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Ammortizzatori auto scarichi: quando cambiarli, costo

Un’operazione imprescindibile per garantire la massima sicurezza e non mettere a repentaglio la propria incolumità è sicuramente la manutenzione periodica della macchina.

Gli ammortizzatori sono dei particolari componenti delle auto che, spesso e volentieri, vengono trascurati dagli automobilisti. Nonostante ciò, parliamo di dispositivi imprescindibili per le vetture, perché se questi sono scarichi, oltre a ridurre le prestazioni del veicolo, si rischia di compromettere la propria sicurezza. Gli ammortizzatori sono caratterizzati da una forma cilindrica e sono collegati alle sospensioni, ovvero quelle grandi molle che legano il telaio alle ruote, assorbendo le sollecitazioni del terreno. In questo modo, i movimenti delle sospensioni risultano attenuati, assicurando una guida più sicura e fluida.

Gli ammortizzatori sono formati da due camere cilindriche, una all’interno dell’altra, e da un pistone, presente in quella più interna, in cui si trova del liquido oleoso che, facendo resistenza rispetto al pistone, permette di attutire le sollecitazioni provenienti dagli pneumatici, attenuando i rimbalzi delle sospensioni.

Solamente degli ammortizzatori completamente funzionanti garantiscono la massima stabilità in curva e un’aderenza ottimale al terreno, il problema, però, sorge nel momento in cui questi dispositivi si scaricano, ovvero quando l’olio presente nel cilindro viene perso progressivamente. Si tratta di un processo che avviene piuttosto lentamente, infatti gli automobilisti difficilmente se ne rendono conto, tendendo ad abituarsi al comfort ridotto. Per quanto riguarda il fattore sicurezza, si rischia di comprometterlo perché la macchina perde aderenza, soprattutto sul bagnato e in curva, l’ABS non risponde più in maniera corretta e lo spazio di frenata si allunga.

Sommario

Ammortizzatori auto scarichi: quando cambiarli

Capire quando un ammortizzatore è scarico non è del tutto facile, a causa della grande lentezza che caratterizza questo processo. L’olio presente al suo interno, d’altronde, si perde in maniera graduale, fino al momento in cui il serbatoio risulterà completamente vuoto. Non è difficile che il guidatore non faccia caso a tutto ciò, infatti si tende ad assecondare questo stile di guida, con il rischio di ritrovarsi a guidare una vettura con gli ammortizzatori del tutto scarichi, senza saperlo. Per questo motivo, è importante saper riconoscere i segnali che indicano quando gli ammortizzatori sono scarichi.

Il rollio eccessivo è il principale di questi e si verifica quando la vettura, durante la sterzata, si inclina di lato in maniera eccessiva, effettuando un pericoloso movimento ondeggiante. Il contatto tra pneumatico e strada, in questo modo, risulterà ridotto, causando una perdita di aderenza, in particolar modo sui terreni dissestati. Se la frenata dell’auto risulta meno efficace, con l’auto che affonda notevolmente, allora ci troviamo di fronte a un beccheggio eccessivo in frenata, altro sintomo di ammortizzatori auto scarichi.

Poi, abbiamo la sensibilità al vento laterale, in quanto l’autovettura sarà più vulnerabile alle raffiche di vento laterali a causa dell’assenza di efficacia smorzante dell’ammortizzatore. Ovviamente, anche il passaggio di un veicolo ad alta velocità al proprio fianco può produrre questo effetto, quindi una sbandata.

Le vibrazioni sono un altro segnale da non sottovalutare ed è, probabilmente, quello più facilmente riscontrabile. In questo caso, il volante può apparire più leggero o duro in determinati tratti e, di tanto in tanto, è possibile percepire delle notevoli vibrazioni sullo stesso.

Infine, abbiamo gli pneumatici consumati male, infatti è molto facile che si verifichi un’irregolare usura del battistrada, quando l’ammortizzatore sta iniziando a scaricarsi.

Quando riscontrate una delle suddette situazioni, è consigliabile rivolgersi a un’officina di fiducia, così da procedere il prima possibile alla sostituzione degli ammortizzatori. È bene sapere che, al fine di ottenere un bilanciamento corretto dell’assetto, questi dispositivi vanno sostituiti sempre in coppia in relazione all’asse.

Come si fa a cambiare gli ammortizzatori?

Prima di procedere alla sostituzione, è bene essere consapevoli che si tratta di un intervento piuttosto delicato, da effettuare con gli strumenti necessari e con grande attenzione. Procuratevi i ricambi nuovi e potrete finalmente procedere al cambio. Innanzitutto dovrete rimuovere gli pneumatici presenti a ridosso degli ammortizzatori da sostituire, pertanto, mediante un cric, procedete a sollevare la vettura facendo leva sulle parti indicate specificatamente per questa procedura. Successivamente, bisogna individuare i punti di giuntura degli ammortizzatori che, solitamente, sono fissati nei pressi del bagagliaio o del vano motore con una vite centrale. In alternativa possono trovarsi in cima a un bullone, con quest’ultimo che andrà svitato.

Fatto ciò, si procede a scollegare il sensore ABS, il cavo dell’indicatore di usura e il tubo del freno. Una volta completate tutte queste operazioni preliminari, dovrete rimuovere l’ammortizzatore, quindi servitevi di soluzioni detergenti per metalli e svitate i bulloni girando il cricchetto e la chiave in senso antiorario. Mediante un tagliadadi o un set di chiavi, sganciate l’ammortizzatore dalla sospensione. Il collegamento fra questi due può avere posizioni diverse, quindi, nel caso doveste trovare difficoltà nella sua individuazione, fate riferimento al manuale tecnico del modello di auto in questione. Adesso, rimuovete i bulloni superiori e inferiori che tengono fissato l’ammortizzatore. In questo caso potrebbe essere necessario applicare un po’ di forza. Se è presente la molla, procedete alla sua rimozione, per poi riutilizzarla nuovamente nel nuovo ammortizzatore.

In questa fase fate molta attenzione alla compressione della molla, che potrebbe darvi delle brutte sorprese, quindi servitevi sempre degli strumenti più adatti per questa operazione. Finalmente potrete installare il nuovo dispositivo, e, dopo aver applicato nuovamente la molla, inseritelo nel braccio di controllo della sospensione. Infine, riagganciate e avvitate tutte le viti e i bulloni che sono stati rimossi per lo smontaggio dell’ammortizzatore. Vi consigliamo di accertarvi sempre che abbiate eseguito i passaggi perfettamente, quindi consultate il manuale del veicolo se necessario.

Cambiare gli ammortizzatori è tutt’altro che semplice, infatti i passaggi potrebbero variare da un modello di auto a un altro, ma se si dispone di una certa dimestichezza e conoscenza, si avranno sicuramente meno problemi in tal senso.

Ammortizzatori auto scarichi: costo

Per quanto riguarda il costo da sostenere, se si effettua una sostituzione fai-da-te, allora aspettatevi una spesa tra 150 e 250 euro. Il discorso cambia se si procede al cambio di tutti e quattro gli ammortizzatori da un meccanico di comprovata esperienza, in quanto potrete aspettarvi anche una cifra al di sopra dei 1.000 euro.

Ogni ammortizzatore può avere un prezzo variabile, magari intorno ai 25 e i 350 euro, in base alla qualità del pezzo, al modello del veicolo e alla marca. Pertanto, se ad essere scarichi sono tutti e quattro, potrete aspettarvi anche una spesa complessiva di 1.400 euro, anche se potreste risparmiare non poco con i metodi fai-da-te. Nel caso intendiate affidare un’operazione del genere a un professionista in materia, solitamente si impiegano tra le due e le cinque ore e aspettatevi un costo all’ora tra i 50 e i 120 euro.

In definitiva, per cambiare professionalmente tutti gli ammortizzatori dell’auto, il costo massimo che si può sostenere è di 1.500 euro, ma aspettatevi cifre ancora più alte se il veicolo in questione è particolarmente lussuoso, oppure se, in presenza di ruggine, l’accesso agli ammortizzatori risulta più complesso, dato che bisogna rimuovere anzitutto le parti più vecchie.

Quanto durano gli ammortizzatori di una macchina?

Mediamente, gli ammortizzatori di una macchina tendono a durare 80.000 chilometri, anche se questo valore può variare in base a diversi fattori, come l’utilizzo del veicolo, quindi se si marcia prevalentemente in autostrada o su tratti dissestati, e lo stato del manto stradale. Se si riscontra un’asimmetria elevata negli assi, allora dovreste procedere alla sostituzione al più presto.

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