiore che permette di avere una velocità massima di una decina di km orari rispetto alla STO: 325 km/h dichiarati per la Tecnica, contro i 315 della STO.
Ma per quanto ingentilita, il suo punto di forza resta il motore. Il 10 cilindri a V aspirato che rappresenta uno degli ultimi ultimi propulsori plurifrazionati vecchia scuola in un’era di supercar turbo oppure già ibride plug-in. Il rombo del V10 non soffocato da alcuna turbina è veramente appagante e risulta un valore aggiunto di questa Lambo.
Agilissima con le quattro ruote sterzanti
Una specie di grosso go-kart, ma con 640 cavalli alle ruote... Se vogliamo riassumerla in poche parole, la Huracán Tecnica è questa. È una berlinetta rabbiosa, esaltante, cattiva quando si schiaccia a fondo il gas. Ma anche tutto sommato “quasi facile” da guidare grazie a uno sterzo precisissimo e direttivo e si riesce a buttarla di qua e di là nelle curve quando si prova a portarla al limite in pista; è facile anche perché le ruote posteriori sterzanti le donano un’agilità inaspettata nel misto stretto. Ma usiamo anche la parola “quasi” perché in fondo questa Lambo ha pur sempre 640 cavalli alle ruote posteriori. Che sono tanti. Tantissimi. Basta un attimo di esagerazione, se guidate a controlli staccati, a farla piroettare su se stessa.
Il bello della Tecnica è che è una vettura supersportiva completa. Nel senso che è adatta per viaggiare turisticamente – con tutti i limiti delle dimensioni e della guida rasoterra – ma è perfetta per spingere al massimo in pista e godersi emozioni impagabili. Una Lambo a due facce. Due personalità ben distinte. Quando girate per strada a bassa velocità emana un sound soffocato, appena appena udibile. Ma quando si cambia mappatura e dal manettino sul volante ci si sposta da “Strada” in “Sport” oppure in “Cosa”, si entra in un’altra dimensione. La Tecnica diventa una belva velocissima. I progettisti sono riusciti a combinare due anime differenti in quest’auto.
Quello che stupisce subito alla guida di questa Lamborghini è l’agilità. La reattività con cui la Tecnica segue l’input della sterzata. Grazie alle ruote posteriori sterzanti, l’auto si districa agilmente fra curve, tornanti e ostacoli di ogni genere. Sotto i 60 km/h le ruote dietro girano fino a 3 gradi in controfase rispetto alle anteriori per aumentare l’angolo di sterzata e la manovrabilità nei tornanti. In questo modo l’interasse di 2.620 mm si accorcia virtualmente di ben 220 mm per facilitare la sterzata. Sopra i 60 km/h, invece, le ruote posteriori girano nel senso di marcia (sempre fino a 3°) per stabilizzare l’auto nelle curve veloci e nei rapidi cambi di direzione.
Supersportiva per pochi
I pochi fortunati che potranno permettersela per rombare in solitudine però debbono sapere che il prezzo di listino è un po’ uno specchietto per le allodole. Perché il costo ufficiale è di 235.500 euro, che detto così pare anche misurato rispetto alla STO che costa 70mila euro in più ed ha lo stesso motore, la stessa potenza e quasi la stessa tecnologia. Ma se volete finire la macchina con cura ed eleganza perché incanti davvero al colpo d’occhio come il nostro modello in prova color verde silvans, preparatevi a sborsare una bella valanga di soldi in più.
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