Ora questa opportunità più unica che rara è capitata alla nuova SLS che, pur chiamandosi Mercedes, è stata progettata di sana pianta dai campioni di performance di AMG. L’elenco dei requisiti richiesti era di conseguenza molto ridotto, ovvero si riassumeva nella richiesta di progettare l’auto sportiva più interessante e accattivante del mondo! - Noi l’abbiamo testata… La concorrenza è forte, se si pensa che i sistemi di propulsione in grado di promettere un certo successo nella categoria delle supersportive (vale a dire motore posteriore, motore centrale, motore posteriore e trazione integrale) sono montati a bordo di Porsche Turbo, Corvette Z06 e Audi R8 V10.
Il team di Affalterbach prende in considerazione solo ed esclusivamente il layout classico, ovvero, motore V8 anteriore e trazione posteriore, disposizione che garantisce nel contempo una linea gradevole sotto l’aspetto estetico e il massimo divertimento durante la marcia.
Missione compiuta?
La linea estetica è riuscita e anche l’apparato tecnico è a ottimo punto. AMG non ha risparmiato nulla: motore V8 ad aspirazione naturale dal numero di giri elevato, lubrificazione a carter secco, cambio a doppia frizione sull’asse posteriore (Transaxle), freni interconnessi, assetto geometrico largo, gommatura mista. In particolare vengono sviluppati 570 CV, cui è affidato il compito di spostare i 1.620 kg dell’auto. Lo sprint standard si compie in meno di 4 secondi, mentre la velocità massima arriva a 317 km/h. Queste cifre, per il momento, vengono raggiunte soltanto dalle auto del summenzionato quartetto.
Innanzitutto, della SLS si nota l’aspetto estetico. Con le sue portiere ad apertura alare, la SLS ricorda la mitica 300 SL degli anni Cinquanta del secolo scorso. La parte anteriore molto massiccia colpisce tanto quanto la coda, che risulta molto lineare, con le luci di dimensioni piuttosto ridotte.
Parola d’ordine: essenzialità
L’abitacolo è ridotto all’essenziale più di quanto si possa immaginare. Manca il ripiano portaoggetti posteriore,ma in compenso ci sono due ganci appendi-abiti. Nel vano portabagagli c’è spazio a sufficienza per una borsa da viaggio, ma non è questo che conta veramente. La regolazione del volante sportivo e dei sedili è molto rapida, la consolle centrale ispira buon umore con la sua sobrietà tipica Mercedes, mentre gli elementi di comando principali, quali pulsante di avviamento, regolatore della modalità di comando ed ESP, sono alloggiati nel tunnel centrale di trasmissione. I portaoggetti sono pochi, e per di più di piccole dimensioni.
Ma c’è posto pure per le lamentele. Lo spazio per il capo è piuttosto scarso, specie per le persone di una certa statura, che hanno anche il disagio di non vedere bene la parte superiore degli indicatori perché nascosta dalla corona del volante. Chi ama la guida sportiva, potrà certamente regolare il sedile molto rapidamente, tuttavia il volante non si lascia estrarre di molto. I sedili avvolgenti del programma optional promettono più spazio per il capo, un’ottima adattabilità, tuttavia una regolabilità piuttosto limitata.
Abbiamo testato la SLS sulla pista Racetrack. Lungo il tratto percorso per raggiungerla, l’auto ha dimostrato di sapersi comportare come si deve, pur senza nascondere mai completamente la sua “anima sportiva”. E’ doveroso riconoscere che gli ingegneri AMG non hanno affatto lesinato in fatto di comfort, tuttavia la SLS non può di certo essere considerata una Gran Turismo per lunghi viaggi.
Grip
Entro il livello di grip degli pneumatici, l’auto tende ad accelerare fuori dalle curve, come se al volante ci fosse il proverbiale pazzo furioso. In effetti il 53% del peso grava sull’asse di trasmissione posteriore, e questa distribuzione ottimale del peso consente di provare l’emozione di uscire dalle curve sgusciando, ma solo a pneumatici caldi.
Presto si dovrà dire addio alle diverse modalità automatiche del cambio a sette marce a doppia frizione (DKG), cui contribuirà la Getrag. Per amor di verità va ammesso che la sincronizzazione della regolazione elettrica del cambio è ancora in fase di elaborazione, per cui non deve stupire se la selezione della marcia in modalità “Sport+” non viene eseguita perfettamente e se occorre ancora un intervento in manuale.
L’ESP a tre posizioni rimane in posizione centrale e consente soltanto poche “derapate”.
In conclusione
Dopo una giornata trascorsa in pista, si rimane assolutamente colpiti dalla SLS quasi su tutti i fronti. Rimane la riserva riguardo alla sincronizzazione finale del cambio a doppia frizione. La taratura del telaio è molto convincente e, nel contempo, dimostra di non volere fronteggiare ogni situazione attraverso la regolazione degli ammortizzatori per x volte. Ciò conferisce a questo bolide da 570 CV una carica di simpatia e autenticità. Anche l’apparato di sterzatura e i freni in ceramica meritano tanti complimenti, esattamente come il fantastico motore.
Ovviamente per un prezzo di oltre 170.000 € (per quanto riguarda il mercato tedesco) è lecito avere qualche pretesa. La Mercedes AMG si aspetta conseguentemente oltre 10.000 clienti felici e soddisfatti all’anno. Di fatto questo prezzo sembra adeguato in considerazione dell’esclusività rispetto, ad esempio, ad una Porsche, che con 500 PS e prestazioni velocistiche analoghe costa circa 30.000 € di meno. A tal riguardo sono tre gli elementi che rendono affascinante la SLS: il layout da auto sportiva classica con motore ad aspirazione naturale montato molto dietro all’asse anteriore, le riuscitissime proporzioni e la caratteristica di auto sportiva verace e solida, che sa comportarsi come si deve in ogni situazione. Da non dimenticare poi le porte ad apertura alare più affascinanti della storia dell’automobile, il cui unico inconveniente è il fatto che non consentono di applicare un tettuccio scorrevole.
La SLS si può ordinare dal 16 novembre 2009, mentre la consegna delle prime auto è prevista per marzo 2010.