Non si sa ancora se e quando la Mini elettrica arriverà in Germania.
Entro la fine del 2008, le 500 Mini E raggiungeranno i loro proprietari negli Stati California, New York e New Jersey. Per il momento saranno consegnate esclusivamente ad alcuni clienti prescelti - privati e grossi clienti -, che utilizzeranno questa utilitaria per un anno in conformità ad un contratto di leasing. Secondo quanto è stato affermato oggi, allo scadere del suddetto anno si potrà scegliere se prorogare il contratto di locazione finanziaria per il veicolo. La Mini e la BMW sperano, in questo modo, di ottenere dei risultati rappresentativi nell’uso quotidiano delle auto elettriche. I clienti normali usano la Mini E in modo diverso rispetto ad un veicolo di prova.
Per propria ammissione, la Mini si sta adoperando “…con priorità assoluta …" per portare la Mini elettrica anche in Germania e in Europa in genere. In ogni caso si devono ancora creare le condizioni necessarie a questo scopo. "A noi preme molto utilizzare presto la Mini E anche qui", ha confermato una portavoce della Mini.
Elettricità via Wallbox
Diversamente dalla Smart, che a Berlino ha consegnato 100 Smart elettriche a clienti proprietari di flotte di veicoli, installando a questo scopo 500 stazioni di ricarica con un colosso dell’energia, negli Stati Uniti è possibile ricaricare la propria auto nel garage di casa o presso una ditta. Grazie alla Wallbox, un adattatore che aumenta l’intensità di corrente, dovrebbero bastare soltanto due ore e mezza per un rifornimento completo della Mini E, che consente al veicolo di percorrere circa 250 chilometri. In teoria, la Mini si potrebbe ricaricare da qualsiasi altra presa di corrente, ma in questo caso l’operazione durerebbe molto di più; inoltre un chilowattora di corrente basterebbe poi per soli otto chilometri. Dato il costo di 20 cent per chilowattora, 100 chilometri costano circa 2,50 Euro.
Mollare presto la corrente
In viaggio, dunque, sono prodotte zero emissioni. Se poi la corrente utilizzata dai clienti provenisse da fonti autorigeneranti, l’uso della Mini E avverrebbe pressoché totalmente a zero emissioni. Inoltre, secondo la Mini, chi “da” presto la corrente (finora si diceva dare il gas), può aumentare l’autonomia di circa il 20 percento. In effetti, se si lascia fluire, l’energia di spinta viene ritrasformata in corrente (recupero). Lasciando la corrente, la Mini dovrebbe inoltre rallentare parecchio, riuscendo così ad effettuare circa il 75 percento delle frenate tipiche della marcia in città, senza l’aiuto dei dispositivi d’arresto.
Per gli Stati Uniti la Mini E è una scheggia. Il suo motore elettrico a una marcia ha una potenza di 204 CV e, dopo aver girato la chiave, è disponibile da subito una coppia di 220 Newtonmetri. Ciò consente alla Mini di rendere prestazioni velocistiche da auto sportiva: a quanto pare bastano 8,5 secondi per raggiungere i 100km/h e a 152 km/h il veicolo viene frenato elettronicamente.
Semplici batterie da laptop
Questa performance si ottiene attraverso 5.088 elementi di batteria litio-ione, come quelli utilizzati per caricare i laptop o i telefoni cellulari. Gli elementi vengono concentrati in 48 moduli che trasmettono energia alla propulsione elettrica, installata di traverso nel vano motore, a una tensione nominale di 380 Volt. Le batterie in sé sono collocate dietro i sedili anteriori, perciò sacrificano leggermente i due sedili posteriori.
A causa degli accumulatori supplementari, il peso a vuoto della Mini E, rispetto a quello della Mini Cooper, aumenta di ben 400 chilogrammi. Eventuali modifiche all’auto non dovrebbero però compromettere più di tanto l’agilità tipica della Mini.
Adesivi e vernice speciale
L’esterno di questo gioiellino, costruito ad Oxford e trasformato per la propulsione elettrica a Monaco, non presenta vere e proprie differenze dalle “sorelle”. Per questo motivo gli sono stati attaccati parecchi sticker raffiguranti prese di corrente stilizzate, che lo contraddistinguono come modello speciale. In più, gli è stato concesso il privilegio di una tinta speciale.
Nello strumento multiplo, al posto del contagiri ci sono soltanto un indicatore di carica (in percentuale) e alcuni LED verdi e rossi che segnalano se si sta consumando o recuperando la corrente elettrica. Dopo circa 5.000 chilometri o dopo sei mesi la Mini E deve fare il tagliando. (mb)