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Recensione Dacia Duster: com’è fatta, pro e contro

La Dacia Duster è un caposaldo nelle vendite e negli orizzonti della Casa romena facente parte del gruppo Renault.

Completamente riprogettata e per la prima volta anche capace di offrire a listino un doppio motore ibrido, mild e full, la nuova generazione non cambia le dimensioni rispetto alla precedente, ma è nuova dalla A alla Z. Rimangono evidenti i suoi punti di forza, per altro gli stessi della storica prima generazione che si proponeva come uno dei crossover più economici sul mercato. Fu proprio lei a democratizzare il concetto di crossover, e oggi la nuova Duster porta nel presente e nel futuro questi concetti. Non ultimo, il suo sempre valido rapporto qualità-prezzo, visto che è tra i pochi veicoli del suo segmento ad avere un prezzo d’attacco sotto i 20.000 euro.

Lunga 4,34 metri, ora è più moderna dentro con la plancia dalle forme spigolose e il nuovo quadro strumenti virtuale. Più grande anche lo schermo centrale della terza generazione, a conquistare e dominare un abitacolo che rimane sì spartano, con materiali robusti, ma ora è molto più tecnologico. Tra i motori abbiamo citati i nuovi motori ibridi e, sparito il Diesel ‘è sempre la scelta del motore a doppia alimentazione benzina/GPL, l’ECO-G, capace di accontentare proprio tutti a partire dal preventivo in concessionaria. Il tutto grazie all’adozione della nuova piattaforma che la pone sullo stesso livello dei crossover marchiati Renault, tra cui Captur e la nuova Symbioz.

La Dacia Duster in 5 punti

  • Motorizzazioni – Disponibile con motori benzina mild hybrid (1.2 130 CV, anche 4x4), full hybrid (1.6 140 CV) e la fortunata 1.0 Eco-G con la doppia alimentazione benzina/GPL da 100 CV con una guida fluida e senza strappi nei passaggi tra le due alimentazioni. Sparito il motore Diesel 1.5.
  • Design – La Duster 2025 adotta un look più moderno con linee muscolose, fari a LED e una calandra ridisegnata con il nuovo logo bianco già adottato sul finire della carriera. Le dimensioni rimangono compatte (circa 4,34 metri di lunghezza), ideali per la città ma con una buona abitabilità interna. Bagagliaio con capacità variabile tra 430 e 456 litri.
  • Interni - Il sistema di infotainment è tutto nuovo con schermo touch da 10”, volante a tre razze e una plancia più tecnologica capace di ospitare il mirroring wireless.
  • ADAS – Tra le novità introdotte anche la possibilità di richiamare velocemente, tramite la pressione di un tasto comodo da raggiungere, una configurazione ad hoc tarata sulle preferenze del guidatore.
  • Prezzo competitivo – Con un prezzo d’attacco di poco inferiore ai 20.000 euro e di poco superiore ai 26.000 euro per la versione ibrida, la nuova Dacia Duster si conferma uno dei SUV dal miglior rapporto qualità/prezzo sul mercato.

Com’è fuori

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Se pensate alla prima generazione della Duster, con le sue linee morbide, si ha subito chiaro il passo avanti fatto con la nuova generazione. Dal frontale è riuscito il lavoro che ha visto le linee squadrate premiare una calandra piuttosto sottile capace di inglobare sia il nuovo logo sia i gruppi ottici che ora possono essere anche full LED, ma con gli abbaglianti che rimangono alogeni. Il cofano è forse la parte più muscolosa che aiuta, anche da dentro, a percepire la possenza di questa nuova generazione. Essendo un’auto che per DNA bada al sodo, la Dacia Duster sposa la filosofia dei passaruota in plastica grezza ma di origine riciclata. La maniglia delle porte posteriori sono annegate nel montante C e con questo dettaglio si aiuta ad alzare ulteriormente la linea di cintura.

Il lunotto, inclinato, limita un po’ la visibilità dall’interno ma, a differenza di alcune concorrenti, propone ancora il tergicristallo. Le barre al tetto, infine, conferiscono un look da vero fuoristrada visto che è presente la motorizzazione 4x4, prima sul Diesel, ora proposta con il 1.2 turbobenzina dotato di sistema mild hybrid.

Cresciuta di tre centimetri rispetto alla prima generazione, vediamo le dimensioni della nuova generazione del SUV romeno, che almeno in termini di lunghezza rimane uguale alla generazione che è andata a sostituire:

  • Lunghezza: 4,34 metri
  • Larghezza: 1,81 metri
  • Altezza: 1,69 metri
  • Passo: 2,66 metri
  • Bagagliaio: 430 litri su Hybrid, 453 su Eco-G e 456 litri su 1.2 TCe 4x4

Com’è dentro

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Gli interni della Dacia Duster maturano notevolmente pur continuando a puntare sulla concretezza, con l’uso di materiali rigidi al tatto ma ben durevoli. Certo, l’attenzione viene perlopiù catturata dal debutto dei due schermi che permettono a Duster un passo avanti considerevole. Dietro il volante, a tre razze, c’è spazio per il nuovo quadro strumenti virtuale da 7” sul quale, grazie a diverse configurazioni, si possono avere direttamente nel campo visivo tutte le informazioni più importanti.

Nel caso del motore full hybrid 1.6, un grafica specifica raffigurante i flussi di energia aiuta a massimizzare la guida in elettrico e, di conseguenza, a ottimizzare i consumi. Gli ADAS, prima di dedicare un focus a parte, guadagnano in praticità grazie al pulsante posto alla sinistra del volante, il My Safety: impostando una tantum le impostazioni preferite, basta una leggera pressione per attivare o disattivare la configurazione personale.

Per quanto riguarda il sistema di infotainment con schermo da 10,1” (assente sull’allestimento d’ingresso), che ospita anche il mirroring wireless, il software è su base Android con widget facili da navigare e schermate chiare e precise. Un po’ macchinoso il navigatore proprietario, specie nell’avviamento. C’è tanta ricercatezza nelle forme delle bocchette, capaci di richiamare la forma dei fari diurni a LED. Mantenuta una plancia con comandi fisici per richiamare le funzioni più comuni, ci sono tanti vani portaoggetti e alcuni allestimenti, come il top di gamma Extreme, propongono sellerie in tessuto tecnico, poco traspirante ma sfoderabile e lavabile.

Nonostante la lunghezza sia rimasta la stessa, sulla seconda fila cresce di 3 centimetri lo spazio per le gambe. Merito della nuova piattaforma, che permette un migliore sfruttamento degli spazi interni. Debutta anche la soluzione YouClip, ossia punti di ancoraggio per supporti quali tablet, porta vivande e una lampada. Sono tutti accessori disponibili nei concessionari ufficiali.

Come si guida: scelta tra benzina, GPL e, per la prima volta, il doppio ibrido

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Pur mantenendo un impianto sospensivo di tipo molto classico, con McPherson davanti e ponte torcente dietro, la guida della Duster si presta a un uso quotidiano senza troppe velleità sportive. Un suo grande punto di forza, evidenziato nell’elenco dei 5 punti, sono le motorizzazioni. Partiamo dalla novità assoluta, l’Hybrid 140. Sfrutta il know how del gruppo Renault laddove il 1.6 quattro cilindri da 94 CV e due motori elettrici, di cui il più potente può anche muovere le ruote.

Il cambio automatico ha quattro rapporti per il motore termico e due per l’elettrico, assente la frizione. Grazie alla piccola batteria da 1,2 kWh, si può guidare in elettrico fino all’80% del tempo in città, riducendo i consumi del 20% nel misto e del 40% guidando esclusivamente in città. A quest’ultimo, con un prezzo più basso, viene proposto anche il 1.2 turbo benzina Mild Hybrid. Rispetto al Full Hybrid descritto sopra, questo sistema è a 48V e non consente la guida in elettrico bensì un supporto effettivo al motore termico nelle fasi di avviamento e accelerazione. Proposto con cambio manuale, insieme al GPL, il 1.2 MHEV da 130 CV è l’unico tra i motori della nuova Duster a offrire anche la trazione 4x4.

Dacia, da leader del mercato GPL, propone questa soluzione sulla nuova Duster. Oltre al prezzo sicuramente concorrenziale, ne parliamo a breve, sulla carta può vantare fino a 1.400 km di autonomia con serbatoio e bombole piene (entrambi con una capacità di 50 litri). Il commutatore azionabile dal cruscotto permette un rapido scambio di alimentazione, senza strappi. Incidono sullo stile di guida le modalità di guida nella versione 4x4 grazie al Terrain Control:

  • Auto: ottimizza la gestione della coppia tra avantreno e retrotreno
  • Snow: setta specifiche configurazioni per la trazione sui fondi nevosi
  • Mud/Sand: consigliata per i sentieri fangosi o sabbiosi
  • Off-Road: senza bloccare il differenziale, è la modalità di guida più consigliata per le strade bianche
  • Eco: la distribuzione della coppia è settata per il risparmio del carburante

Gli ADAS e la sicurezza

La Dacia Duster fa un salto avanti su tutti i fronti, anche quello relativo alla sicurezza. Fin dall’allestimento d’ingresso è disponibile il regolatore/limitatore di velocità, così come la funzione di accensione automatica degli anabbaglianti. Solo i livelli Extreme e Journey, però, permettono la commutazione automatica tra anabbaglianti e abbaglianti. Complici le nuove e più severe normative europee, debuttano su nuova Duster:

  • Frenata automatica d’emergenza
  • Riconoscimento segnaletica stradale con alert per eccesso velocità (disattivabile con il My Safety)
  • Assistenza al parcheggio posteriore
  • Segnale arresto di emergenza
  • Assistente al mantenimento di corsia e di superamento della carreggiata
  • Sistema monitoraggio attenzione conducente
  • A questi si aggiunge la chiamata d’emergenza e-Call, attivabile rapidamente in caso di necessità direttamente in abitacolo.

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Perché scegliere la Duster e perché no

La Duster di nuova generazione è un’auto che segna un passo avanti netto rispetto al suo recente passato. Tante motorizzazioni, più tecnologica, più spaziosa all’interno nonostante sia lunga come la seconda generazione. C’è poco da spartire, se non appunto la lunghezza, con la seconda generazione. Parliamo di prezzi. La Duster più economica è la ECO-G che attacca a 19.900 euro, e questo va subito capire che il suo rapporto qualità/prezzo, sebbene la Essential entry level sia un po’ scarna come dotazione, è davvero un suo grande punto di forza. Si sale a 22.900 euro per la 1.2 TCe 130 CV 4x2 e a 26.400 euro per la 1.2 TCe 130 CV 4x4. Stesso prezzo per quest’ultima è la 1.6 Hybrid. Curiosa questa scelta di posizionarle e proporle allo stesso prezzo, comunque sempre molto competitivo.

Prezzi leggermente più alti rispetto a prima, ma aumentando la qualità e la scelta tra i motori, pur rinunciando al Diesel, rappresenta un valido motivo per comprarla. Proprio l’assenza del motore a gasolio, a cui Dacia ha detto addio sia su Duster sia sugli altri modelli, potrebbe pagare per chi cerca una prima auto per famiglia e ha necessità di coprire lunghe tratte, specie in autostrada dove il full hybrid è sfavorito rispetto alla città. Ora che Duster divide il listino con la sua versione XL, la Bigster (lunga 4,57 metri), la scelta tra lei e la sorella più spaziosa si decide anche sul fronte prezzi: a parità di motorizzazione, la Bigster parte da 24.900 euro per la GPL.

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