Con più di 26 milioni di unità vendute in tutto il vecchio continente, la Golf VI prosegue l’espansione e l’evoluzione di una specie…
Al momento di introdurre dei cambiamenti, Volskswagen non ha mai voluto rischiare e con il modello VI ritorna a scommettere sul facelift. Sono state sufficienti quindi alcune modifiche ai motori, una parte posteriore dal profilo più marcato in stile Scirocco e leggeri ritocchi estetici. Niente a che vedere con le modifiche introdotte nel passaggio dal modello IV al V. AutoScout24 ha messo a confronto le ultime tre versioni per verificare le chiavi dell’evoluzione.
Una ad una
Con la quarta serie, Volkswagen faticò molto in fase di produzione. Gli ingegneri tardarono ben 31 mesi per mettere in opera il progetto, che venne venduto con un vantaggio competitivo ben definito: l’abitabilità della Golf era notevolmente migliorata grazie alle nuove dimensioni dell’auto, tra cui un passo (distanza tra gli assi) di 2,55 metri che permetteva un maggior comfort ai passeggeri dei sedili posteriori.
Il quarto è il modello dalla linea più arrotondata. Si riconosce lateralmente perché è l’unico dei tre con indicatori direzionali sopra ai passaruota e perché i gruppi ottici anteriori non si prolungano all’interno della carrozzeria. I clienti rimasero molto soddisfatti del posto di guida grazie all’illuminazione blu della strumentazione. Rispetto al terzo modello, il livello qualitativo aumentò considerevolmente, così come il prezzo. Durante il ciclo di vita della quarta serie, Volkswagen iniziò a produrre l’R32, una versione ancora più potente del GTI.
Dice il detto che tentar non nuoce e così andò con la versione V! Volkswagen produsse un nuovo telaio di 6 centimetri più lungo e introdusse una nuova gamma di motori dalle prestazioni migliorate, senza però modificare il design, per non rischiare. Il motore 2.0 TDI da 140 CV, finora non disponibile, sarebbe diventato una delle opzioni preferite dai futuri risparmiatori. Coloro che ora si dicono preferire il tradizionale iniettore pompa, sappiano che nella nuova Golf è acqua passata, grazie all’introduzione del Common-rail, e che la serie V è la loro ultima possibilità. Nella serie V, la capienza del bagagliaio è aumentata di soli 20 litri e le sue dimensioni, assieme ai nuovi motori, hanno provocato un considerevole aumento di peso (70 chili). Secondo l’analisi delle schede tecniche da noi condotta, delle tre è la versione coi più alti consumi. A parte il sistema di cambio a doppia frizione DSG, tutti gli allestimenti disponibili possono montare sistemi di controllo di stabilità e trazione, ABS, assistenza alla frenata e sei airbag. La novità più apprezzata durante il suo ciclo di vita è stata la messa in commercio del motore 1.4 TSI da 122, 140 o 170 CV di potenza massima. Grazie al compressore volumetrico e al turbocompressore (fatta eccezione per il 122 CV, che dispone solo del turbocompressore) è possibile ottenere buone prestazioni a basso numero di giri (grazie al compressore) e a regime medio/alto (turbocompressore).
La Golf VI rischia di apparire un restyling con molto trucco della Scirocco, ma in realtà, se analizziamo i vari elementi di cui dispone, potremmo inserirla nella lista delle versioni totalmente rinnovate. La nuova Golf è tornata ad accorciarsi di alcuni centimetri (4,19) mantenendo distanza tra gli assi e bagagliaio e migliorando pertanto l’abitabilità. Il cruscotto è nuovo e viene ereditato da altri modelli come la Passat CC. Per ultima, ma non meno importante, la tecnologia, che diventa la vera protagonista per la quantità di elementi che integra, tra i quali la sospensione adattiva variabile, il sistema Park Assist e i sensori Park Pilot, un controllo stabilità migliorato e i poggiatesta WOKS (per ridurre il rischio di colpi di frusta). Tra gli optional: fari allo xeno, telecamera con visione posteriore e sistema di regolazione automatica della distanza di sicurezza, disponibile a partire da quest’anno.
Motori
Volkswagen introduce i motori 2.0 TDI da 140 CV solo con la quinta versione. I motori atmosferici SDI ad iniezione diretta e 68 CV costituivano, nella versione IV, l’unica alternativa ai 1.9 turbo alimentati (90 e 110 CV). Si tratta di motori efficienti ma noti per gli alti livelli di rumorosità e vibrazioni, caratteristica che ha dato diversi grattacapi agli ingegneri tedeschi del gruppo.
Dati tecnici
Marca e modello | VW Golf IV | VW Golf V | VW Golf VI | |||
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Variante di equipaggiamento | 1997 - 2003 | 2003 - 2008 | 2008 | |||
Dimensioni e peso | ||||||
Lunghezza/ larghezza /altezza (mm) | 4149 / 1735 / 1444 | 4204 / 1759 / 1513 | 4.199 / 1.779 / 1.479 | |||
Interasse (mm) | 2551 | 2578 | 2578 | |||
Diametro di sterzata (m) | 10,9 | 10,9 | 10,9 | |||
Peso a vuoto (kg) | 1212 | 1281 | 1299 | |||
Vano portabagagli (l) | 330 | 350 | 350 | |||
Pneumatici di serie | 195 / 65 R 15 h | 195/65 R 15 H | 195/65 R15 | |||
Motore | Iniettore pompa, turbo variabile, intercooler | Iniettore pompa, turbo variabile, intercooler | Iniezione diretta/Common rail | |||
Cilindrata (ccm) / cilindri (quantità, tipo di montaggio) | 1896 | 1968 | 1968 | |||
Potenza (CV) | 130 | 140 | 140 | |||
Coppia (Nm) / giri | 310 / 1900 | 320 / 1750 - 2500 | 320 / 1.750 - 2.500 | |||
Trazione | Anteriore | Anteriore | Anteriore | |||
Cambio | Manuale 6 Velocità | Manuale 6 Velocità | Manuale 6 Velocità | |||
Consumo | ||||||
Carburante | Diesel | Diesel | Diesel | |||
Urbano/Extraurbano/Combinato (l/100km) | 7 / 4,3 / 5,3 | 6,9 / 4,7 / 5,5 | 6,4 / 4 / 4,9 | |||
Emissioni di CO2 (g/km) | 140 | 145 | 129 | |||
Consumo durante il test(l/100km) | N.D | N.D | N.D | |||
Caratteristiche | ||||||
Sprint 0-100km/h (s) | 9,6 | 9,3 | 9,3 | |||
Sprint 0-60 mph (s) | N.D | N.D | N.D | |||
Capacità del serbatoio (l) | 55 | 55 | 55 | |||
Velocità massima (km/h) | 205 | 205 | 209 | |||
Più datiMeno dati |
Oggi tutto questo sembra appartenere alla preistoria! Volkswagen progetta di trasferire la sua tecnologia Bluemotion alla Golf e vincere così una sfida: fare in modo che l’automobile più popolare degli ultimi dieci anni consumi solo 3,8 litri di gasolio ogni 100 km. E questo naturalmente con Common rail, rumorosità e vibrazioni ridotte e nel rispetto della normativa Euro 5.
L’ultima perla
Ed ecco l’ultima perla. La Golf VI presenta il suo aspetto più moderno, a partire da una nuova griglia frontale rifinita in nero brillante, per finire con le ampie linee orizzontali della parte posteriore. Volkswagen riconosce i chiari rimandi alla Scirocco. La nuova Golf convince non appena si sale a bordo: non esiste altra automobile, del medesimo segmento di mercato, in grado di trasmettere una sensazione di qualità simile e Volkswagen ne è ben consapevole al momento di fissare i prezzi (elevati, in questo caso).
La sensazione al volante è buona: il conducente sente il proprio corpo perfettamente aggiustato al sedile, i cambi e il volante continuano ad essere precisi al tatto oltre che facilmente maneggevoli e la sospensione variabile permette gli eccessi di una guida sportiva. Per meno di 900€ si può ottenere un sistema di regolazione adattiva degli ammortizzatori, a seconda dell’accelerazione, dei freni e del regime del motore, e il sistema di assistenza alla guida. E per quanto riguarda i consumi? Si nota la differenza rispetto ai motori equipaggiati di iniettore pompa? Certo che si. Solo dalla scheda tecnica il risparmio risulta superare il 10%. Su strada, in modalità Comfort o Normale possiamo raggiungere circa 4 litri, e assorbire le irregolarità del manto stradale al nostro passaggio. Di fatto la Golf viene già equipaggiata con buone sospensioni di serie e il DCC è consigliato solo a coloro che intendano usufruire di un assetto sportivo.
Per quanto riguarda le prestazioni del motore, sono innegabili i progressi ottenuti in materia di rumore, vecchio tallone di Achille per Volkswagen. La protagonista di questa nuova generazione è la morbidezza, l’accelerazione si fa più dolce e progressiva da principio a fine e i numeri sono accettabili (9,3 secondi da scheda tecnica).
Il prezzo base della versione diesel è di 19.875€. L’aggiunta dell’assetto sportivo DCC comporta 884€, il sistema di assistenza al parcheggio 554€, per gli airbag laterali posteriori servono 306€ e per i cerchi in lega sono altri 943€. In totale, per una Golf ben equipaggiata si superano i 25.000€.
In sintesi
Nonostante i dati di vendita invitino a pensare il contrario anche per la Golf (conosciuta come Rabbit negli Stati Uniti, e Caribe in Messico) non è stato facile conquistarsi i meritati riconoscimenti. Paradossalmente, la Golf ha ottenuto il premio Auto dell’anno solo per la terza generazione. Nel 1992 la giuria l’ha dichiarata l’automobile più completa, davanti ad altri modelli come l’Opel Astra e la Citroën ZX. Con 22 milioni di unità prodotte, oramai più nessuno dubita della storia di successo che è stata scritta a partire dal 1974, un capitolo a parte nella storia dell’automobile.