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Presentazione: Kawasaki Ninja 300 – La mia prima sportiva

Kawasaki sa bene che la sportività insita nel DNA della famiglia Ninja non dipende dalla cilindrata. Una Ninja è una Ninja con 30, 120 o 200 cavalli. I geni della ZX-14R sono proprio gli stessi della Ninja 250 R, ed entrambe le moto svolgono un ruolo di pari importanza per il marchio.

Era quindi arrivato il momento di compiere un salto qualitativo anche per la più piccola della gamma, offrendole, non solo prestazioni considerevolmente migliori, ma anche un design e un telaio all’altezza del nuovo stato. La nuova Ninja 300 è una sportiva più potente e veloce della versione precedente e si proclama la scelta giusta per chi cerca la sua prima moto sportiva.

Ora con 296 cm3

Il motore della precedente Ninja 250R rappresenta la base per questo nuovo modello 300. Grazie ad una corsa più lunga, la capacità di spinta è migliorata considerevolmente nella parte bassa e media, anche se il regime massimo non è sceso al di sotto dei 250 rpm. Se la corsa è maggiore grazie al nuovo design del braccio dell’albero motore e al contrappeso più grande sull’albero di bilanciamento; la biella e il pistone sono ora più corti e leggeri.

Kawasaki ha lavorato anche per migliorare l’affidabilità, la vita utile e la sensibilità del motore. In questo senso appaiono evidenti il minor rapporto di compressione, l’utilizzo di nuovi materiali e molti altri accorgimenti adottati per ottenere un raffreddamento più efficiente. Anche l’elettronica si è adattata alla nuova cilindrata, oltre ai nuovi condotti di aspirazione, più stretti, e al sistema a doppia farfalla, ereditato dalle sorelle maggiori.         

Ergonomia più sportiva

Le migliori prestazioni della nuova Ninja 300 sono evidenti anche nei piccoli dettagli. Senza soffermarsi troppo, le pedane ora sono come quelle delle grandi sportive, senza supporti in gomma. Il design della sella del pilota e più stretto nella zona delle cosce, proprio per un maggiore controllo; la parte posteriore invece è più piatta, per facilitare il trasporto di carico. Come novità, ora la moto dispone di maggiore spazio nel vano, dotato di un lucchetto ad U. E anche il comfort è superiore, perché il manubrio è più largo e alto di prima, per facilitare le manovre. Il comando della frizione dispone di un azionamento più agevole ed è più vicino.

Anteriore possente, posteriore minimal

Da un punto di vista estetico è stato ulteriormente accentuato il contrasto tra la zona anteriore e quella posteriore. Questo significa che, mentre la nuova carenatura guadagna spazio e presenza nella parte anteriore, con linee più affusolate e con una migliore protezione aerodinamica, la parte posteriore si contraddistingue per uno stile minimal ancora più evidente. Nonostante la ruota posteriore sia maggiore rispetto a quella della 250R (ora è di 140), l’insieme sembra quello di una moto più grande e potente. E come ciliegina sulla torta i numerosissimi nuovi dettagli, soprattutto i nuovi cerchi da 10 raggi con un design particolarissimo, del tutto simili a quelli montati dalla ZX-14R.

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