Chi si ferma è perduto, recita un famoso proverbio che calza a meraviglia per i Costruttori di automobili. Basti solo pensare alla continua evoluzione dei sistemi elettronici per capire che è impossibile per qualunque modello, salvo rare eccezioni, rimanere fermo sui suoi passi per più di 3 o 4 anni. A questo si aggiungono le esigenze in tema di emissioni, che hanno reso imperativo il lancio di un sempre più ampio ventaglio di vetture elettrificate. Ad adeguarsi alla necessità di abbattere le emissioni medie di CO2 è anche la Jaguar, che ha colto l’occasione di rinfrescare la gamma della F-Pace con l’introduzione della P400e che punta sulla propulsione ibrida plug-in.
Jaguar F-Pace, potenza ibrida
Il motore è il noto turbo a 4 cilindri in linea di 2 litri abbinato a un propulsore elettrico da 105 kW. Si arriva così a una potenza complessiva di 404 cavalli e una coppia massima di ben 640 Nm. Le batterie agli ioni di litio da 17,1 kWh garantiscono un’autonomia dichiarata in modalità elettrica di 53 km, ovviamente variabile in funzione dello stile di guida. Il guidatore può scegliere di utilizzare quella ibrida e anche di non consumare l’energia accumulata nelle batterie. Alla guida, il complesso spinge con convinzione la F-Pace sino dai regimi inferiori, con un calo solo una volta superati i 6.500 giri.
Su strada, la F-Pace ibrida mostra una più che buona stabilità nonostante dimensioni e peso non siano certo d’aiuto, soprattutto in termini di maneggevolezza. Lo sterzo preciso in funzione delle varie modalità di utilizzo aiuta per un ottimale controllo del mezzo. Bene anche il cambio a otto marce che si usa anche come un manuale. Le prestazioni sono di rilievo, con una velocità massima di 240 km/h, confermata dai dati rilevati. Notevoli pure le accelerazioni, con un tempo riscontrato di 5”2 nel passaggio da 0 ai 100 orari, migliore del 5”3 dichiarato. Non eccezionali gli spazi d’arresto.
Bene i consumi
I consumi sono influenzati dalla carica della batteria e dal conseguente apporto del motore elettrico. In modalità ibrida non è difficile arrivare a percorrenze medie sopra i 30 km/l. Con le batterie scariche abbiamo rilevato una percorrenza nel ciclo combinato di 9,596 km/litro, che non sono male per un mezzo a trazione integrale di circa 22 quintali e con una sezione frontale da non sottovalutare. I tempi di ricarica variano da una mezz’ora con le colonnine più prestanti a circa 5 ore e mezza attaccati alla comune presa di casa.
Novità fuori e dentro
Il rinnovato Suv d’alto bordo della Jaguar si riconosce per modi che alla forma dei paraurti e la presenza di gruppi ottici a Led ridisegnati. Sono diverse anche la griglia della presa d’aria, ora più ampia, e la forma del cofano.
A bordo, finiture in alluminio satinato, pelle e plastiche di buona qualità concorrono nel creare un ambiente lussuoso e accogliente. In linea con il prezzo di listino anche i sedili in pelle, con quelli anteriori a regolazione elettrica. L’abitabilità è ottima per quattro persone, con un accettabile alloggiamento di un quinto passeggero, limitato però nei movimenti da consolle e tunnel centrali. Il bagagliaio è di dimensioni leggermente ridotte per la presenza delle batterie supplementari ma ha comunque un volume base di 619 litri.
È importante l’introduzione di un inedito sistema multimediale avanzato, chiamato Pivi Pro e imperniato su un touchscreen centrale da 11”4. Con un recentissimo aggiornamento attraverso la rete è possibile ora integrare Alexa nell’infotainment di bordo, con tutti i vantaggi offerti, ancora più che a casa, dall’interazione vocale del dispositivo di Amazon.
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