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Pagani Automobili: 25 anni di cuore, mani e passione

Bellezza. Una ricerca continua. Incessante. Bellezza nei dettagli, bellezza delle linee, nel cuore di automobili che nascono come creazioni e non solo come progetti. Bellezza dove non si vede.

Ero in Lamborghini, americana di Chrysler già da qualche anno” dice Maurizio Ferrari “La guerra del Golfo aveva cambiato tutto, l’azienda si era vista annullare quasi tutti gli ordini e io, come tanti altri, nel 1991 ero in cassa integrazione. Horacio mi racconta del suo progetto, della macchina che aveva in mente, della vita che voleva fare. Lo avevo conosciuto anni prima quando era un operaio di terzo livello in Lamborghini e ora era lì, davanti a me, a parlarmi delle sue visioni come se fossero già belle e fatte. Mi disse che se a fine cassa integrazione l’azienda mi avesse licenziato, sarei potuto andare da lui per costruire il sogno insieme. I costruttori di supercar erano tutti in crisi. Ancora non so cosa mi sia passato per la mente e perché gli ho creduto, è iniziato tutto così”.

Poi, nel 1992, in un giorno che poteva essere come tanti, Horacio Pagani indica a Maurizio Ferrari un terreno incolto.

Qui faremo la nuova fabbrica e costruiremo la macchina” gli dice.

Maurizio lo guarda. Non sa bene cosa pensare. Ormai lavora al progetto che Horacio ha in mente, quello che poi diventerà la Zonda. Sa quanto è difficile lavorare sui sogni. Poi guarda il terreno davanti a loro. Per amicizia o forse per follia, l’automobile la vede sul serio. Gli crede ancora una volta.

Se dovessi rinascere, chiederei di tornare qui”. Dice così oggi Maurizio Ferrari, contento non solo per aver creduto ad Horacio ma anche di averlo affiancato per 32 anni. Nella storia della Pagani Automobili, questa è una storia nella Storia.

Zonda Huayra Utopia logo-002

Horacio Pagani non ha solo sognato e costruito hypercar tra le più belle del mondo, ma ha fatto dell’azienda un atelier creativo dove una comunità di persone si riconosce, condivide mani e pensiero, affronta le grandi complicazioni della meccanica, maneggia la bellezza e trova ispirazione reciproca.

Una comunità di persone che ogni giorno trasforma pensieri, gesti e parole nei tratti di un disegno più vasto, creativo e ogni volta unico.

Le persone che lavorano da noi lo fanno con passione e la passione è contagiosa” dice Leonardo Pagani “Chi entra in una delle nostre automobili la scorge nella cura dei dettagli e la vive ogni volta che si mette alla guida. I nostri clienti non acquistano solo un’automobile, ma tutto quell’insieme palpabile di emozioni e di affetto che ognuno di noi ha messo nel fare la propria parte. Per questo a molti clienti una sola Pagani non basta e tornano per comperarne un’altra”.

Affetto, emozione, coinvolgimento. Anche questa è una storia nella storia della Pagani.

Mio fratello ed io abbiamo avuto la fortuna di essere stati coinvolti in azienda sin da subito” dice Christopher Pagani “Ero un bambino e i miei pomeriggi passavano a giocare e a curiosare in officina che, peraltro, era esattamente al piano sotto la mia stanza. Per me un mondo pieno di cose fantastiche. Non lo sapevo, ma stavo già imparando quella che sarebbe stata la mia vita”.

Una famiglia che diventa comunità estesa, un valore percepito e recepito perché, come dice Hannes Zanon (Commercial Director) “*Famiglia e comunità. Qui siamo proprio così. Qui ognuno può portare le proprie idee ed ha la possibilità di esprimersi. Horacio ascolta tutti, coglie spunti e suggestioni, li elabora, li confronta e quasi sempre da questo conciliabolo di idee nascono emozioni che diventano progetti.*”

Horacio ha delle intuizioni, rimane affascinato da un dettaglio che lo colpisce e che spesso a noi passa inosservato” dice Alberto Piccolo (Designer – Head of Interiors) “*Lui invece se ne innamora, lo studia, ci coinvolge nella sua esplorazione creativa e stabilisce con noi un’affinità prima di tutto emotiva. Lo stile Pagani nasce da un grande fermento culturale e da questo nascono anche senso di appartenenza e consapevolezza. Io so che qui non sto lavorando e basta. Io sto creando e questa è una sensazione impagabile.*”

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La Pagani Automobili nasce ufficialmente nel 1998, la sua storia molto prima.

Nasce in una cameretta di Casilda, Pampa argentina, dove un bambino di 10 anni sognava il suo futuro lavorando la balsa per dare forma a modellini di automobili. Nasce nella curiosità di quel bambino che, avido di letture, scopre Leonardo da Vinci e rimane affascinato dal suo dialogo possibile tra Arte e Scienza. Una fascinazione che non lo lascerà più e che diventerà ispirazione della sua vita, non solo della sua azienda.

“*Eravamo poco più che bambini, lui 15 e io 14 anni. Giocavamo a tennis nello stesso circolo, era bravo, più bravo di me. Eravamo amici, molto amici già allora. Io l’ho visto nascere il sogno di Horacio. Me ne parlava sempre, mi faceva vedere disegni, modellini, riviste. Era affascinato dalle Gran Turismo, le macchine che correvano la 24 Ore di Le Mans. Lui aveva in mente solo quelle e non solo diceva che le avrebbe fatte, ma che le avrebbe fatte proprio a Modena, nella terra dei motori. Tanti ridevano, io no. Io ogni giorno lo vedevo fare un passo in più verso il suo sogno. Io gli ho sempre creduto.*” dice Hugo Racca, amico per la vita di Horacio.

Atelier creativo dove mani e pensiero sono fattore comune e inscindibile, da noi Arte e Scienza si fondono e tendono verso un bello non ripetibile che si riflette nelle persone e nel loro modo di lavorare.

Sono arrivato in Pagani nel 2011, pochi mesi dopo la laurea. Pensavo di sapere tutto e invece ho iniziato a imparare da subito. Qui ho capito che il designer deve avere non solo la padronanza delle linee, ma anche dei materiali che a quelle linee daranno funzione e le renderanno tattili.” dice Mattia Gessi (Designer and Project Leader) “Coniugare disegno e materiali è come coniugare Arte e Scienza; indispensabile per affrontare la bellezza. Quando abbiamo iniziato a lavorare su Utopia ci siamo fatti guidare da questo e oggi, dopo anni in cui a Utopia e alla sua idea parlavamo come fosse una persona, ogni volta che scendo in produzione e la guardo mi stupisco come un bambino. Quando sono entrato qui non immaginavo che il mio lavoro potesse essere così bello”.

In Pagani la bellezza incontra e risolve le grandi complicazioni della meccanica, lo stile diventa filosofia estetica e le suggestioni di chi desidera una Pagani diventano percorsi creativi unici.

“*Sono passati dieci anni, ma ricordo come fosse oggi il mio primo colloquio con Horacio. Mi raccontò di sé, della sua storia, delle cose fatte e di quelle che avrebbe voluto fare. Una cosa si capiva più di tutte: la sua passione per creare, per inventare “dice Lorenzo Kerkoc (Special Projects Manager) “Una passione contagiosa di cui oggi non potrei fare a meno neanche io. Ogni progetto speciale che seguo risponde ai desideri di un singolo cliente che devo interpretare e ai quali dare forma compiuta. La grande complicazione sta nel trovare il punto di equilibrio tra desideri, funzione ed estetica.*”

La bellezza in Pagani è una prestazione delle automobili, al pari della sicurezza di guida e del piacere di stare al volante e tutto è il risultato di ricerca continua e di naturale propensione all’innovazione.

“*Lavoro sulla meccanica, progetto telai e sospensioni. A molti potrebbe sembrare un lavoro anonimo eppure, in questi miei 25 anni in Pagani, proprio intorno alla meccanica ho sperimentato materiali e procedure, ma anche tessuto rapporti umani con tutto il team e con Horacio stesso.” dice Germano Franzese (Senior Mechanical Designer) “Ho imparato ad ascoltare le persone e ad avere cura di dettagli che forse nessuno vedrà mai. Dettagli nascosti che sono testimoni della nostra filosofia del bello.*”

L’innovazione, al pari della bellezza, è l’altra grande ispirazione quotidiana che si respira in Pagani. Qui il futuro arriva prima che altrove grazie alla ricerca sui materiali compositi, alla tecnologia che consente di lavorare leghe e alluminio ricavandone dal pieno i componenti delle hypercar, all’elettronica d’avanguardia che è mente sensibile capace di affiancare il cuore alla guida.

Francesco Perini (Head of Technical Department) è immerso nell’innovazione, ma è attratto dalla filosofia. “*Vidi una strada, un modo di guardare le cose in cui mi ritrovai. A chi arriva a lavorare con noi racconto prima di tutto il nostro impianto valoriale, di come questo riverbera sull’automobile e il percorso intellettuale che ogni giorno portiamo avanti. Il progettista qui abbraccia una filosofia, non solo un metodo. Qui designer e ingegneri non lavorano solo dietro uno schermo, ma devono capire con le mani il risultato del loro lavoro, lo devono maneggiare, devono capire l’effetto che farà a chi dovrà montarlo o a chi dovrà usarlo. Oggi più che mai Arte e Scienza non può fare a meno del restituire valore a una manualità troppo a lungo dispersa.*”

Quanto siano le persone a fare la differenza lo sa bene Mary Malandrino in azienda dal 2003 e da 10 anni Human Resource Manager “*Le competenze sono essenziali, ma quando ho davanti a me un candidato cerco di intravedere anche quale persona possa essere. Sensibilità, passione, capacità di sentire l’ambiente sono qualità altrettanto essenziali per vivere con noi. Noi scegliamo le persone e queste, nel loro universo complesso di capacità, esigenze e sensibilità, sono al centro del nostro progetto. Ma noi dobbiamo anche essere scelti e questo è fondamentale. Solo così ci si può sentire parte di una realtà dove ognuno è importante per quello che fa e per come lo fa. Quando sono entrata in Pagani avevo già avuto esperienze lavorative e non cercavo un posto di lavoro e basta. Cercavo un luogo dove stare bene e sentirmi realizzata. Appena arrivata mi sono resa conto che ero in un mondo diverso, mi sono sentita accolta e ho avuto la sensazione di trovarmi in famiglia. In questi 20 anni di Pagani ogni anno riconfermo la mia scelta *”.

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I clienti in Pagani sono prima di tutto persone.

Con una richiesta costantemente in crescita sui quadranti europeo, nordamericano e asiatico, acquistare una Pagani significa anzitutto innamorarsi di un desiderio, corteggiarlo e lasciarsene conquistare. Così come per la cura dei dettagli, anche la cura del cliente ha un taglio emotivo ed artigianale in Pagani.

Alberto Giovanelli (Managing Director Asia/Pacific) arriva in azienda a 26 anni, nel 2006. Inizia come stagista, ma dopo appena due mesi si ritrova a girare il mondo con Horacio. Per 11 anni passa più tempo con lui che con la famiglia. “*Il nostro punto di forza in un mercato estremamente competitivo è la capacità di fare automobili a misura del cliente. Sempre, anche quando ci chiedono – come è successo con un cliente di Singapore – di cambiare la livrea di una Zonda per farla diventare dello stesso rosa della macchina di Elvis Presley. Oppure come accadde con Lewis Hamilton, che volle la Zonda dello stesso viola del primo go-kart avuto da ragazzino. Il segreto per competere è sempre la capacità di avere visioni innovative. Il rapporto con il cliente come lo abbiamo noi è innovazione, così come l’innovazione di aver concettualizzato la Zonda anche con guida a destra ha rappresentato un grandissimo vantaggio competitivo. Questa capacità di anticipazione e al tempo stesso di ascolto ci porta ad avere con i clienti un rapporto di grande frequentazione che non raramente diventa amicizia, con loro e con la famiglia.*”

Un’impronta Pagani che vale ovunque nel mondo.

Da Miami, dove l’ufficio si è trasferito nel 2019, Michael Staskin, (Ceo of Pagani America) si occupa del mercato più importante per l’azienda: “I nostri clienti sono persone molto preparate, conoscono bene la storia delle Pagani e quella di Horacio. Sanno che le nostre sono automobili ad alte prestazioni e, tra queste, c’è anche la cura estrema che riserviamo ai dettagli. Questo è un valore che loro riconoscono e apprezzano. Noi, il team statunitense, diamo poi ulteriore valore a questa equazione di bellezza aggiungendo la nostra attenzione. Diventiamo tutti in qualche modo di famiglia e non solo nel tempo che corre tra l’ordine e la consegna, ma anche dopo. Abbiamo la fortuna di continuare a trascorrere del tempo con i nostri clienti, in particolare ai nostri raduni dove si crea un’atmosfera incredibile. I nostri clienti amano i raduni e ci chiedono di scegliere percorsi dove le curve sono protagoniste così da amplificare il loro piacere di guida. Spesso viaggiano da una parte all’altra del mondo proprio per guidare le loro auto e condividere la stessa esperienza con persone che hanno la stessa sensibilità. È così che diventiamo tutti parte di una grande famiglia Pagani”.

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Il tempo, in Pagani, è un elemento vitale del desiderio.

Attendere una vettura è parte della Pagani stessa; l’attesa non serve solo a immaginare il giorno della consegna, ma a immaginare l’automobile e a personalizzarla insieme ai designer e ai tecnici che ti seguono giorno per giorno. Un corteggiamento fatto di emozioni e suggestioni, come può essere vedere un dettaglio dove altri non lo vedono o un colore che per altri non esiste, realizzando così una vettura unica e irripetibile.

Non semplice customer care ma, anche in questo caso, una vera e propria filosofia che guarda alle ispirazioni e ai desideri. Non poteva essere altrimenti e il motivo, anche questo, è in un dettaglio.

Tutti i progetti di Horacio Pagani si distinguono per una sigla.

Semplice. Essenziale. Ricorrente.

La consonante è sempre la stessa, seguita da un numero che cambia.

O forse sarebbe meglio dire da un numero che evolve intorno a un punto di riferimento che non cambia mai.

C8, ad esempio la sigla progettuale della Zonda, C9 quella della Huayra e C10 quella di Utopia.

C come Cristina Elizabeth Perez. Cristina aveva solo 19 anni quando ha sposato Horacio. Con lui ha condiviso tutto. Il trasferimento in Italia, la ricerca di un lavoro, i sogni visti in controluce, il lavoro in azienda quando tutto era da fare, i sogni che si realizzano, l’azienda che cresce e che oggi guarda al futuro, i figli che prendono ad esempio il padre e ne seguono le tracce.

L’ispirazione per Horacio è la terza lettera dell’alfabeto, la prima della sua vita.

Le sigle non sono solo automobili – dice Cristina -, *ma sogni che man mano prendono forma e proprio come non esistono sogni uguali, non esistono neanche due Pagani uguali, ognuna diversa per un particolare che la rende unica. Noi lavoriamo con la bellezza e per farlo ogni giorno dobbiamo fare del nostro meglio, migliorare e superarci. Solo così possiamo aspirare a realizzare non solo la bellezza apparente, ma la bellezza invisibile, quella che muove da dentro le grandi complicazioni e fa essere le nostre automobili desiderabili ed esclusive.*”

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Migliorarsi, sempre, ogni giorno.

In Pagani non c’è spazio per parole come successo o perfezione perché successo e perfezione sono ricerca continua, dinamica, movimento di pensiero e di mani.

Carlo Alberto Roma (R&D Composite Trimming Supervisor) segue la produzione dei compositi. Lo fa da sempre. Lui è il cartellino n.8, entra in Pagani nel 1998 e su questo ha costruito le sue certezze. Sue e dell’Azienda. “Noi siamo sempre alla ricerca del dettaglio, del particolare. Non siamo mai contenti di quello che facciamo. Nessuna delle nostre automobili è uguale all’altra. Noi siamo artigiani – rivendica con orgoglio –, *proviamo e riproviamo e non ci spaventa il tempo che dobbiamo impiegare per farlo.*”

In Pagani il miglioramento continuo non è solo una filosofia: 14 i milioni di euro investiti nel 2022 – l’11% del fatturato – 69.400 le ore di Ricerca e Sviluppo.

Sono entrato in Pagani quando non avevo ancora 18 anni” dice Roberto Malmusi (R&D Composite Layup Supervisor) “Ho iniziato maneggiando pelli di carbonio e lo faccio ancora. Sui compositi abbiamo sempre investito molto. *Noi non valutiamo le macchine per una prestazione basica come la velocità. Certo, le Pagani sono veloci, ma la nostra sfida è farle essere macchine sicure e confortevoli nella guida. Chiunque deve poter guidare una Pagani, persone comuni, non piloti professionisti. Per fare questo, la ricerca per la qualità dei compositi è fondamentale; una macchina leggera, resistente e manovrabile è una macchina sicura e confortevole. Il miglioramento continuo, per noi, non è solo una procedura aziendale, ma un abito mentale di cui nessuno di noi si spoglia mai.*”

Miglioramento continuo che significa ricerca del bello con tecnologia e innovazione che diventano linguaggio artistico, ma anche orizzonte vitale dell’azienda.

A questa visione risponde la recente acquisizione di Aspa, azienda specializzata nella lavorazione di precisione dell’alluminio – fornitore Pagani sin dalla prima Zonda – e che oggi assume la denominazione della storica Modena Design.

In una sorta di eterno ritorno, l’origine si ricongiunge così al futuro e lo fa portando nel cuore dell’azienda tecnologia e professionalità che lavorano alluminio e titanio dal pieno ricavandone componenti ed oggetti la cui esperienza tattile è anch’essa emozione.

La ricerca del bello è moto continuo.

Pagani Arte è il nuovo atelier creativo dedicato a espandere l’idea di bellezza coltivata da Horacio. Non più solo hypercar, ma anche interior design per aerei, elicotteri, yacht e suite, tutto all’insegna della ricerca di forme, stili, materiali ed equilibri emotivi.

Con Pagani Arte la ricerca del bello diventa così identità esclusiva e riservata, lusso nella sua quintessenza emozionale, qualcosa di ancora non visto, ma a lungo atteso.

Origine e futuro, tradizione e innovazione, Arte e Scienza.

Relazioni binarie, gemellari, inscindibili.

Mettere in discussione le nostre certezze, coltivare il dubbio anche su quello che consideriamo acquisito. Soprattutto su quello che pensiamo di saper fare bene. Questo è il nostro metodo di lavoro, è così da sempre e non cambierà” dice Horacio Pagani “*Mettersi in discussione significa saper ascoltare, valutare, mettere in dubbio le proprie scelte ed essere umile per cambiare prospettiva. Così si diventa esempio e così le persone crescono, maturano, acquisiscono e trasmettono conoscenza. Solo se ognuno di noi è incuriosito e appassionato della bellezza diventa un ricercatore di quella , se vivi la qualità è più naturale fare qualità. Passione e disciplina diventano i valori dell’azienda e la rendono leader naturale. Noi vogliamo essere leader non per quello che abbiamo fatto fino ad oggi, ma per quello che vogliamo ancora fare, per lo sguardo che ogni giorno lanciamo un po’ più avanti. Sarà questo sguardo che ci consentirà di continuare a fare automobili belle, innovative, sicure, confortevoli e a misura della persona. Chi entra in una Pagani prima di essere un cliente è una persona che dentro una nostra vettura deve sentirsi a casa. Una persona che lì dentro, in quello che vede o al tatto di volante, pomelli e pelli, deve riconoscere anche il suo vissuto, reale o desiderato che sia. Era una sfida 25 anni fa, continua a esserlo oggi per domani. Ma saremmo forse uomini se non avessimo sfide da raccogliere? Con i nostri 25 anni portiamo nelle strade Utopia. La nostra Utopia. Non avremmo potuto avere suggestione più bella per annunciare i prossimi 25.*”

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