Con la Revolution III i russi hanno voluto dimostrare, al Salone dell’Automobile di Parigi, come potrebbe essere la variante “in borghese”.
Chi conosce la gamma dei vecchi modelli Lada, sicuramente rimarrà sorpreso dal design della Revolution III. La singolarissima carrozzeria in plastica ispira un senso di enorme dinamismo e modernità. Solo le alette posteriori sono un po’ vecchia maniera. Davvero originale è invece il bordo di alluminio che si snoda intorno alla cupola di vetro nera. Due tubi di scappamento ovali e applicati molto distanziati fra loro nel diffusore posteriore sono indice di una potenza di tutto rispetto del motore.
Basta però uno sguardo al foglio dati per perdere ogni illusione: nella porzione di coda della Revolution III lavora soltanto un quattro cilindri da due litri prodotto dal partner della Lada, la Renault. Questo motore turbo è limitato a 245 CV e 310 Newtonmetri. Ciononostante, questo veicolo a trazione integrale, con cambio a sei marce, ha uno sprint da 0 a 100 km/h in appena sei secondi e raggiunge velocemente i 250 km/h.
Massima leggerezza
Questi esaurienti valori di marcia sono dovuti soprattutto al peso contenuto: la due posti pesa circa una tonnellata. Per quanto riguarda i posti: i sedili sono molto leggeri, presentano contorni molto sportivi e sono dotati di cinture a quattro punti.
Diversamente da tutti gli altri modelli Lada, questo veicolo con motore centrale, lungo oltre quattro metri e alto poco più di uno, è dotato di un telaio moderno con sospensione a quattro ruote indipendenti e freni a disco dalle dimensioni generose. Sono molto interessanti le ruote in alluminio da 18 pollici, in parte verniciate di rosso e dotate di pneumatici 245.
Versione di serie in mostra
Purtroppo la Revolution III è soltanto ancora in laboratorio, in cui non è neppure possibile aprire le porte ad ala. La Lada ha comunque intenzione di presentare, tra circa un anno, la versione di serie, che potrebbe addirittura vantare molti più CV.