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Primo contatto: Audi TTS Roadster – Velocità e grinta

Teoricamente la più potente TT di serie dovrebbe chiamarsi STT. Così sarebbe se si seguisse la nomenclatura Audi S. L'Audi ha invece deciso di chiamarla TTS con i suoi 272 cavalli impacchettati nel suo motore.

L’elettronica “Quattro” distribuisce la potenza su tutte quattro, il cambio S-tronic seleziona sei marce in avanti. Abbiamo provato a guidare quest’auto sportiva aperta in condizioni atmosferiche per nulla adatte ad un Roadster Pioggia su Ingolstadt: Sia lunedì che mercoledì splende il sole, solo martedì piove di continuo. È proprio questo il giorno in cui abbiamo la possibilità di testare la nuova Audi TTS Roadster. Peccato, avremmo potuto scattare delle foto sicuramente più belle in una giornata di sole.

Struttura del motore

Il motto è Quattro. La nuova TTS distribuisce la propria forza motrice tramite la frizione Haldex tra l'asse anteriore e quello posteriore. La trazione è garantita su tutti i fondi. Audi ha riprogrammato l’elettronica Quattro per il TTS. La distribuzione avviene quasi in tempo reale e lo slittamento della frizione rappresenta ormai il passato.

La casa di Ingolstadt ci è riuscita. Il TTS – con il turbocompressore rafforzato ed ingrandito di cui è dotata la Golf GTI edizione 40 - ci spinge con forza in avanti. L’interazione dei 272 CV, 350 newton al metro e del Direct Shift Gearbox con il Launch-Control sguscia e scolpisce un tempo di 5,4 che lo posiziona tra i migliori tempi d’accelerazione. In circa 12 secondi il tachimetro indica 160 km/h. Continuiamo ad accelerare fino a quando il limitatore elettronico ci ferma a 250 km/h.

Struttura del tetto

A 180 km/h il pregevole Softtop non riesce a limitare il rumore. Si consiglia quindi di aprire il tettuccio, anche se dovesse cadere qualche goccia di pioggia. L’apertura del tetto avviene in circa 10 secondi e ad una velocità massima di 50 km/h, e ci consente di godere della bellezza del paesaggio all’aria aperta. Premessa indispensabile è però quella di tenere abbassato il frangivento elettrico allungabile.

Struttura del suono

In questa condizione anche il gruppo 2 litri TFSI ha più fascino. Soprattutto in combinazione con l'S-Tronic, che ha un costo di 2.150 Euro. Il Direct Shift Gearbox si abbina benissimo al carattere del TTS. Dal punto di vista sonoro, il motore ad iniezione diretta comprime a bassi giri il suono degli ottimali quattro cilindri verso dietro. Abbassando il pedale dell’acceleratore, il suono cupo si trasforma in un sibilo ad alta frequenza e ciò ricorda più la tecnologia dei compressori piuttosto che quella dei turbo. È senza dubbio molto bello. Il suono più grazioso è il rumore prodotto nello stacco sotto carico. La Golf con il DSG ci riesce in modo pregevole, ma il TTS la supera di gran lunga.

Nell’accelerazione massima, i più sensibili ed attenti riescono a sentire ogni piccola pausa del motore al momento del cambio. L’elettronica modifica la fasatura d'accensione per frazione di secondo, la procedura d’innesto risultante è quindi dolce ed elastica. Il cambio S-Tronic, tramite questo connubio voluto, è più confortevole e di lunga durata, ma non maggiormente sportivo.

Struttura del serbatoio

A proposito dell’S-Tronic: chi lo sceglie, in teoria risparmia carburante. Con il cambio automatico Audi promette un consumo di otto litri, 0,2 litri in meno rispetto a quelli consumati con il cambio manuale. Naturalmente chi si viene a trovare sommerso dal traffico deve calcolare buoni 10 litri. Se si spinge sull’acceleratore in autostrada si possono tranquillamente calcolare 6 litri in più per via della pompa ad alta pressione. Nelle situazioni di emergenza l’iniettore diretto continua ad ingoiare benzina, ma non più così avidamente ed il cambio S-Tronic, prima che la lancetta indichi il rosso, cambierà dolcemente la marcia.

Struttura di guida

Anche il telaio del TTS è molto armonioso, soprattutto rispetto all’allestimento della vettura sportiva. Audi mette a disposizione del TT il sistema d’ammortizzamento Magnetir Ride in serie. Basta che il conducente prema un pulsante e può subito scegliere tra comfort e precisione di corsa. Grazie anche ai cerchioni in alluminio a 19 pollici optional, in curva si raggiungono velocità sorprendenti che non sarebbe possibile raggiungere su strade normali.

L’ESP (programma elettronico di stabilità) è di serie, ma si può anche disattivare completamente. Chi crede che il TTS sia simile al suo fratello maggiore R8, che sta diventando una macchina da drifting, si sbaglia di grosso.  Questo Roadster tiene qualsiasi tipo di curvatura con pochissima inclinazione laterale. Se si è troppo veloci, la vettura si distribuisce tranquillamente su tutte quattro le ruote; la sbandata voluta è anche possibile tramite trasferimenti di carico provocati associati ad uno strappo ben assestato. Tanto di cappello, il telaio è riuscito.

Un grosso ruolo sulla prontezza ed il facile controllo del TTS lo riveste la guida fornita che per alcuni potrebbe risultare un po’ troppo morbida. Il volante angolare si addice però perfettamente ad ogni mano.

Assetto di seduta

Si può stare seduti, ma non sdraiati sui sedili da corsa Recaro, disponibili a parte. Conducente e passeggero sono adagiati in modo stabile leggermente al di sopra dell’asfalto. Per via della struttura così snella, si sente l’assenza dei comuni airbag laterali. Secondo Audi non è possibile integrarli nella vettura per via dei sedili a guscio. Chi vuole però risparmiarsi questa esperienza, può tranquillamente restare sui bei sedili di serie in pelle d'alcantara e risparmiare liquidi.

Assetto dell’abitacolo

L’interno si discosta solo minimamente da quello degli altri TT. Qua e là risaltano i caratteri del TTS. Sul computer di bordo a caratteri bianchi vi è un cronometro e la leva dell’S-Tronic sembra una vera leva del cambio. La lavorazione rasenta la perfezione ed i materiali contribuiscono a creare un ambiente sportivo d’alta classe, soprattutto se si opta per l’elegante rivestimento in pelle.

Struttura esterna

Da ammirare ulteriormente nel TTS c’è il rivestimento esterno: i cerchioni in alluminio da 18 pollici con il disegno S a raggi paralleli sono di serie. I cerchioni circondano lo stabile e delicato impianto frenante con i dischi del freno da 340 mm sull’asse anteriore ed i 310 mm pendant su quello posteriore. Corrispondono in tutto e per tutto a quelli del TT 3.2. Gli esclusivi fari diurni con i 12 diodi, che certo non passano inosservati, sono posizionati sotto i fari Bi-Xenon. Anche lo spoiler anteriore pronunciato a “labbro inferiore pendente” dà un’idea di completa autonomia. La cornice della griglia del radiatore dispone in questo caso di lamelle verticali, invece delle solite orizzontali. Le calotte degli specchietti sembrano di alluminio, ma sono realizzate in materiale plastico. Il discreto allargamento delle barre è un ulteriore segno particolare della strategia S. Sulla parte posteriore sono posizionati i quattro tubi di scappamento che non aspettano altro che deliziare l’ambiente esterno con la sinfonia che gli ingegneri che li hanno progettati hanno creato per loro. Questi sono avvolti da un paraurti modificato. Lo spoiler, estratto a partire da 120 km/h, è di serie.

Conclusione

L’Audi ha nuovamente raggiunto il suo scopo: con il TTS Roadster ed il coupè la casa di Ingolstadt è riuscita a mettere su strada una grandissima macchina sportiva. Di facile maneggio, anche per l'utilizzo quotidiano – se permesso dalla categoria della vettura – e sempre pronto a fare il salto in pista. Il massiccio motore diesel si adatta benissimo a questa struttura.

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