In un segmento complesso e combattuto come quello C, dove ci si deve confrontare con “mostri sacri” come la VW Golf e dove è necessario “fare i numeri”, è sempre difficile trovare vetture che sappiano colpire per forme e contenuti veramente originali. Ci ha pensato Citroën con la DS4, che fa proprio di questi elementi i suoi punti di forza.
Il salotto buono
Entriamo ora nel dettaglio della vettura e partiamo mettendo sotto la lente d’ingrandimento l’abitacolo. Gli interni si fanno subito apprezzare per il design moderno e riuscito, per la qualità dei materiali impiegati e per la precisone degli accoppiamenti. In particolare, sono degni di lode i sedili anteriori: vere e proprie poltrone rivestite in morbida pelle bicolore, multiregolabili (elettricamente quello del guidatore) e con tanto di massaggio e riscaldamento. Sono di serie sulla versione in prova, la ricchissima 2.0 HDi Pure Real che, oltre ai già citati “supersedili”, offre, comprese nel prezzo (34.150 euro), altre dotazioni interessanti, come plancia e pannelli porta rivestiti in pelle, cerchi in lega di 19 pollici, navigatore satellitare, fari allo xeno attivi, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, tergicristallo automatici, cruise control, pedaliera in alluminio e radio/cd/mp3 con sei altoparlanti, comandi al volante, bluetooth con streaming audio, ingressi usb e minijack. Le forme slanciate della carrozzeria (quasi da coupé) e il tetto parecchio inclinato nella parte posteriore influenzano inevitabilmente l’abitacolo. Se davanti, infatti, si sta molto comodi e si ha spazio in abbondanza in tutte le direzioni, dietro si hanno meno centimetri a disposizione, specie in altezza. Il divano accoglie comunque bene due adulti. Buona la capacità di carico: da 385 a 1.021 litri. Per concludere, un piccolo appunto: strana la scelta dei finestrini posteriori fissi.
Tanta grinta, poca “sete”
La carrozzeria “scolpita”, con frontale grintoso (incorniciato dai fari diurni a LED), fiancate “muscolose” e aspetto da coupé (con tanto di porte posteriori con maniglia nascosta) crea aspettative dinamiche da auto sportiva. E con il 2.0 turbodiesel protagonista della nostra prova si hanno coppia (340 Nm a 2.000 giri) e potenza (163 cavalli) più che in abbondanza per divertirsi. Lo certificano anche le prestazioni dichiarate dalla Casa: 212 km/h di velocità massima e 9,3 secondi per scattare da 0 a 100 orari. Il tutto con consumi davvero interessanti: in media, si percorrono 19,2 km/l. E le buone notizie non finiscono qui. L’ottimo turbodiesel francese, infatti, è supportato da una trasmissione manuale a sei marce che ne esalta le doti di spunto e di ripresa, da uno sterzo preciso nel trasmettere i comandi alle ruote e da un assetto efficace sia nel contenere il rollìo in curva sia nell’assorbire le asperità della strada. Insomma, la DS4 scatta al semaforo con decisione, è agile e maneggevole nel traffico, divertente e grintosa nei percorsi misti, veloce, sicura e confortevole in autostrada.
Diesel o a benzina, la scelta non manca
La DS4, oltre che con il 2.0 HDi (anche in versione da 136 CV) della prova, è disponibile anche con altri tre motori. A benzina, ci sono un 1.6 aspirato con 120 cavalli e un 1.6 turbo proposto con due livelli di potenza: 163 cavalli e cambio automatico a sei marce; 200 cavalli e trasmissione manuale a sei rapporti. A gasolio, c’è invece un 1.6 con 111 cavalli e sistema micro-ibrido con Stop&Start proposto con cambio manuale o robotizzato, entrambi a sei marce. Gli allestimenti sono cinque: Chic, So Chic, Sport Chic, Pure Pearl e Business (dedicato alle aziende). I prezzi vanno da 20.450 euro (1.6 VTi Chic) a 34.150 euro (2.0 HDi Pure Pearl). Una gamma completa, quindi, in cui trovare la motorizzazione e l’allestimento più adatto alle proprie esigenze è facile.