Rodaggio gomme: come si fa
Per quanto riguarda le autovetture, basta mantenere una guida regolare e delicata, evitando brusche sterzate, frenate o accelerazioni, per almeno i primi 800 km. Solamente in questo modo riuscirai ad “allenare” gli pneumatici per normali prestazioni in completa sicurezza. Fatto ciò, i vari lubrificanti e composti impiegati nel processo di produzione saranno totalmente rimossi. Altre raccomandazioni sono di guidare possibilmente su strade asciutte e di mantenere una maggiore distanza di sicurezza rispetto all’auto che vi precede, in quanto è possibile riscontrare uno spazio di frenata superiore. Questo è dovuto al fatto che le sostanze impiegate per installare lo pneumatico sulla ruota possono provocare lo slittamento del cerchio, se si frena o accelera bruscamente, quindi cercate sempre di guidare con una certa prudenza.
Per quanto riguarda le moto, è bene ricordare che gli pneumatici soffrono non poco il contratto con i solventi e i diluenti. Pertanto, il rodaggio consiste nella marcia per almeno 30-50 chilometri con una guida piuttosto prudente, in cui si cerchi di portare la gomma alla sua naturale temperatura di esercizio in modo graduale, evitando un’eccessiva applicazione del grip. Fate sempre riferimento ai livelli di pressione previsti dal costruttore. Tutto quello che dovrete fare è seguire una determinata progressività nella richiesta delle prestazioni in piega, in frenata e in accelerazione. Potreste iniziare con un ridotto angolo di inclinazione in curva, per poi andare a coprire la spalla dello pneumatico interamente. Nel caso si disponesse di una moto con mappe per l’erogazione della potenza o con Traction Control/ABS, è possibile inserire dei setting più conservativi a potenza ridotta, in quanto si rischia di trovarsi sdraiati a terra in una curva percorsa troppo velocemente, con le ruote bloccate in frenata oppure trovandosi con la moto per cappello in accelerazione.
Il composto bioadesivo risulterà completamente eliminato, dopo aver effettuato una cinquantina di chilometri di guida progressiva e prudente, così da godere delle massime performance possibili degli pneumatici.
Per effettuare un completo rodaggio delle gomme di una moto, non è fondamentale impiegare tutto lo strato superficiale del battistrada, in particolar modo nella comune marcia in strada, considerando che può bastare percorrere un tratto autostradale per poche decine di chilometri, così da far spostare il calore dal centro verso i fianchi dello pneumatico, essendo già assolutamente sufficiente per eliminare lo strato di composto bioadesivo presente sulla parte esterna della mescola. In alternativa, se volete avere la massima certezza che non vi sia neppure il minimo residuo in corrispondenza della gomma, potreste effettuare 20 chilometri circa su una strada di montagna che, oltre a levarvi qualsiasi dubbio in merito, vi divertirà eccome.
La necessità del rodaggio gomme era ancor più preponderante negli anni passati, in cui le tecniche di produzione rendevano gli pneumatici particolarmente scivolosi, quindi bisogna prestare una certa attenzione nei primi utilizzi della moto. Attualmente, questo problema non esiste più, piuttosto, determinati costruttori, attribuiscono una sufficiente rugosità superficiale già all’uscita dalla fabbrica, mediante determinati trattamenti che consentono alla gomma di essere pronta alla marcia già dal primo chilometro. Ovviamente, è comunque importante che vi sia un’adeguata temperatura di esercizio e una corretta pressione, così da garantire le prestazioni per cui è stata prodotta.