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Novità: Volkswagen Golf VII – Più nuova di quello che sembra

La radio al risveglio ci comunica una notizia sensazionale e un quotidiano a tiratura  nazionale annuncia che, nella versione online pomeridiana, pubblicherà un articolo di approfondimento della notizia più attesa dell’anno.

No, non si tratta dell’attesa apparizione di un politico d’antan o della nazionale di calcio. Nulla di più lontano dalla realtà: si tratta della riedizione di un’automobile che è già una leggenda su 4 ruote: parliamo della settima generazione della VW Golf. Anche se l’estetica è praticamente identica alla versione precedente, la nuova Golf è ricca di novità e di sorprese. Lo scorso 4 settembre circa 700 invitati si sono dati appuntamento alla Nuova Galleria Nazionale di Berlino per assistere alla presentazione di quella che probabilmente diventerà la prossima auto più venduta in Germania e non solo. Una nuova pietra miliare in una storia costellata di successi, che continua ormai da 38 anni e che durante tutto questo periodo ha registrato vendite per 29 milioni di unità. A Wolfsburg sono sicuri che la settima generazione continuerà a scrivere la storia in maniera convincente: “La Golf indica la rotta di VW, dell’automobile e dell’industria dell’automobile in Europa”, afferma con orgoglio Martin Winterkorn, direttore di VW.

Completamente nuova

Dopo la sesta generazione, in realtà un importante restyling e non un’automobile completamente nuova, con la settima edizione si raccoglie anche una nuova sfida. La base su cui si fonda la Golf del futuro è la cosiddetta piattaforma modulare trasversale o MQB, con cui VW vuole rivoluzionare anche tutta la sua produzione automobilistica. E per la prima volta Volkswagen osa dare un numero alle sue supervendite, e quindi anche ai suoi predecessori: fino ad ora le denominazioni da I a VI erano qualcosa di comune più nel linguaggio popolare.

Con la prima prova statica effettuata a Wolfsburg abbiamo potuto analizzare tutte le novità degli interni della nuova Golf, con illuminazione bianca, rispetto alla sesta generazione. Anche se in questa occasione non abbiamo potuto ammirare la carrozzeria, gli interni si sono rivelati stupefacenti, oltre che per la solita qualità superiore e per la cura dei dettagli, anche per un leggero aumento dello spazio, per i sedili migliorati con funzione massaggio optional, per il volante perfezionato, per il touchscreen multifunzione con sensore a infrarossi, che non percepisce solo il contatto delle dita ma anche i gesti, e per il mondo multimediale con “WLAN hotspot”. La sensazione è che si tratti di interni eleganti e raffinati, e questo ci è stato confermato anche al tatto. È chiaro che a livello qualitativo, la Golf gioca sicuramente in serie A.

Design semplice

Mentre gli interni sono incentrati sull’hi-tech, un'abitudine per VW, al momento di sviluppare le proprie idee, i designer incaricati degli esterni non hanno goduto di piena libertà. Anche se la Golf sembra più razionale da ogni punto di vista, rimane e continua ad essere un prodotto di e per la massa, che deve soddisfare milioni di persone. Per questa ragione non sono permessi gli esperimenti, perché il leitmotiv di VW è quello di mantenersi fedeli alla tradizione che ha portato a così grandi soddisfazioni. E sicuramente chiunque si interessi minimamente al mondo dell’automobile riconoscerà immediatamente la nuova Golf VII, anche se il chef designer di VW, Klaus Bischoff ha affermato che le proporzioni della Golf sono cambiate drasticamente, riferendosi al cofano più alto, alla capote un po’ più piana e alle ruote anteriori, spostate leggermente verso l’avanti.

Con la nuova Golf si è messo un punto finale alla questione dei fari leggermente rotondi, dato che la Golf VII guarda al futuro con gruppi ottici dal profilo molto più allungato, naturalmente integrando luci diurne a led in un design a U, una scelta ormai abituale per la casa automobilistica. Come in qualsiasi Golf che si rispetti, la griglia serve da collegamento tra i due gruppi ottici, anche se nel caso della VII è un po’ più lineare e nella parte centrale evidenzia il marchio della casa. Anche la parte posteriore ha adottato tecnologia a led in gruppi ottici più allungati. Nella prospettiva laterale richiamano l’attenzione i montanti C evidenti e tipici della Golf, così come i nuovi finestrini triangolari che fungono da base per gli specchi retrovisori nei montanti A e migliorano la visibilità globale dell’insieme.

Quattro motorizzazioni per iniziare

Tutte le vetture sono dotate del sistema Stopp&Start e possono essere abbinate in optional ad un cambio a sei marce o ad un cambio a doppia frizione a sette marce e, paragonati alla versione precedente, questi sembrano essere più efficienti del 23%. I consumi si riducono in media circa del 14%. Questa volta il diesel basic è la versione TDI da 1,6 l e 105 CV che consuma 3,8 litri per 100 km, mentre il TDI 2.0 da 150 CV supera di poco i 4 litri. Per la nuova edizione della Golf, il diesel meno potente sarà disponibile anche nell’efficiente versione BlueMotion, con un consumo di soli 3,2 litri, equivalenti a 82 g/km di emissioni di CO2 .

Per la gamma dei motori a benzina, si potrà scegliere tra un motore turbo da 85 CV, con un consumo di 4,9 l per 100 km, e il  TSI 1.4 a 140 CV e tecnologia di esclusione dei cilindri, adottato anche dall’Audi A3 e dalla Polo BlueGT. Il funzionamento temporaneo in modalità due cilindri permette alla versione benzina di registrare un consumo di 4,8 litri. Secondo l’organizzazione ambientalista Greenpeace, i cui attivisti hanno manifestato anche durante la presentazione a Berlino, questo valore è ancora troppo elevato, rimproverando agli ingegneri di  Wolfsburg di non aver ancora raggiunto valori di consumo di tre litri, poiché, secondo gli stessi attivisti, grazie ad una struttura leggera, questo valore dovrebbe già essere stato raggiunto da tempo. E sicuramente non sono soddisfatti del fatto che la propulsione elettrica, ibrida e a gas saranno disponibili sul mercato in breve tempo, nei prossimi anni.

Lo stesso prezzo

Rimane solo il prezzo. La Golf da tempo non è più un’occasione, e in questo senso, la settima generazione non rappresenta un’eccezione. Per avere il modello classico di  Wolfsburg sarà necessario investire lo stesso prezzo indicato attualmente, anche se VW lo propone come una riduzione del prezzo, perché alla fine la nuova Golf è dotata di serie di un sistema Start&Stop, di un touchscreen da 5’’  e di freni  “multicollision”, che in caso di urto continuano a decelerare l’auto per evitare danni maggiori.E la radio continua a non essere inclusa nell’allestimento di serie. In Germania il listino della Golf VII parte da 16.975 euro (1.2 TSI Trendline).

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