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Prova Ferrari 12Cilindri Spider: 830 CV a cielo aperto

Metti un V12 da 830 CV davanti a un abitacolo che, volendo, può essere aperto in 14 secondi grazie al meccanismo retrattile del nuovo RHT, o Retractable Hard Top.

La ricetta si chiama Ferrari 12Cilindri Spider e gli ingredienti sono relativamente semplici. Il V12 è un motore aspirato, senza alcuna traccia di ibrido, capace di sound d’altri tempi considerando l’evoluzione del mondo dell’auto, capace di toccare i 9.500 giri/min ma soprattutto di riempirlo di emozioni questo abitacolo così tecnologico con i suoi tre schermi e i comandi fisici che rendono l’esperienza ancora più diretta e coinvolgente. Un’experience en plein air che rimanda alle Spider scoperte degli anni ‘50 e ‘60, capaci di unire il loro design sensuale al comfort sui lunghi viaggi.

Fa quasi strano scoprire che sulla 12Cilindri si possono avere comfort quali l’aria calda che soffia sul collo quando le temperature sono più rigide e si vuole guidare a capote chiusa, i sedili massaggianti e raffrescati ma è solo premendo forte sul pedale del gas che si vivono emozioni d’altri tempi che ogni Ferrari sa garantire. Dove le auto tendono a non fare più rumore, e i motivi sono noti, Ferrari va nella direzione opposta premiando il frazionamento a cui è più legata, fin da quando la 125S varcò per prima i cancelli di Maranello nel lontano 1947.

La differenza con la versione chiusa la fa il peso, appena 60 kg, ma non cambia praticamente nulla a livello dinamico. Solo vivendo la 12Cilindri a tetto aperto, in una bella giornata, si raggiunge il non plus ultra dell’esperienza di guida che poche altre vetture, anche tra le Ferrari, sanno garantire.


La Ferrari 12Cilindri Spider in 5 punti

  • Motore, al vertice delle prestazioni e del sound: equipaggiata con un motore V12 da 6,5 litri, la 12Cilindri Spider eroga una potenza massima di 830 CV a 9.250 giri/min e una coppia massima di 678 Nm a 7.250 giri/min, raggiungendo un regime massimo di 9.500 giri/min. La velocità massima supera i 340 km/h.
  • Design ispirato al passato: il design della vettura trae ispirazione dalle Gran Turismo Ferrari degli anni '50 e '60, con linee futuristiche e tratti netti che le conferiscono forme quasi scultoree.
  • Tecnologia avanzata: l'abitacolo presenta una nuova interfaccia uomo-macchina (HMI) con tre display; uno centrale touch-screen da 10,25 pollici per il controllo delle funzionalità principali, uno da 15,6 pollici per il guidatore con informazioni di guida e dinamica del veicolo, e un display da 8,8 pollici per il passeggero, coinvolgendolo nell'esperienza di guida.
  • Aerodinamica Attiva: la 12Cilindri Spider è dotata di appendici mobili al posteriore che permettono due configurazioni aerodinamiche: Low Drag (LD) per ridurre la resistenza e High Downforce (HD) per aumentare il carico aerodinamico, ottimizzando le prestazioni in diverse condizioni di guida. Presenti anche le quattro ruote sterzanti per migliorare l’agilità.
  • Comfort e Connettività: gli interni adottano un'architettura dual cockpit, offrendo comfort sia al pilota che al passeggero. La vettura include di serie sistemi di connettività come Apple CarPlay e Android Auto, gestibili dal nuovo display centrale, e un tappetino di ricarica wireless per dispositivi mobili.

Com’è fatta fuori

Ferrari 12Cilindri Spider Sta Ext 14

La Ferrari 12Cilindri Spider ha un design elegante e muscoloso, capace di unire tradizione e innovazione. Le sue linee, piuttosto pulite ma decise, accentuano il cofano lungo dentro il quale, appena dietro l’asse interiore, è installato il V12. Sul frontale la linea dei fari ricorda i gruppi ottici della Ferrari 365 Daytona del 1968, ma i sottili fari diurni a LED sono in realtà sporgenti e hanno anche una funzione prettamente aerodinamica.

L’ampia griglia che delinea la parte più bassa del lato A è parallela alla fascia nera che va a unire le luci. Le simmetrie, in questo modo, danno un aspetto più ordinato alla berlinetta convertibile del cavallino rampante. Il profilo laterale, l’auto è lunga 4,73 metri, vede l’abitacolo spostato verso il secondo volume, dove i passaruota sono sporgenti per contenere le ruote posteriori da 315/35 R21. Sempre lateralmente si apprezza la silhouette che conferisce un senso di dinamicità anche da ferma. La capote in tessuto si ripiega e apre in pochi secondi, 14 secondi, fino a una velocità di 45 km/h.

Al posteriore, le luci a LED orizzontali sono integrate come sul muso in una fascia continua, accentuando la larghezza dell’auto. Il diffusore pronunciato e le appendici aerodinamiche mobili migliorano le prestazioni, alternando configurazioni per ridurre la resistenza o aumentare il carico aerodinamico a seconda della velocità. Gli scarichi a vista sono un ulteriore omaggio al V12, con la sua linea di scarico che dall’anteriore confluisce al posteriore. In questa ennesima evoluzione, Ferrari ha deciso di incorniciarli in un carter metallico per evitare le sporgenze viste, non ultima, sulla precedente Ferrari 812 Superfast. Infine, sull’ultima V12 del cavallino è presente un sistema di aerodinamica attiva con appendici che creano downforce aggiuntiva già a partire dai 60 km/h.

Ferrari 12Cilindri Spider Sta Ext 23

Com’è dentro

Ferrari 12Cilindri Spider Sta Int 8

Gli interni della Ferrari 12Cilindri Spider sono gli stessi della 12Cilindri, quindi si orientano attorno a una configurazione già stravolta rispetto a Purosangue. Il display del guidatore è da 15,6 pollici ed è ampiamente configurabile controllandolo dai tasti a sfioramento sul volante, che non sono così intuitivi come i vecchi tasti fisici. L’ispirazione arriva dalla Ferrari Roma e dalla stessa Purosangue, con una cabina che qui non è simmetrica perché il Passenger Display è più piccolo (8,8 pollici) e quello centrale, assente su Purosangue, è dedicato alla climatizzazione, alla regolazione dei settaggi del sedili e a tanto altro ancora. C’è un po’ da perdersi, ma ad esempio c’è un comando fisico accanto al cancelletto del cambio sul tunnel centrale per attivare il meccanismo di chiusura/apertura della capote.

A livello di materiali è stato premiato l’uso dell’Alcantara che qui contiene anche poliestere riciclato al 68%. Nel complesso il Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni ha voluto dividere la plancia su tre livelli, con combinazioni cromatiche e soprattutto materiche capaci di evidenziare il concetto di Dual Cockpit già visto su Purosangue e qui evoluto in una nuova forma. Via la piccola panchetta posteriore presente sulla coupé per ospitare il meccanismo che muove il tetto rigido retrattile. Viene sacrificato un poco anche il bagagliaio, che non eccelle con i suoi 170 litri rispetto ai 270 litri della versione chiusa. La connettività è garantita dalla presenza di Apple CarPlay e Android Auto, mentre la piastra di ricarica wireless è elegantemente ospitata sul tunnel centrale. Il sistema audio, quando si viaggia senza voler dare la massima sonorità al V12, è un Burmester da 15 altoparlanti a 1600 W.

Ferrari 12Cilindri Spider

Alla guida della Ferrari 12Cilindri Spider

Alla guida della Ferrari 12Cilindri Spider, prima di ogni cosa, bisogna premere il pulsante sulla parte bassa del volante. Solo così avviene la magia e il V12 prende voce, si fa sentire, entra in abitacolo. Il 6.5 litri aspirato è un inno alla meccanica con i suoi 830 CV a 9.250 giri/min, capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,95 secondi e di raggiungere i 200 km/h in 8,2 secondi. Anche i 300 km/h si superano agilmente, con la vettura capace di spingersi poco oltre i 340 km/h.

Una spinta sempre lineare e progressiva, coadiuvata dal cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti, lo stesso della SF90, con l’aggiunta dell’ottava che ha migliorato la spaziatura tra i rapporti e l’erogazione della potenza. L’effetto del turbo è simulato, per così dire, dall’Aspirated Torque Shaping, per dare il massimo fin dalla prima accelerazione con i rapporti più corti. Nonostante le normative UE abbiano costretto tutte le case automobilistiche a ridurre il sound dei loro motori, Ferrari inclusa, il V12 suona ancora forte anche se il ruggito è meno aggressivo rispetto al passato. Ogni cambio di marcia, però, rimane un momento da ricordare, con quel suo timbro tipicamente made in Maranello.

La vettura non è estremamente lunga ma il passo corto virtuale simulato dalle quattro ruote sterzanti, con le posteriori indipendenti, rende la vettura ancora più agile e reattiva. L’anteriore è preciso e si accompagna da uno sterzo affilato, quasi chirurgico, più da supercar che da GT, e il posteriore segue la linea senza mai dare in escandescenza, a meno di attivare la modalità Race del manettino dove il posteriore si fa ballerino ma sempre controllabile grazie all’intervento dell’elettronica.

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Tanta potenza ed esuberanza, ma anche uguale capacità nel fermarsi: da 100 a 0 km/h si frena in 31,4 metri e la frenata è brake-by-wire, quindi non direttamente meccanica. Tecnologia ormai affermata dalle parti di Maranello, senza inganni da parte del pedale. Lasciando respirare un po’ il V12, ci si concentra sul comfort in abitacolo con i suoi sedili votati al comfort, ma in opzione si possono scegliere anche sedili con guscio in carbonio ben più rigidi e votati alla guida in pista. Un’auto che ti assorbe a 360° la Ferrari 12Cilindri Spider, con il guadagno del tetto aperto che fa percepire emozioni e vibrazioni che difficilmente, oggi, si possono vivere su altre vetture di ultimissima generazione.

Gli ADAS e la sicurezza

La Ferrari 12Cilindri Spider propone sistemi di sistema alla guida avanzati controllabili dal volante e sicurezza passiva garantita dal nuovo telaio, più corto di 2 centimetri rispetto a 812 Superfast GTS, che aumenta la sua rigidità torsionale del 15%. Tra i vari ADAS installati alcuni sono prettamente concentrati sul migliorare la sicurezza in caso di problemi, tra cui la frenata d’emergenza e il monitoraggio dell’angolo cieco, altri dedicati alla guida come il cruise adattivo capace di mantenere la vettura in corsia a una velocità pre-impostata. Tanti i sensori e i radar installati per permettere il funzionamento di queste tecnologie. Il telaio in alluminio è stato studiato per garantire le prestazioni in termini di NVH.

Non così facile disattivare gli ADAS più invasivi come l’allarme sonoro di superamento dei limiti rilevati dalla cartellonistica stradale. Trovandosi su un’auto da 830 CV, un difetto di cui tenere traccia. In sintesi, Ferrari 12Cilindri Spider riesce a combinare tecnologie utili nella guida di tutti i giorni a un’elettronica sofisticata che, anche volendo spingere, garantisce sempre la massima linearità di guida grazie al concept SSC 8.0 che dialoga con il nuovo ABS Evo Brake-by-Wire.

Perché scegliere la Ferrari 12Cilindri Spider e perché no

La 12Cilindri Spider è l’ultima di una stirpe di V12, la prima è stata la 125S nel 1947, che continua la tradizione di questo frazionamento molto caro alla Casa di Maranello. La Spider aggiunge la possibilità di viaggiare en plein air con un aggravio di peso di soli 60 kg, senza alterare le prestazioni. Quest’ultime sono il vanto di un modello come questo, con 830 CV che garantiscono un’esperienza di guida adattabile su più livelli, molto cambia nei vari settaggi del manettino, senza mai trascurare la capacità della Spider italiana con 0-100 km/h in 2,9 secondi e velocità di poco superiore ai 340 km/h.

Molto del suo fascino è dato non solo dalle capacità dinamiche bensì dal suo look, capace di onorare le Spider degli anni ‘50 e ‘60, tra cui la Daytona 365 GTB/4 del 1968 che tradisce una netta parentela specie nella conformazione dei gruppi ottici all’anteriore. Tanta elettronica di bordo e tanti schermi, forse troppi, che possono distrarre alla guida. Ci vuole un po’ di dimestichezza ma, lato guida, avere tutte le informazioni concentrate sul quadro strumenti virtuale non può che essere un bene. Inoltre, la capote rigida retrattile assicura la massima versatilità rispetto alla versione chiusa, che costa considerevolmente di meno, rendendola perfetta per chi desidera godersi la guida open-top senza sacrificare le prestazioni.

Tra i suoi contro ovviamente il prezzo a partire da 435.000 euro non gioca a suo favore, così come alcuni ADAS volendo entrare nel dettaglio non siano così facilmente disattivabili e possono infastidire nella guida quotidiana. Infine, lo spazio posteriore è sacrificato per ospitare il tetto retrattile, limitando la capacità di carico. La gita fuori porta, così facendo, va studiata portandosi dietro lo stretto indispensabile.

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