Il GTI arriva finalmente sul mercato…
Volkswagen ricorre al motore che già montano altri modelli Audi, come l’A3, l’A4 o la stessa Q5. Rispetto al GTI precedente, l’evoluzione in termini di potenza ha portato 11 CV in più. Si potrebbe dire che il nuovo GTI sia un restyling del precedente, dato che il motore, fatta eccezione per le modifiche che lo rendono più potente, è esattamente lo stesso.
Il nuovo GTI supera di gran lunga le prestazioni della più potente delle Golf VI. L’accelerazione scende al di sotto dei 7 secondi (da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi) e i consumi sono abbastanza contenuti se si considera la potenza elevata (7,3 litri secondo la scheda tecnica). Anche se si potrà equipaggiare con cambio DSG a sei marce, i dati si riferiscono al sistema manuale di serie a sei marce. Con il cambio automatico a doppia frizione le prestazioni sono sostanzialmente le stesse; si registra solo un aumento del 10% nei consumi.
Riconoscibile all’istante
Chiunque saprebbe riconoscere la silhouette del GTI a prima vista. Il design di tutta, o quasi, la parte anteriore (fendinebbia, fari e griglia) è progettato in maniera diversa e gli elementi sono stati personalizzati. La griglia, ad esempio, presenta una linea rossa e il logo GTI a titolo identificativo. Nella parte posteriore, l’alettone è più pronunciato, sono stati installati due tubi di scappamento e il profilo laterale integra due vistose minigonne di plastica nera. Il GTI potrà essere personalizzato con cerchi in lega (disponibili da 17” e 18”) con ruote rispettivamente di 225/45 o 225/40.
Oltre che dalle sospensioni, diverse dalle altre della gamma Golf, il dato aerodinamico del GTI trae beneficio dalla carrozzeria, che è stata abbassata di 22 millimetri nell’asse anteriore e di 15 mm nel posteriore. Grazie alle modifiche apportate, il coefficiente di resistenza è pari a 0,32.
Un altro degli elementi salienti del nuovo GTI è la dotazione del nuovo WOKS, un sistema che ridurrà il rischio di colpi di frusta in caso di impatto e grazie al quale (secondo la casa tedesca) la nuova Golf ha ottenuto le cinque stelle negli ultimi test EuroNCAP. Per la delusione di molti, i sedili di serie sono di tela. I rivestimenti in pelle sono un optional, mentre di serie sono il volante con la parte inferiore smussata, i pedali realizzati in alluminio e tutte le cuciture rosse, identificative dei modelli GTI (su volante, leva del freno e pomello del cambio).
Tra gli strumenti di serie figurano il sistema di controllo stabilità, il climatizzatore, i sensori ParkPilot, i fari fendinebbia e l’airbag per ginocchia lato conducente. Tra gli optional è possibile integrare il sistema di regolazione automatica della distanza di sicurezza (in funzione tra i 30 e i 210 km/h), l’assistente automatico di parcheggio Park Assist (di seconda generazione) o i fari bi-xenon con funzione adattiva.
Collectors Edition
A detta di Volkswagen si tratta della Golf più esclusiva di tutti i tempi e il nome di battesimo la dice lunga a riguardo. La Golf Collectors Edition è una versione della serie che esternamente si caratterizza per un blu molto scuro, denominato «Moonlight blue effetto perla» presente anche nella griglia frontale, e dotata di cerchi in lega leggera da 18 pollici con un’esclusiva rifinitura a specchio.
All’interno è la pelle naturale a farla da protagonista, rivestendo i sedili, la consolle centrale e le porte. E’ di un tono marrone scelto dal responsabile del design della nuova Golf, Walter De Silva, le cui iniziali sono stampate sulle bande laterali dei sedili (WDS) e costituiscono uno dei dettagli più attraenti della Collectors Edition, assieme al rivestimento in alluminio delle porte, con adesivi che recano il nome della versione.
BlueMotion
Se la Golf Collectors Edition si riconosce per il suo carattere esclusivo, alla Bluemotion si deve riconoscere il rispetto per l’ambiente. Con questa versione gli ingegneri tedeschi sono riusciti a portare il consumo di combustibile a 3,8 litri e le emissioni di CO2 a 99 grammi per chilometro, facendo della Bluemotion l’automobile più parca al mondo nella sua classe. Ciò è stato possibile grazie alle prestazioni del nuovo turbodiesel Common-Rail da 105 CV di potenza e con 250 Nm di coppia massima, al sistema di cambio manuale a 5 velocità con rapporti più lunghi, all’uso di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e all’adozione di speciali accorgimenti aerodinamici.