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Formula E: cos’è, perché è diversa dalla Formula 1, calendario
Redazione AutoScout24 · 17/03/2025 · Lo leggi in 22 minuti
L’elettrificazione è considerata il futuro della mobilità e, nello specifico, dell’automobile in quasi tutti i campi, con una sola eccezione: il motorsport. I campionati motoristici, infatti, per via della loro componente emozionale sono ancora legati alle auto termiche.
Nel 2014, la Formula E è nata proprio per scardinare questa convinzione, per dimostrare che le corse automobilistiche possono essere avvincenti ed emozionanti anche se animate da automobili elettriche. Il mondo del motorsport a zero emissioni è ancora una nicchia. Sono ancora pochi i campionati a zero emissioni in tutto il mondo, come il particolarissimo Extreme-E o il Campionato FIA RX2e, il Rallycross a zero emissioni. Nel mondo dei motori, però, a rappresentare il punto più alto delle competizioni a zero emissioni c’è la pioniera delle gare elettriche, la Formula E.
Nata da un’idea dell’imprenditore spagnolo Alejandro Agag, dell’allora Presidente della FIA e leggenda del motorsport Jean Todt e dall’europarlamentare italiano Antonio Tajani nel 2011, la Formula E ha preso forma negli anni successivi, fino ad arrivare al debutto della prima stagione come Campionato FIA nel 2014. Dedicata esclusivamente a monoposto spinte da motori elettrici, la Formula E è una categoria con grandi peculiarità in quasi ogni ambito, dal calendario ai circuiti agli aspetti sportivi, fino ad arrivare ovviamente alle monoposto. Fin dalla prima stagione di Formula E, le automobili che prendono parte al Campionato sono sviluppate e realizzate dalla Spark Racing Technology, azienda francese fondata e diretta dal Team Principal della Scuderia Ferrari Fréderic Vasseur, che realizza il telaio e assembla le vetture. Le batterie sono uguali per tutti fin dalla prima stagione, e se nel biennio 2014-15 anche il motore era standard, nel corso degli anni sono arrivati diversi Costruttori.
Le automobili sono cambiate tantissimo, passando dalla cosiddetta “Gen 1”, le Spark di prima generazione dotate di 200 kW (272 CV) di potenza massima, cambio sequenziale e un’autonomia che costringeva le squadre ad effettuare un cambio macchina a metà gara, alle attuali “Gen 3 EVO”, che hanno debuttato nella stagione 2024-2025 per la prima volta. Dotate oggi di oltre 400 CV e di pneumatici prettamente stradali, la Formula E oggi affianca alla formula “classica” dei circuiti cittadini immersi in alcune delle più belle città del mondo a veri e propri autodromi, fino a pochi anni fa preclusi alle monoposto elettriche.
Le gare sono avvincenti, con tante sfide e un parterre di piloti di gran livello, con campioni di altre discipline e giovani in rampa di lancio. Dal 2021, la Formula E è diventata un Campionato Mondiale, equiparato quindi alle Classi Regine delle rispettive categorie. Cos’è allora la Formula E, e perché è diversa dalla Formula 1? Quali sono le principali differenze? Scopriamolo insieme, conoscendo anche il calendario della Formula E per la stagione 2024-2025.
Iniziamo dal rispondere ad una semplice domanda: che cos’è la Formula E? In poche parole, la Formula E potrebbe essere l’equivalente a zero emissioni della Formula 1. In realtà, le differenze sono tantissime, e non comprendono solo l’alimentazione dell’automobile ma anche le prestazioni e il format di questa categoria. Delle differenze tra Formula E e Formula 1, però, parleremo tra poco: ora vediamo che cos’è davvero la Formula E. Nota per motivi di sponsorship come ABB FIA Formula E Championship fino al 2020, dalla stagione 2020-2021 il Campionato di Formula E si è guadagnato la prestigiosa qualifica di World Championship, ovvero Campionato Mondiale.
Questo significa che la Formula E è il punto più alto della sua categoria, nello specifico quella delle auto elettriche a ruote scoperte. La Formula E è l’unica competizione di monoposto a ruote scoperte che può fregiarsi del titolo di Campionato del Mondo oltre alla Formula 1: da qui arrivano i parallelismi con la Classe Regina. La Formula E, del resto, non ha mai nascosto la sua ambizione di essere “la Formula 1 del futuro”, come dimostrato dal nome stesso della categoria. I progetti per la nascita della Formula E sono nati nel 2011, dopo la famosa cena tra Alejandro Agag, visionario imprenditore spagnolo, Jean Todt e Antonio Tajani a Parigi. Dopo l’illuminazione, Agag ha cominciato a lavorare sulla nascita di un Campionato di auto elettriche simile alla Formula 1.
Questo però doveva avere alcune differenze oltre alla sola alimentazione delle monoposto. Fin dalla prima stagione, ad esempio, il Campionato di Formula E si svolge a cavallo di due anni, un po’ come succede nel calcio. Il Campionato inaugurale di Formula E, ad esempio, è noto come “2014-15”, si è aperto il 13 settembre 2014 a Pechino e si è chiuso il 28 giugno 2015 a Londra. Il format è rimasto pressoché identico, anche se a causa della pandemia di Covid-19 del 2020 dalla stagione 2020-21 il Campionato inizia nei primi giorni dell’anno e si conclude entro l’estate, mantenendo però la nomenclatura con il doppio anno. Questa scelta porta il campionato a svolgersi per una buona parte nella canonica pausa invernale dei campionati principali, tra novembre-dicembre e marzo. Si tratta di un posizionamento strategico per farsi conoscere sempre di più agli occhi del pubblico, e apparire come un Campionato diverso da tutti gli altri.
A differenziare il Campionato di Formula E dagli altri è anche il format di gara e i circuiti scelti. Quasi tutti gli ePrix, il nome “ufficiale” dei Gran Premi elettrici, prendono forma in circuiti cittadini realizzati nel centro di alcune delle più importanti città del mondo. Sono quasi sempre circuiti temporanei piuttosto corti ma anche decisamente tecnici, con gradinate in diversi punti della pista.
L’obiettivo di questa scelta è quello di portare una tipologia di motorsport pulita, non inquinante e non eccessivamente rumorosa nei centri delle città, in modo da avvicinare il pubblico al motorsport, soprattutto quello elettrico. Le monoposto di Formula E, quindi, sfrecciano tra le vie di città: se Roma, Città del Capo, in Sud Africa, e altre città hanno abbandonato la categoria dopo diversi anni di presenza, sono ancora parte integrante del calendario le città di San Paolo in Brasile, Londra e Monaco. Proprio nel Principato, poi, dopo qualche stagione di utilizzo di un layout “accorciato” del circuito, dal 2017-18 anche la Formula E corre su tutti i 3.337 m completo del leggendario Circuit de Monaco. Questo è l’unico tracciato interamente in comune tra Formula 1 e Formula E, e nella sezione dedicata alle differenze vedremo qual è il gap prestazionale tra F1 ed FE.
Negli ultimi anni, comunque, la Formula E ha affiancato ai classici cittadini anche delle vere e proprie piste “classiche”, come l’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, il Circuito di Shanghai e il Jeddah Corniche Circuit, tutti e tre percorsi in forma accorciata dalla Formula E.
Quali sono i team di Formula E 2025?
I team che partecipano al Campionato 2024-2025 di Formula E sono undici, e con l’arrivo delle nuove monoposto Gen3 EVO si sono visti grandi addii e ingressi sorprendenti. Dalle stagioni passate, infatti, troviamo alcuni dei team storici della categoria come DS, Mahindra, Jaguar, Porsche, Nissan, Andretti e il team privato Envision Racing. Non mancano, poi, due Case automobilistiche che hanno debuttato nel 2023 come McLaren e Maserati, mentre debuttano due team inediti, la Cupra Kiro, erede della storica Nio, e la Lola Yamaha ABT. Se la Casa tedesca è una habituée di questo campionato, gestendo prima il team Audi Sport dal 2014 al 2021 e poi partecipando come indipendente dal 2022-23, per Yamaha è il debutto ufficiale in Formula E. Storico, poi, il ritorno di Lola come costruttore: assente dalle competizioni dal 1997, Lola torna in un Campionato Mondiale dopo quasi tre decenni di assenza.
A definire davvero che cos’è la Formula E ci pensano, ovviamente, le monoposto. Dopo le inaugurali Spark SRT01e e Spark SRT05e, oggi a darsi battaglia in pista troviamo le nuove Spark Gen3 EVO. Evoluzione delle Spark Gen 3 introdotte nella stagione 2022-2023, le Gen3 EVO utilizzano il know-how delle precedenti due generazioni, aumentando esponenzialmente potenza e prestazioni. Il telaio delle automobili e le sospensioni anteriori sono prodotte per tutti dalla Spark Racing Technology fondata da Fréderic Vasseur, il Team Principal della Ferrari in Formula 1, mentre la batteria è realizzata dalla Williams Advanced Engineering. Il pacco batterie agli ioni di litio è da 47 kWh, e porta il peso delle vetture al limite minimo di 760 kg.
Molto più grandi che in passato (sono lunghe oltre 5 metri), le Gen3 hanno un’aerodinamica e un’estetica davvero particolare, con gli ormai immancabili “passaruota” per evitare danni nei contatti ravvicinati, una costante in questa categoria. Rispetto al passato, per la prima volta le batterie sono studiate per essere ricaricate durante un pit-stop, introducendo per la prima volta nella storia della Formula E i pit stop e i “rifornimenti”. La potenza di ricarica è estremamente alta: siamo a ben 600 kW, che consente il 10% della batteria in 34 secondi. Il fast-recharging è stato introdotto nel 2025, con una vera rivoluzione della strategia di gara.
Sebbene nelle prime stagioni le monoposto di Formula E fossero sostanzialmente tutte uguali, oggi non siamo più di fronte ad un monomarca. Le componenti in comune, infatti, sono sospensioni anteriori, telaio, aerodinamica e la batteria, così come gli pneumatici. Il fornitore unico del campionato di Formula E è Hankook, che dal 2022 sostituisce Michelin, fornitore unico nelle precedenti 8 stagioni. Il motore, le sospensioni posteriori e la trasmissione, invece, non sono comuni, ma anzi differenti tra diversi costruttori.
Al momento, i fornitori di powertrain degli 11 Team sono sei: DS (che spinge anche le monoposto Maserati, sebbene sulle vetture del Tridente sia rebrandizzato come “Maserati Tipo Folgore”), Mahindra, Porsche (che spinge sia le monoposto ufficiali che i Team Andretti e Cupra Kiro), Nissan (fornitrice, oltre che del team ufficiale, anche di McLaren), Jaguar (powertrain anche di Envision Racing) e Yamaha. Sebbene siano tutti diversi tra loro, tutti i motori hanno una potenza massima regolamentata in gara di 300 kW, ovvero 408 CV. La potenza massima, erogabile in qualifica, è invece di 350 kW, ovvero 476 CV. Ne deriva quindi una velocità massima stimata di 322 km/h, mentre il rapporto peso-potenza è quello di una vettura DTM.
A rendere davvero particolare la Formula E è anche il format di gara. La Formula E, infatti, concentra un intero weekend di gara in un solo giorno, tipicamente il sabato, una scelta fatta per minimizzare l’impatto sulla viabilità della città ospitante. Nella giornata precedente alla gara è infatti prevista solo una sessione molto breve di Shakedown, ovvero una sessione nella quale le auto possono percorrere il circuito ad andatura ridotta, che serve a squadre e piloti per controllare l’integrità di auto e tracciato e l’affidabilità della vettura, e agli organizzatori per settare tutti i sistemi del tracciato.
Il giorno della gara, invece, sono previste due sessioni di prove libere al mattino di 45 e 30 minuti, seguite dalle Qualifiche previste per l’ora di pranzo. Anche il format delle qualifiche è particolare. Dalla stagione 2022-23, i 22 piloti sono divisi in due gruppi da 11. Ogni gruppo ha a disposizione 10 minuti per far segnare il proprio miglior tempo con la potenza del motore elettrico di gara. I primi quattro di ciascun gruppo accedono poi ai “Duelli”, nei quali i piloti si sfidano in un testa a testa con un solo giro a disposizione utilizzando la potenza massima di 350 kW. Gli 8 piloti avanzano secondo una griglia a eliminazione diretta un giro veloce dopo l’altro, affrontando quarti di finale, semifinale e finale, assegnando così le prime 8 posizioni. Il vincitore di questo mini-torneo, ovviamente, si aggiudicherà la Pole Position, mentre a seconda dell’avanzamento gli altri piloti si accontenteranno di una casella in griglia tra la seconda e l’ottava.
Per gli altri, invece, a seconda del tempo fatto segnare i piloti del gruppo del pilota che si è aggiudicato la Pole Position si spartiscono le posizioni pari, mentre i compagni del pilota sconfitto in finale quelle dispari.
Si arriva così alla gara, che si svolge durante il tardo pomeriggio del giorno di gara. Dal 2022, l’ePrix è definito da un numero fisso di giri, abbandonando la durata in tempo utilizzata nelle stagioni precedenti. In caso di incidenti o di FCY (Full Course Yellow, una neutralizzazione della gara che prevede un limite massimo fisso di velocità di circa 80 km/h), i giri vengono aumentati in modo da non far mai finire una gara in regime di neutralizzazione. Dal 2022 è stato eliminato il FanBoost, ovvero una iniezione di potenza aggiuntiva ai piloti preferiti dal pubblico secondo un voto sul sito e sull’app ufficiale della Formula E prima della giornata di gara. Rimane, invece, l’Attack Mode. Anche in questo caso, l’Attack Mode prevede la possibilità di avere per un limitato periodo di tempo un boost aggiuntivo di potenza (35 kW attualmente) premendo su un tasto dedicato sul volante. Per attivare l’Attack Mode è necessario percorrere un’area designata del circuito, spesso una traiettoria svantaggiosa in curva: il tempo perso per attivare l’Attack Mode da la possibilità di avere per due volte durante la gara questa potenza aggiuntiva, per un numero di volte e una durata sempre diversa a seconda dei tracciati.
L’Attack Mode deve essere attivata obbligatoriamente per entrambe le volte durante la gara, ma non è obbligatorio utilizzarla completamente. Dalla nona stagione, infine, è stato introdotto l’Attack Charge, ovvero un pit stop obbligatorio di 30 secondi per ricaricare le batterie dell’auto. Il “premio” per aver ricaricato è la possibilità di avere due boost aggiuntivi durante la gara.
Il punteggio, infine, è identico a quello della Formula 1: 25 punti per il primo classificato, 18 per il secondo, 15 per il terzo, 12 per il quarto, 10 per il quinto, 8 per il sesto e così via fino al singolo punto per il decimo classificato. Anche qui troviamo il punto addizionale per il giro veloce, mentre a differenza della Formula 1 qui troviamo 3 punti da attribuire al pilota in pole position. Alcuni weekend di gara, infine, sono definiti “double header”. Cosa significa? Che dopo la gara del sabato, nella domenica subito successiva è prevista una seconda gara totalmente scollegata dalla prima, con le sue prove libere, qualifiche e gara nello stesso format della gara del sabato. Nella stagione 2024-2025, gli ePrix con doppia gara sono sei: Arabia Saudita, Monaco, Giappone, Cina, Germania e Regno Unito.
Perché la Formula E è diversa dalla Formula 1
Abbiamo quindi capito che cos’è la Formula E, e ci siamo destreggiati tra regolamenti, monoposto e weekend di gara molto particolari. È arrivato quindi il momento di rispondere alla domanda che tutti coloro che si avvicinano alla Formula E si pongono: come e perché la Formula E è diversa dalla Formula 1? Qui metteremo “sul piatto” solamente gli aspetti oggettivi: non toccheremo quindi gli aspetti di spettacolo, emozionalità e credibilità dei due campionati, criteri così personali da essere impossibili da confrontare.
Per cominciare a capire perché la Formula E è diversa dalla Formula 1 dobbiamo ovviamente iniziare dalle monoposto, il principale criterio di differenza tra le due categorie. A livello di dimensioni e peso, Formula 1 e Formula E non sono troppo diverse. Entrambe superano i 5 metri: dove però le Formula E si fermano a 5,00 metri, le Formula 1 possono arrivare per regolamento fino a 5,5 metri. Il peso, invece, è a favore delle Formula E: nonostante la presenza delle batterie, infatti, il peso a vuoto è di 760 kg, mentre le Formula 1 hanno un peso minimo di 798 kg, con gran parte delle monoposto che superano gli 800 kg.
Se a livello dimensionale le due monoposto si assomigliano, tutto il resto è praticamente opposto. Le gomme, ad esempio, sono scanalate con un disegno simile a quelle stradali per le auto di Formula E. Le auto di Formula 1, invece, sfruttano gomme slick sviluppate specificatamente per la Classe Regina. L’aerodinamica delle Formula E è molto più semplice e meno raffinata, visto che le auto devono percorrere circuiti cittadini con velocità di percorrenza basse, mentre le Formula 1 hanno prestazioni di gran lunga superiori e circuiti molto più sfidanti in quanto a velocità in curva. L’elefante nella stanza è, infine, il motore. Se le automobili di Formula E hanno un motore elettrico centrale da 300 o 350 kW (408 o 476 CV) a seconda delle sessioni di gara, le Formula 1 possono contare su una power unit formata da un motore 1.6 V6 turbo a benzina più un sistema ibrido formato dai sistemi MGU-H ed MGU-K, che insieme portano la potenza totale a circa 1.000 CV. Ne deriva di conseguenza una differenza enorme a livello di prestazioni.
Se uniamo infatti la potenza pressoché dimezzata del motore elettrico, la presenza delle gomme scanalate e non slick e l’aerodinamica meno sviluppata, otteniamo una differenza molto marcata tra le due categorie. Quanto la Formula E è diversa dalla Formula 1? Una vera e propria comparazione non è facile, in quanto non ci sono circuiti “normali” dove sia Formula 1 che Formula E competono.
L’unico metro di paragone è l’atipico Circuito di Monaco. Sulle strette strade del Principato, entrambe le categorie condividono il circuito interamente dal 2022, con sole minime modifiche alla prima curva, la Santa Devota. Il risultato è schiacciante a vantaggio della Formula 1. Il tempo della Pole Position del Gran Premio di Monaco di Formula 1 del 2024 conquistata da Charles Leclerc su Ferrari è di 1:10.270. Il tempo più veloce nelle qualifiche registrato durante un ePrix a Monaco è stato segnato nell’edizione del 2023, quando la Nissan di Sasha Fenestraz ha ottenuto in semifinale un tempo di 1:28.773. La differenza sul giro è quindi di oltre 17 secondi. Per fare un raffronto, la Pole Position a Monaco in Formula 3 nell’edizione 2023 è stata ottenuta dall’italiano Gabriele Minì con un tempo di 1:23.278, ben 4,5 secondi più veloce.
Le differenze tra Formula 1 e Formula E continuano oltre il mero livello prestazionale. Le automobili sono molto diverse dal punto di vista estetico, e anche l’handling è molto differente. Le monoposto di Formula E non hanno infatti dei freni posteriori: il rallentamento dell’asse posteriore è dato dal recupero di energia del motore elettrico, in grado di arrivare ad una potenza frenante pari alla potenza del motore elettrico, in questo caso tra i 300 e i 350 kW. Le gomme scanalate e il passo molto generoso di quasi 3 metri rendono queste vetture meno agili di una Formula 1.
Un’altra enorme discriminante tra Formula 1 e Formula E, che risponde alla domanda del perché la Formula E è diversa dalla Formula 1, sono i circuiti su cui si corre. Con la già citata eccezione del Gran Premio/ePrix di Monaco, di per sé un unicum nel mondo della Formula 1, i circuiti dove corrono le monoposto di Formula E sono dei veri e propri cittadini temporanei, un po’ come vediamo in IndyCar. Non abbiamo quindi circuiti permanenti, e il layout di questi tracciati è sempre simile a sé stesso, con pochi rettilinei, tante curve (spesso a 90 gradi), alcune chicane e i muri molto prominenti.
Le altre differenze tra Formula E e Formula 1 sono l’assenza del cambio gomme in Formula E, componente invece fondamentale in Formula 1, e la presenza di un programma di gara concentrato in un solo giorno, o due giorni in caso di appuntamenti con doppia gara, una bella differenza rispetto al weekend di tre giorni della Formula 1. Infine, non possiamo non ricordare l’Attack Mode della Formula E, una formula di “gamification”, ovvero di spettacolarizzazione ispirandosi al mondo dei videogiochi, per rendere più intrigante la categoria.
Infine, tra i motivi da addurre al perché la Formula E è diversa dalla Formula 1, non ci sentiamo di indicare i piloti. Nonostante in Formula 1 ci siano, oggettivamente, i 20 migliori piloti al mondo, in Formula E non ci sono solamente piloti che non sono riusciti a sfondare in F1 o i classici “bolliti”. Sébastien Buemi, ad esempio, ha all’attivo quattro vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans, mentre Jean-Eric Vergne nella sua triennale esperienza in Formula 1 è riuscito a tenere testa a piloti di livello assoluto come Daniel Ricciardo e al fenomeno Max Verstappen, spesso battuto dal francese due volte Campione Formula E.
Lo stesso Stoffel Vandoorne, pilota “scaricato” dalla Formula 1, ha dimostrato qui il suo valore, laureandosi Campione del Mondo nel 2021-22 con Mercedes. Un pilota come l’olandese Nyck De Vries, unico caso di pilota di successo in Formula E “promosso” in Formula 1 per poi essere scaricato dopo essere diventato il Campione 2020-21. Infine, i vari Dan Ticktum, Pascal Wehrlein, Sam Bird, l’italo-svizzero Edoardo Mortara e non solo sono piloti di livello assoluto, che non hanno nulla da invidiare ad almeno metà dello schieramento di Formula 1. Proprio l’ex-pilota tedesco della Manor ha ritrovato la sua strada in Formula E, laureandosi Campione del Mondo nel 2023-24.
Formula E, il calendario 2025
Concludiamo il nostro viaggio nella Formula E col calendario 2025, nonché con la conoscenza di squadre e piloti. Iniziato il 7 dicembre 2024 da San Paolo del Brasile, con l’ePrix della città carioca, il calendario della stagione 2024-25 prosegue su una versione ridotta del circuito semi-permanente Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, teatro anche del Gran Premio di Formula 1 del Messico (con un layout molto diverso).
In totale, il calendario 2024-25 di Formula E è formato da 16 ePrix su 10 circuiti diversi, per concludersi il 27 luglio dopo la seconda gara sul circuito ExCeL di Londra. Il calendario di Formula E 2023 tocca quasi tutti i continenti, correndo in Europa, Nord America, Sud America, Asia e Medio Oriente. Assente il circuito di Citta del Capo, in Sud Africa, presente negli scorsi anni, mentre manca una tappa “Down Under” in Oceania, anche se l’approdo in Australia, magari nello storico circuito cittadino di Adelaide, sembra vicino.
Questo è nel dettaglio il calendario 2023 della Formula E:
7 dicembre 2024 – Sao Paulo ePrix di San Paolo, Brasile
11 gennaio 2025 – Mexico City ePrix di Città del Messico, Messico
14 febbraio 2025 – Jeddah ePrix di Gedda, Arabia Saudita
15 febbraio 2025 – Jeddah ePrix di Gedda, Arabia Saudita, Double Header
12 aprile 2025 – Miami ePrix di Miami, Stati Uniti
3 maggio 2025 – Monaco ePrix di Monaco, Principato di Monaco
4 maggio 2025 – Monaco ePrix di Monaco, Principato di Monaco, Double Header
17 maggio 2025 – Tokyo ePrix di Tokyo, Giappone
18 maggio 2025 – Tokyo ePrix di Tokyo, Giappone, Double Header
31 maggio 2025 – Shanghai ePrix di Shanghai, Cina
1 giugno 2025 – Shanghai ePrix di Shanghai, Cina, Double Header
21 giugno 2025 – Jakarta ePrix di Giacarta, Indonesia
12 luglio 2025 – Berlin ePrix di Berlino, Germania
13 luglio 2025 – Berlin ePrix di Berlino, Germania, Double Header
26 luglio 2025 – London ePrix di Londra, Regno Unito
27 luglio 2025 – London ePrix di Londra, Regno Unito, Double Header
Nel calendario 2025 di Formula E sono indicate tutte le tappe con doppia gara sullo stesso circuito, le cosiddette Double Header (termine anglosassone che indica proprio una doppia gara sullo stesso tracciato). Spicca la presenza della città di Miami in rappresentanza degli Stati Uniti. L’ePrix degli States si sarebbe dovuto tenere nel Brooklyn Street Circuit di New York, ma prima dell’inizio della stagione è stato ufficializzato lo spostamento della tappa americana in Oregon sul Portland International Raceway, per poi debuttare nel 2023-24 sull’Homestead-Miami Speedway.
Concludiamo, infine, con le undici squadre e i 22 piloti di Formula E 2025, dove troviamo alcuni nomi molto noti del mondo del motorsport e alcuni giovani emergenti. Il Campione del Mondo della stagione 2022, Stoffel Vandoorne, ha trovato casa nel team Maserati, affiancato dal britannico Jake Hughes, mentre il due volte Campione di Formula E Jean-Eric Vergne, nel 2017-18 e 2018-19, è ancora alfiere del team DS Penske, insieme al tedesco Maximilian Gunther. Nel Team Cupra Kiro, invece, trovano posto il tedesco David Beckmann e l’inglese Dan Ticktum, ex-pilota del programma giovani Williams. Nel team Jaguar, invece, è confermato lo specialista della categoria Mich Evans, e completa il duo con un altro neozelandese, Nick Cassidy. A portare i colori del team McLaren, erede della scuderia Campione 2022 Mercedes, troviamo due inglesi, il vincente Sam Bird e il giovane Taylor Barnard.
I portacolori del Team Mahindra sono invece il Campione 2020-21 di Formula E, Nyck de Vries, e l’italo-svizzero Edoardo Mortara. Nel Team Porsche, uno dei più competitivi per la vittoria finale, troviamo il portoghese Antonio Felix da Costa, Campione Formula E nel 2019-20, e l’ex “talentino” Mercedes in Formula 1 Pascal Wehrlein, Campione del Mondo Formula E uscente. Un altro ex-Formula 1 in Formula E è lo svizzero Sebastien Buemi, che oltre a guidare per il Team Envision è uno dei piloti presenti fin dalla prima stagione in Formula E, campionato che ha vinto nel 2015-16.
Al suo fianco c’è l’olandese Robin Frijns. I portacolori del Team Nissan, invece, sono il francese Norman Nato e il britannico Oliver Rowland, mentre per il team americano Andretti troviamo l’ex portacolori BMW Jake Dennis e lo svizzero Nico Muller. Concludiamo con il Team Lola Yamaha ABT, che debutta con due piloti interessanti: da un lato il Campione Formula E 2016-17, il brasiliano Lucas di Grassi, mentre dall’altro debutta il barbadiano Zane Maloney, fattosi notare in Formula 3 e Formula 2.
FAQ
In poche parole, la Formula E potrebbe essere l’equivalente a zero emissioni della Formula 1. Dalla stagione 2020-2021, il Campionato di Formula E si è guadagnato la prestigiosa qualifica di World Championship, ovvero Campionato Mondiale. La Formula E è il punto più alto della sua categoria, nello specifico quella delle auto elettriche a ruote scoperte. Dotate di 476 CV nella configurazione da qualifica, le monoposto di Formula E corrono su circuiti cittadini e autodromi con formule particolari, originali e che cercano di regalare il massimo spettacolo agli appassionati di tutto il mondo.
La velocità massima di una Formula E è, teoricamente, di 322 km/h. Sebbene, infatti, i 476 CV in qualifica del motore elettrico posteriore possano spingere queste vetture oltre i 300 km/h, la conformazione delle piste tortuosa e cittadina non permette alle vetture di esprimere il loro massimo potenziale velocistico.
La batteria di una monoposto di Formula E è realizzata dalla Williams Advanced Technologies, ha 47 kWh e permette di percorrere un intero GP senza ricariche. Dalla Gen 3, però, sono possibili le ricariche “flash”, che permettono di caricare fino a 600 kW: hanno debuttato nel 2025, e permettono di guadagnare il 10% della batteria in poco più di 30 secondi.
2Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi.
3I dati di consumi ed emissioni per le auto usate si intendono riferiti al ciclo NEDC. Per le auto nuove, a partire dal 16.2.2021, iI rivenditore deve indicare i valori relativi al consumo di carburante ed emissione di CO2 misurati con il ciclo WLTP. Il rivenditore deve rendere disponibile nel punto vendita una guida gratuita su risparmio di carburante e emissioni di CO2 dei nuovi modelli di autovetture. Anche stile di guida e altri fattori non tecnici influiscono su consumo di carburante e emissioni di CO2. Il CO2 è il gas a effetto serra principalmente responsabile del riscaldamento terrestre.