La prima mondiale si svolgerà presso il Detroit Motor Show in gennaio 2009. Noi pensiamo di saperVi già dire quali particolari presenti nel prototipo saranno adottati nella S60 di serie e quali invece rimarranno soltanto riservati all’esposizione.
La nuova versione della S60 suscita senza ombra di dubbio un senso di maggiore dinamicità. L’aura sportiva viene messa in risalto, in particolare, dalla silhouette che richiama fortemente lo stile tipico del coupé. L’evoluzione elegante della linea del tetto, già presentata attraverso il prototipo, sarà presente in una forma molto simile per dare un tono particolare anche al modello di serie a quattro porte.
Un altro dettaglio estetico che ha ottime probabilità di essere effettivamente realizzato è la linea delle spalle ascendente all’indietro. Anche la parte anteriore, con le prese d’aria ricche di carattere poste all’interno dell’alettone, l’imponente mascherina a griglia del radiatore, il cofano a freccia e i proiettori, che con la loro evoluzione pronunciata si addentrano nella fiancata, hanno ottime probabilità di essere promosse come elementi di serie.
Elementi spettacolari
La coda del prototipo della S60 è ornata da luci posteriori arcuate che, insieme allo scalino del cofano del vano portabagagli, si classificano tra gli elementi candidati per realizzazione di serie. Viceversa, le estremità triangolari dei tubi di scappamento integrate nello spoiler posteriore si potranno ammirare probabilmente soltanto durante l’esposizione.
Un altro elemento puramente spettacolare è l’enorme tetto in vetro. E’ vero che esistono già molti modelli di serie già dotati di grossi tetti panoramici, tuttavia sembra improbabile che una variante che si estende dal parabrezza fino al lunotto posteriore venga montata in futuro sulle auto di serie. Anche l’assenza dei montanti B e le portiere posteriori collegate ai montanti C, che si aprono all’indietro con un’ampiezza molto estesa grazie ad un meccanismo molto raffinato, sono particolari di lusso tipici delle auto da esposizione.
Particolari interni
In compenso il tetto in vetro e le portiere mostrano una bellissima panoramica sull’elegante abitacolo del prototipo della S60, abbellito con molti particolari in legno, metallo e pelle pregiata, che colpisce per la sua atmosfera futuristica. Lo strumento di forma circolare illuminato a più colori del cruscotto, che accorpa contagiri e tachimetro, rimarrà riservato soltanto al prototipo. Analogamente, anche il design della consolle centrale in cristallo che si estende in un blocco unico tra le due file di sedili, sarà soltanto un esperimento. Sulla S60 di serie quasi sicuramente non ci saranno stravaganze del genere.
Oltre alle innovazioni visibili, il prototipo della S60 è dotato anche di innovazioni nascoste, che saranno disponibili già entro breve sui modelli di serie Volvo. Tra questi vi è un ulteriore sviluppo dell’assistente City-Safety, che sulla nuova XC60 è già contemplato nel programma dell’equipaggiamento di serie. Nel prototipo della S60 la sua funzionalità è stata ulteriormente ampliata. Fondamentalmente City-Safety controlla via radar e telecamera lo spazio antistante al veicolo, provvedendo a segnalare al conducente la presenza di eventuali ostacoli pericolosi, ed in particolare è in grado di arrestare automaticamente la macchina in caso di rischio di impatto, prevenendo quindi un incidente. Sulla XC60 queste funzioni sono possibili ad una velocità fino a 15 km/h e in caso di ostacoli di grosse dimensioni, mentre nel prototipo della S60 il sistema è in grado di riconoscere come ostacolo anche i pedoni e di evitare una collisione ad una velocità fino a 20 km/h. Se si viaggia a velocità maggiori il sistema riduce comunque la velocità d’impatto.
Bassi consumi
Il prototipo della S60 è dotato inoltre di un sistema di propulsione a basso consumo, di serie. In particolare si tratta di un motore a benzina da 1,6 litri con sovralimentazione con turbocompressore. Questo 4 cilindri deve pur sempre mobilitare una potenza di 180 CV, consumando però soltanto circa 5 litri di carburante in 100 chilometri, che equivalgono a un’emissione di CO2 di 119 grammi al chilometro. (mh)