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Primo contatto: Dacia Sandero – Davvero conveniente

Siamo onesti per una volta: le automobili strabordano di lusso. Regolazione elettronica dei sedili, volante riscaldato, radio digitale e televisione. Ma dove siamo seduti? In un'auto? O nel nostro secondo salotto?

Una volta ci si accontentava di andare dal punto A al punto B, adesso, invece, ci si lamenta se bisogna andare in macchina senza climatizzatore e con 27 gradi centigradi. La Dacia Sandero ha deciso di darci un taglio e di spezzare una lancia in favore della rinuncia. Solo che è difficile rinunciare. Bei vestiti, cibi costosi, auto chic: l'industria della pubblicità ci mostra tutto quello che possiamo avere. E poi dovremmo rinunciare spontaneamente a qualcosa di bello e comprare un'auto che, nella versione base, non ha nemmeno il servosterzo?

Al prezzo di un freno

E perché no? Con la nuova Sandero, Dacia, l'affiliata rumena del gruppo Renault, porta sul mercato un'auto vera e propria, come ai vecchi tempi: quattro ruote, quattro porte, un motore ragionevole. E questo basta, il resto è puro lusso.  In una nuova campagna pubblicitaria, Dacia mostra cosa si possa avere per il prezzo di una Sandero presso gli altri produttori: con Porsche non basta nemmeno per l'impianto frenante.

Il concetto di Dacia di costruire vetture a prezzi contenuti per "persone che hanno un rapporto pragmatico con l'auto" sembra prendere piede. L'anno scorso in Germania sono state vendute 17.000 unità della Dacia Logan e sono già 5.000 le ordinazioni per la Sandero, da poco presente nelle concessionarie.

Concentrarsi sull'essenziale

Se si decide di non equipaggiare la vettura con degli optional, è possibile ottenere la piccola auto romena fresca di fabbrica per 7.350 euro. L'equipaggiamento di base è molto povero, non prevede né il servosterzo, né la chiusura centralizzata; gli specchietti, inoltre, devono essere sistemati manualmente, come si faceva una volta, e il volante non può essere regolato. Tuttavia anche i viaggiatori più robusti possono viaggiare comodi:  i sedili sono morbidi e comodi, anche se privi di tenuta laterale.

Sono i passeggeri dell'abitacolo posteriore che devono esercitarsi maggiormente nella rinuncia: lo spazio disponibile per le gambe non è propriamente abbondante ed anche l'altezza dell'abitacolo è piuttosto ridotta.  Ed è normale, per un'auto di appena quattro metri di lunghezza. Non manca lo spazio, invece, nel bagagliaio, che ha un volume di 320 litri, anche se l'altezza del bordo del piano rende difficili le operazioni di carico. Se si ribaltano i sedili posteriori si dispone di un volume di carico di 1.200 litri.

Pratica, funzionale e molto semplice.  Non si tratta di scintillii e splendori, ma di solida plastica dura. La lavorazione è discreta, non ci sono cigolii o scricchiolii. E con molti vani portaoggetti, la Sandero mette in ombra alcuni dei modelli "Premium".

Scarsa ripresa

Nella versione base la propulsione della vettura è affidata ad un vivace benzina da 1,4 cilindri, che svolge appieno il suo dovere. I 75 CV bastano per portare la Sandero, una vettura dal peso di soli 1.111 chili, a 100 Km/h in 13 secondi. E, come tutti i motori a benzina, anche per questo propulsore il concetto di "ripresa potente" è solo un sogno. Non c'è di che meravigliarsi, con una coppia di solo 112 Nm che si raggiunge sui 3.000 giri, al di sotto dei quali si fa ben poco. Se, con un po' di destrezza, si riesce a manovrare il cambio a cinque marce, che in realtà è un po' duro, e a mantenere l'aggregato su di giri, allora si avanza speditamente.

Investendo qualche centinaia di euro in più, è possibile equipaggiare la vettura con la versione Ambiance più accessoriata, che comprende, oltre al servosterzo ed alla chiusura centralizzata, anche le cinture di sicurezza regolabili in altezza. Vi sono inoltre altri optional per il comfort, come ad esempio i cerchi in allumini, la radio, che, accessoriata con mangianastri o con lettore CD, il sistema di climatizzazione manuale o il pack elettrico che comprende chiusura centralizzata e alzacristalli elettrico.

Per i lunghi viaggi

Il più grosso dei due motori è disponibile solo con la versione top Lauréate. Il motore 1,6 è sì più vivace della motorizzazione base, ma con 87 CV e 128 Nm risulta in effetti solo leggermente più potente. Secondo il produttore, questo motore raggiunge i 100 km/h in 11,5 secondi e una velocità di 174 km/h, leggermente più veloce dei 161 km/h dell'altra versione.

Sicuramente chi si trova a dover coprire spesso lunghe distanze noterà con piacere la differenza di velocità fra i due motori, che, al contrario, non risulta rilevante all'interno del traffico cittadino.  Anche il consumo di carburante risulta solo marginalmente maggiore, 7,2 litri di benzina ogni 100 Km rispetto ai 7,0 della versione base. Ma siamo onesti: in pratica nessuno dei motori raggiungerà questi valori, per nulla indifferenti, e già il fatto che l'aggregato aneli ad un alto numero di giri è un esempio di questa contraddizione.

La linea Lauréate fornisce di serie sia i fari fendinebbia, sia il pack elettrico, mentre tutti gli altri optional non sono inclusi e devono essere pagati secondo il listino di cui sopra. Sono però disponibili alcuni optional extra, come ad esempio l'alzacristalli elettrico posteriore e la funzione MP3 aggiuntiva al lettore CD.

Niente ESP

Dal 2009 Dacia proporrà anche un'ulteriore versione diesel da 1,5 litri, che sarà disponibile a due livelli di prestazioni, 68 e 86 CV. Non è invece prevista l'introduzione di un programma di stabilizzazione ESP, nemmeno per la versione più costosa. Nel modello base i passeggeri e la vettura sono protetti solo dall'ABS e dai due airbag frontali, mentre nella linea Lauréate vi sono degli airbag laterali aggiuntivi per guidatore e passeggero.

Sandero fa però uso di un telaio molto ragionevole, che, nonostante l'impostazione più morbida in curva, garantisce sufficiente stabilità. Se il conducente dovesse esagerare, la Dacia gli mostra i suoi limiti con un sottosterzo maneggevole. Il comodo assetto della vettura non è certo il risultato di un caso: il principale mercato per Dacia è l'Europa dell'est, dove le strade sono ancora spesso in pessime condizioni.  E forse lì non dà fastidio a nessuno se lo sterzo non è poi così preciso come un orologio svizzero.

Conclusione

Rinunciate quindi a qualche cosa! Ai sedili con funzione di massaggio e ai sensori di parcheggio, alla chiusura elettrica del bagagliaio ed ai sistemi di accesso privo di chiavi. Certo, sono comfort che rendono la vita moderna più comoda, ma non sono così indispensabili. Con la Sandero si torna indietro nel tempo, a quando le auto erano effettivamente un mezzo di trasporto.  La solida auto rumena offre tutto ciò che è necessario. L'unico extra davvero indispensabile è lo servosterzo.  È un lusso che ci si dovrebbe proprio permettere, specialmente in città. A tutto il resto si può rinunciare.

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