Un test a confronto in pista veramente esclusivo. Nella pista di Balocco la redazione del mensile Auto ha messo a confronto due Alfa leggendarie divise da quasi sessant’anni di storia. Ma che sono strettamente unite da un legame familiare ben preciso. L’Alfa GTA del 1965 e l’Alfa GTAm del 2021. Nonna e nipotina.
Generazioni a confronto
La prima è la leggendaria GTA (sigla che stava per Gran Turismo Alleggerita) che ha conquistato tanti successi nelle gare Turismo europee degli anni Sessanta.
L’altra è la modernissima interpretazione di una Giulia estrema con 540 cavalli di potenza cui è stato dato, in segno di omaggio e di richiamo alla performance che riesce a raggiungere, lo stesso nome dell’antenata: GTAm (sigla della seconda generazione della GTA dove la “m” stava per Modificata).
Due Alfa sportive divise da quasi sessant’anni di storia e di evoluzione tecnica. Sulla carta, numeri alla mano, non potrebbero essere più diverse fra loro: motore 4 cilindri 1,6 litri da 115 cavalli per la GTA del 1965, motore V6 turbo 2,9 litri da 540 cavalli per la sua erede moderna GTAm. Però possiedono lo stesso Dna sportivo Alfa Romeo.
Con il team del mensile Auto un tester d'eccezione
Per il confronto in pista con le Alfa GTA a Balocco la redazione di Auto ha coinvolto Andrea De Adamich. Perché l’ottantenne ex pilota che ha corso sia in F1 che nei Prototipi, è il corridore più legato sia a quell’Alfa Romeo che alla pista di Balocco. All’inizio della sua carriera – a metà degli anni Sessanta – proprio De Adamich fu l'artefice della messa a punto della GTA e dei collaudi che vennero condotti proprio sull’originale circuito Misto Alfa di Balocco. Da quel momento la coupé due porte è diventata imbattibile nelle corse turismo e De Adamich l’ha portata due volte consecutive alla vittoria nel campionato Europeo Turismo, nel 1966 e 1967.
Balocco, un po' di storia
Quello di Balocco è un circuito sconosciuto al grande pubblico perché non vi si svolgono corse ma soltanto test e collaudi di automobili. Fu realizzato nel 1962 dall’Alfa Romeo, strappando il terreno alle risaie della zona. Il tracciato originale, lungo 5,750 km replica alcune delle curve più impegnative dei grandi circuiti d’una volta: Lesmo 1 e la Curva Grande di Monza, il bus stop di Spa e la Hugenholzbocht di Zandvoort (la curva n.3 quella diventata parabolica) e persino una serie di impegnative esse veloci della provinciale 35 fra Como e Fino Mornasco. Tutte curve utili per mettere bene a punto la tenuta di strada sia delle Alfa Romeo da corsa che di quelle stradali.
De Adamich racconta
"A Balocco - racconta De Adamich - ho trascorso giorni interi guidando da mattina a sera le GTA per metterle a punto alternandomi con i collaudatori che provavano le Alfa stradali. All’inizio l’auto non era competitiva", ricorda de Adamich, "perché per via della sospensione a ponte rigido, la GTA sollevava la ruota interna posteriore e in certe curve patinava anche la ruote esterna. Si perdeva grip e l’auto era lenta in curva. Fu trovata una soluzione inventando n marchingegno che è diventato famoso col soprannome di “slittone”. Un dispositivo collegato alla sospensione posteriore che abbassava il rollìo e eliminò per sempre il difetto. Quando in curva l’auto andava in appoggio, lo slittone trasferiva il peso al posteriore scaricando l’anteriore. Così il retrotreno acquisiva grip e la macchina in curva restava più attaccata a terra".
Scopriamo nel video con De Adamich e l’ingegner Bagnasco, responsabile dello sviluppo e performance di Alfa Romeo, le caratteristiche di queste due leggendarie Alfa.
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