Disegnata, anzi reinterpretata, dal Centro Stile di Torino, la nuova Grande Panda si distingue per le sue dimensioni compatte e, soprattutto, per la doppia motorizzazione elettrica e ibrida che le permette di adattarsi alle tasche di diversi tipologie di clienti, quelli già pronti a sfruttare l’elettrica in città grazie alla sua autonomia di 320 km o l’ibrida che abbina il motore tre cilindri turbo benzina al cambio automatico con motore elettrico integrato per una potenza di 100 CV che rende l’utilitaria torinese prodotta in Serbia molto brillante tra i tombini, e non solo.
La Grande Panda, che condivide la piattaforma di Stellantis Smart Car con modelli come la Citroen C3, ha un suo stile con i LED Pixel che vogliono omaggiare la facciata del lingotto ma, allo stesso tempo, guardare al futuro visto che è un modello globale e strategico per il futuro di FIAT.
Nel segmento B con i suoi 4 metri, FIAT ha venduto più di 23 milioni di veicoli solo in Europa e con Grande Panda vuole puntare veramente in alto. Con la sua flessibilità energetica, si inserisce come auto di larga scala ideale per questo periodo di transizione.
La FIAT Grande Panda in 5 punti
- Design compatto, disegnata in Italia: ispirata alla Panda degli anni ‘80, quella disegnata da Giorgietto Giugiaro, è lunga 3,99 metri, è larga 1,76 metri ed è alta 1,57 metri. Ha elementi caratteristici come il design dei fari ispirato ai Pixel e forme molto geometriche.
- Motorizzazione ibrida o elettrica: Grande Panda è disponibile sia con il motore 1.2 100 CV ibrido, con cambio automatico, sia con l’elettrica da 113 CV e 44 kWh di batteria, grazie alla quale l’autonomia nel ciclo combinato è di 320 km.
- Innovazioni pratiche: tra le sue peculiarità si trovano il vano portaoggetti con una copertura in bamboo, chiamato Bambox, mentre per la prima volta l’elettrica propone il cavo di ricarica avvolgibile dentro la calandra lungo 4,5 metri che non ruba spazio nel bagagliaio.
- Sostenibilità: Viene premiato l’utilizzo di materiali di origine riciclata: ogni esemplare contiene materiali proveniente da 140 cartoni per bevande. La parte di plastica, per esempio, viene utilizzata per creare la parte blu degli interni (Lapolen Ecotek).
- Gamma versatile: versione entry level, la Pop, un po’ scarna soprattutto dentro ma dal prezzo competitivo. La RED e la “La Prima” offrono un’ottima dotazione di serie.
Com’è fatta fuori
Esternamente, la Grande Panda, come anticipato, richiama l’estetica molto iconica della prima Panda di Giugiaro introdotta sul mercato agli albori degli anni ‘80, tra superfici tese sapientemente mixate a linee più morbide, come l’ampia calandra che è bombata. Tra i suoi dettagli più esclusivi si trovano il lettering a effetto 3D con la scritta Panda che viene evidenziata sui vani portiera della carrozzeria, mentre contribuiscono a farla sembrare leggermente più grande i cerchi in lega diamantata da 17 pollici. Anche le vernici, dalla loro, aiutano a farla distinguere nel traffico, specie con colorazioni molto vivaci come il giallo Limone e il rosso Passione, due delle sette vernici disponibili.
C’è ben poco da spartire con la Panda/Pandina ancora in produzione a Pomigliano d’Arco: la Grande Panda sfiora i 4 metri contro i 3,7 metri di Pandina e anche il bagagliaio è più grande, come vedremo a breve. Alta 1,57 metri, sottolinea la filosofia dei crossover con un’altezza libera dal suolo più alta per farla apparire più distante dal terreno. Sul lato B, oltre alle luci squadrate ed esposte rispetto alla carrozzeria, il lettering FIAT ricompare sul retro e anche il montante C si arricchisce di un particolare dettaglio che, se visto con il giusto angolo, permette di scrutare il logo della Casa torinese con le 4 strisce, un logo storico nel lungo racconto di cosa è stato il brand fondato da Giovanni Agnelli nel lontano 1899.
Com’è dentro
Un’auto di soli 4 metri con un passo, o spazio tra le ruote, di 2,54 metri, si pone in ottima posizione per diventare un’utilitaria spaziosa; conferma questa sua attitudine grazie all’omologazione per 5 passeggeri, sulla carta, che si trasforma, nella realtà, in ottimo spazio specie per le spalle. Non avendo la trazione integrale né con la motorizzazione ibrida né con la motorizzazione elettrica, anche il quinto passeggero sta comodo al centro del divanetto posteriore grazie all’assenza del tunnel centrale. Bene anche la capacità del bagagliaio, che si riduce da 412 litri (un B-SUV come Alfa Romeo Junior lungo 4,17 metri dichiara 415 litri, appena 3 in più) a 361 litri per la versione elettrica. In entrambi i casi, però, è piuttosto alta la soglia di carico.
Con un approccio molto curioso sui dettagli capaci di vivacizzare l’abitacolo, FIAT ha pensato all’utilizzo della già citata plastica blu derivante dal riciclo ma, anche, da tanti dettagli gialli sparsi in abitacolo. Tra i più appariscenti la pista del lingotto creata con una plastica trasparente sui toni del giallo che, piccola Pandina compresa, va a fare da cornice ai due schermi digitali quando questi sono presenti, quindi non sulla versione Pop che appare molto semplice con un supporto per smartphone. Detto della versione base, la medio di gamma e la top di gamma La Prima hanno sia il quadro digitale (da 10 pollici, presente anche su Grande Panda Pop) sia il touchscreen centrale (da 10,25”).
Quest’ultima opzione prevede anche il mirroring wireless, mentre solo la top di gamma ha il navigatore integrato, la telecamera di parcheggio, la piastra di ricarica senza fili e la doppia presa USB-C posteriore. Infine sono circa 13 i litri di vani aggiuntivi che si trovano in abitacolo: nel Bambox, davanti al sedile del passeggero, possono starci comodamente piccoli oggetti che rimangono al contempo nascosti alla vista.
Alla guida della FIAT Grande Panda
Alla guida della FIAT Grande Panda elettrica si scoprono le qualità di una delle “EV” più accessibili sul mercato. Certo, una Dacia Spring costa meno, ma non sono paragonabili né le prestazioni su strada né quelle della ricarica, che vedremo a breve. Il motore elettrico anteriore qui vanta una potenza di 113 CV capace di spingere la torinese da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi (0-50 km/h in 4,2 secondi) e fino a una velocità massima di 132 km/h.
Questo dato è il primo che la differenzia dalla Grande Panda ibrida, che può spingersi fino a 160 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 10 secondi, dimostrandosi così più brillante. Rispetto ad altre elettriche, magari di segmento superiore, la Grande Panda elettrica si dimostra così parsimoniosa ma il tutto è voluto per massimizzare l’efficienza e rendere l’autonomia resa dalla batteria LFP da 44 kWh vicina se non superiore ai 300 km reali.
Bene l’insonorizzazione così come il sedile che per sua impostazione, morbida, consente l’innegabile vantaggio di dominare la strada e non di sentirsi seduti troppo in basso. Anche a bordo si apprezza la spaziosità dell’abitacolo che fa quasi pensare di essere seduti a bordo di un’auto più grande. Alla guida, poi, si apprezza il comando dello sterzo morbido, come deve essere su una citycar, mentre le sospensioni sono tarate per un assetto molto confortevole che presta il fianco sia al rollio sia al beccheggio quando si alza un po’ il ritmo.
L’elettrica, quindi, si dimostra adatto all’uso cittadino, dove per ovvi motivi conta più la buona accelerazione fino a 50 km/h piuttosto che quella fino a 100 km/h. Una volta esaurita l’energia, laddove l’ibrida fa il pieno nel suo serbatoio da 44 litri in pochi minuti, per l’elettrica il discorso è diverso: il rivoluzionario cavo a scomparsa da 7 kW permette di caricare dal 10 all’80% in 04 ore e 20 minuti, che diventano 02 ore e 50 minuti optando per il caricatore da 11 kW con la sua presa tradizionale sopra la ruota posteriore sinistra. In DC, o corrente continua, la Grande Panda carica fino a 100 kW dalle colonnine veloci e si carica fino all’80% in 27 minuti.
Gli ADAS e la sicurezza
Sin dal primo livello di allestimento, la Pop, Grande Panda si distingue per una dotazione di serie di ADAS già molto completa che include il mantenimento di corsia, la frenata automatica d’emergenza, il riconoscimento dei segnali stradali con avviso sonoro (disattivabile), chiamata d’emergenza e-Call e rilevatore di stanchezza. A disposizione altre tecnologie tra le quali l’assistente al parcheggio con i sensori posteriori (su “La prima” si aggiungono i sensori anteriori e la telecamera posteriore).
Comfort durante la guida significa anche poter contare sul supporto dell’assistente per le partenze in salita, sia in città sia fuori sono tante le occasioni in cui questo strumento può tornare utile, mentre a velocità costante diventa innegabile il vantaggio concesso dal cruise control (non adattivo) e dal limitatore di velocità massima, entrambi facilmente attivabili grazie ai comandi sulla razza sinistra del volante.
Infine, alcuni avvisi sonori in vettura suonano se l’auto rileva la mancata chiusura delle portiere o del bagagliaio, assicurando il conducente che è meglio ritardare di qualche secondo la partenza per evitare problemi durante la marcia.
Perché scegliere la Grande Panda e perché no
Con una gamma elettrica e ibrida, e prezzi competitivi, Grande Panda si pone come una tra le utilitarie più competitive oggi sul mercato. Entrambe presentano vantaggi significativi, come ad esempio la silenziosità e l’assenza di vibrazioni sull’elettrica e la versatilità d’utilizzo dell’ibrido, che non dipende da una fonte di energia a corrente per proseguire la sua marcia. Anche qui, però, ponendosi come citycar e caricando fino all’80% in meno di mezz’ora, la Grande Panda elettrica proposta a partire da 24.900 euro diventa un oggetto interessante specie per chi ha a disposizione una wallbox di proprietà e può caricare di notte. Così facendo, con una singola ricarica e una spesa minima si possono affrontare giorni di tragitti all’interno delle città contenendo i costi di esercizio.
L’ibrida, però, parte da 18.900 euro (20.400 euro l’allestimento Icon con una dotazione di serie molto completa). Con un prezzo d’attacco così competitivo, e così tanto più basso rispetto all’elettrica, bisogna però fare i conti con una dotazione piuttosto spartana che non include lo schermo centrale, facilmente rimpiazzabile dallo smartphone grazie a un supporto pensato appositamente per il suo aggancio in plancia. Entrambe le motorizzazioni permettono a FIAT un salto in avanti considerevole nei confronti di ciò che stato fino a oggi la Panda per milioni di italiani. Grande Panda diventa un’auto globale, è green e sostenibile anche nell’uso di materiali riciclati in abitacolo. Dentro, inoltre, è molto spaziosa nonostante non vengano superati i 4 metri di lunghezza.
Chi sceglie l’elettrica avrà tra i contro un’autonomia non elevata per le gite fuori porta, visto che il DNA dell’utilitaria è pensato per l’uso urbano.