Invece, Ducati ha presentato questa spettacolare ed evocativa sportiva che, nonostante la configurazione due cilindri a L, si avvicina maggiormente e in modo inequivocabile alla Desmosedici RR (una Moto GP da strada) piuttosto che al modello precedente. E questo non si deve tanto ai cavalli (195 CV), quanto a un telaio monoscocca e un motore superquadro con un livello di sofisticazione elettronica mai vista prima su una moto da strada. Inoltre, tale motore più che essere fissato al telaio, è parte di questo, e tenendo i cilindri più inclinati all’indietro, rispetto alla 1198, si ottiene una ripartizione dei pesi più efficacie.
Superquadro, il nuovo protagonista
Il motore del modello precedente, la Testastretta Evoluzione, lascia il passo a un’altra meraviglia dell’ingegneria che si distingue per un diametro dei cilindri maggiore e per una corsa tanto corta da aumentare il regime di giri del motore e portare il livello di prestazioni fino a 195 CV e 135 Nm di coppia. È nata, quindi, la bicilindrica più potente di tutti i tempi ma anche quella che meglio si adatta alle nostre esigenze grazie a un pack elettronico molto sofisticato costituito da un ABS sportivo, noto come Ducati Traction Control (DTC), sospensioni interamente regolabili elettronicamente (DES), il Ducati Quick-Shift (DQS), il nuovo sistema EBC per controllare il freno motore e il gas elettronico Ride-by-Wire.
Inoltre, sorprende la presenza di alcuni materiali fino a oggi visti solo sulle versioni R dei modelli precedenti, come le valvole in titanio utilizzate in questo caso perché più grandi, come conseguenza del maggiore diametro dei pistoni, o i coperchi della frizione, delle teste, e della coppia olio fabbricate in magnesio con il fine di garantire lo stesso peso del motore ma anche la necessaria resistenza meccanica. Si rinuncia alla frizione a secco per montare su questa 1199 Panigale una in bagno d’olio molto simile a quella della Diavel e della Multistrada, soluzione che consente come su altri modelli di prolungare gli intervalli delle revisioni fino ai 24.000 km.
Estetica ridefinita
Molto proviene dalla 999, una superbike vincente sui circuiti ma che esteticamente non convinse i puristi amanti del marchio. Successivamente apparvero la 1098 e la 1198, che si basavano sull’essenza dei modelli più leggendari, come furono la 916 o la 748. E arriva ora la 1199 Panigale, che rinuncia ai terminali di scarico sotto il codone per posizionarli sotto il motore e in posizione più centrata. Inoltre, rinunciando al telaio in tubi d’acciaio, la sua somiglianza alla Desmosedici RR è decisamente maggiore rispetto ai modelli precedenti.
In ogni caso, siamo dinanzi a una bicilindrica che oltre a sorprendere per l’aspetto incantevole e di forte impatto, lo fa anche per la sua potenza e i suoi 164 kg di peso, quindi, non si tratta semplicemente della bicilindrica più potente e sofisticata mai fabbricata, ma anche di una superbike con un rapporto peso/potenza difficile da battere.