Venti anni fa, dove ora si trova questo SUV di classe C, c'era la seconda generazione di Opel Omega, un'auto disponibile sia come berlina a tre volumi che come station wagon, che competeva con la migliore produzione europea del segmento premium.
La nuova Opel Omega, erede della Opel Omega-A, Auto dell’Anno 1987, fu presentata nell'autunno del 1993 e messa in vendita nella primavera dell'anno successivo. Si distingueva per i suoi motori sofisticati a basso consumo, gli interni spaziosi, l'alta qualità e sicurezza, il comportamento su strada e il comfort. In sostanza, la nuova Opel Omega era stata progettata per soddisfare le esigenze del pubblico per un'auto equilibrata, ecologicamente avanzata, con un focus su caratteristiche rilevanti nella vita moderna. Non a caso, Opel aveva investito circa un miliardo di Marchi nello sviluppo della nuova Opel Omega-B.
La rivista specializzata tedesca Auto, Motor und Sport scriveva all'epoca: "È rimasta fedele all'impostazione del modello precedente ed offre al cliente un elevato controvalore per il denaro speso. La nuova linea è più gradevole ed al tempo stesso offre una migliore visibilità. Ci sono evidenti progressi in fatto di dotazione interna e di maneggevolezza. Lo sterzo della nuova Opel Omega è più preciso e la sterzata è più convincente. Rispetto alla serie precedente c'è una bella differenza in fatto di agilità". Infatti, ci sono molte ragioni per cui la nuova Opel Omega-B fu un immediato successo di pubblico. Prima di tutto, sia la berlina che la station wagon erano molto apprezzate. In secondo luogo, pur avendo dimensioni esterne pressoché identiche, all'interno era molto più spaziosa della serie precedente. Terzo, i nuovi modelli erano equipaggiati con motori inediti o rinnovati già in regola con le normative sulle emissioni che sarebbero entrate in vigore nel 1996. Quarto, i prezzi erano convenienti, nonostante l'insolita dotazione. In tempi difficili per i modelli della fascia alta, in Germania, l'Opel Omega MV6 costava 15.000 Marchi meno della precedente Senator CD. Una proposta molto interessante.
In particolare, lo sviluppo dei motori si era concentrato principalmente sulla riduzione dei consumi e delle emissioni allo scarico. I nuovi motori ECOTEC a 4 ed a 6 cilindri con 4 valvole per cilindro e potenze da 136 CV (100 kW) fino a 210 CV (150 kW) rispondevano già a successive normativa CEE e consumavano fino al 12,5% in meno di quelli precedenti. Lo speciale sistema di aspirazione a 3 fasi in risonanza Multi Ram assicurava elevate caratteristiche di coppia motrice a basso regime ai motori V6 di 2.500 e 3.000 cc. Analogamente, il nuovo 6 cilindri turbodiesel da 130 CV (96 kW) richiedeva mediamente solo 7,4 litri di gasolio ogni 100 chilometri ed aveva emissioni di particolato inferiori a 0,08 g/km. I consumi di tutti i modelli della gamma Omega erano stati ridotti di oltre l'8%.
L'Opel Omega-B era disponibile con carrozzeria berlina e station wagon negli allestimenti GL, CD e MV6. Quest’ultima era la versione al vertice della gamma ed era ottenibile solo con il motore 3.000-V6 e con un'ampia gamma di dotazioni di serie. L'equipaggiamento offerto sulla nuova Opel Omega-B comprendeva – cosa all’epoca di assoluta avanguardia - uno speciale kit per l'installazione di un telefono cellulare digitale GSM da auto, un impianto stereo da 160 Watt, un antifurto a raggi infrarossi attivato dalla chiusura centralizzata che agiva sulla centralina elettronica bloccando la vettura.
La nuova Omega-B era costruita nella fabbrica Opel di Rüsselsheim, in Germania, utilizzando procedimenti di produzione snella, cosa che aveva consentito ad Opel di fare ulteriori progressi in termini di qualità e produttività.