In primis l’obiettivo, e le discussioni con l’esecutivo Meloni non possono non aver influito, c’è da risollevare la produzione dello storico stabilimento torinese dove oggi vengono prodotte le versioni elettriche di 500, Abarth compresa, Maserati Levante presto in pensionamento e GranTurismo/GranCabrio.
Nata come elettrica, già nel 2020 il CEO Olivier Francois confermò alla stampa la possibilità, su quella piattaforma, di installare un motore termico/ibrido. Un progetto che non si concretizzò mai, ma che oggi torna prepotentemente d’attualità visto che 500 elettrica, in carenza di incentivi, non può sostenere un intero stabilimento insieme a due auto di lusso come le potenti Maserati mosse dal V6 Nettuno.
Secondo l’autorevole Automotive News Europe, dunque, FIAT starebbe valutando di rispolverare quel progetto e di portare a Mirafiori la nuova 500 ibrida, visto che l’attuale generazione che ancora deriva dal progetto 2007 è attualmente prodotta a Tychy, in Polonia. Tutto avrebbe un senso guardando ai dati di mercato: da sola la 500 ibrida con il 1.0 Firefly da 70 CV ha venduto qualcosa come 100.000 unità in Europa nel 2023, contro le 62.000 della 500e.
Con l’elettrico che arranca, e con le elezioni europee dietro l’angolo che potrebbero porre nuovi orizzonti o addirittura uno slittamento dal 2035 al 2040 del ban di vendita alle auto termiche, continuare a puntare e investire sull’ibrido è una scelta sensata sotto tanti punti di vista
Nuova 500 ibrida: Mirafiori e l’occasione per rinascere
Mirafiori è, insieme alla nuova 500 ibrida, il punto focale di questa notizia. Nel 2023 ha chiuso con 77.260 auto prodotte, ben sotto le 90.000 previste e vista la cassa integrazione in essere, arrivare a 40.000 unità nel 2024 sarebbe già una sorta di miracolo. 175.000 unità/anno di nuove 500 ibride potrebbero letteralmente far rinascere lo stabilimento orgoglio della produzione italiana per decenni. In questo contesto si inserisce, anche, il quasi pensionamento della 500 ibrida con motore Firefly. Se la nuova Pandina continuerà a essere prodotta almeno fino al 2026 a Pomigliano d’Arco, non si può dire altrettanto della 500, che potrà comunque rimanere in vita su altri mercati come il florido mercato algerino sul quale FIAT sta puntando con attenzione e investimenti importanti.
Nuova 500 ibrida: quanto potrebbe costare?
Altro punto fondamentale, l’ultimo, è il prezzo della nuova 500 ibrida. Oggi la 500 elettrica costa 29.950 euro con la batteria più piccola, la 500 Firefly “polacca” 17.700 euro. Non sarebbe una cattiva idea posizionare la futura nuova 500 ibrida che vedremo nel 2025 a circa 20.000/22.000 euro, senza considerare gli incentivi. Tutto questo considerando come vera l’affermazione fatta nel 2020 da Francois, secondo il quale i tecnici dell’allora FCA avrebbero potuto convertire, o fare swap come dicono gli inglesi, la piattaforma da elettrica a capace di ospitare un motore termico mild hybrid con relativi organi meccanici.
Cosa che comunemente avviene sulla piattaforma ex PSA CMP, ora STLA Small: basti guardare il caso di Avenger, offerta in versione puramente termica con cambio manuale, ibrida con cambio automatico doppia frizione ed elettrica. Quale motore potrebbe quindi scegliere FIAT per la sua nuova 500 ibrida? Escludendo il 1.5 ibrido utilizzato su modelli di segmento B/C come Renegade, 500X e Tonale, la scelta ricade sul 1.0 70 CV di derivazione FCA o il 1.2 100 CV, entrambi turbo, utilizzato da Jeep Avenger e dalla nuova Lancia Ypsilon ibrida.
Servirà tempo per adeguare Mirafiori, ma intanto il 2025 potrebbe portare sul mercato un’auto che avrebbe un sicuro impatto positivo sulle vendite del Marchio torinese.