La Mexico, disegnata da Vignale, era una vettura dalle linee morbide e armoniose, raffinata interpretazione di un’elegante coupé 2+2 in puro stile Maserati, ma con un potente cuore sportivo. Sotto al cofano, infatti, montava la versione stradale del motore da corsa derivato dalla 450 S. Tra le auto della Casa del Tridente, la Mexico era il terzo modello a sfruttare questo propulsore dopo Quattroporte e 5000 GT.
Tra le ipotesi su come si sia arrivati a battezzare questa vettura con il nome del paese centro-americano, si racconta che un importante cliente messicano aveva acquistato nel ’61 una 5000 GT Allemano appartenuta al presidente messicano Adolfo López Mateos e, dopo un incidente, l’aveva inviata a Modena per le riparazioni del caso. Durante la visita nello storico stabilimento di Viale Ciro Menotti, il cliente fu colpito dal prototipo disegnato da Vignale. Tanto insistette per comprarlo che la carrozzeria fu trasferita sul telaio della sua 5000 GT. Una serie di coincidenze che avrebbero quindi guidato la casa del Tridente a battezzare il futuro modello “Mexico”.
Sin dal lancio la vettura era disponibile con motorizzazione V8: un 4,2 L e 260 CV per una velocità massima di 240 km/h, e un 4,7 L con 290 CV e velocità massima di 255 km/h.
Maserati Mexico si fece notare e apprezzare anche per lo stile e l’equipaggiamento che comprendeva - di serie - sedili in pelle, vetri elettrici, cruscotto in legno, aria condizionata, freni anteriori a disco ventilati e servoassistiti. Come optional disponibili il cambio automatico, il servosterzo e la radio. Gli interni erano definiti come “un salotto all’italiana”, espressione del Made in Italy e dell’artigianalità tipica del Marchio.
Oggi, come 55 anni fa, Maserati realizza vetture iconiche che segnano la storia dell’automobilismo e rappresentano veri punti di riferimento per il segmento del lusso. La Mexico è stata capace di rappresentare eccellenza, design e potenza, valori ancora attuali in tutti i modelli, di oggi e di domani, della Casa del Tridente.