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Rodaggio gomme: auto e moto, come si fa

In questo articolo vedremo cos’è il rodaggio gomme per auto e moto e come si fa.

Quando si acquistano degli pneumatici nuovi, è necessario sottoporli a un rodaggio, al fine di ottimizzare la sicurezza e le prestazioni. Questa situazione si presenta o quando si acquista una nuova auto, oppure quando si acquistano delle nuove gomme di fabbrica, così da sostituire quelle vecchie ormai usurate. È fondamentale mettere alla prova i propri pneumatici prima di premere l’acceleratore, in quanto, proprio come funziona per un paio di scarpe nuove, bisogna superare un periodo di adattamento, prima che vengano garantite le performance migliori. In questo articolo vedremo cos’è il rodaggio gomme per auto e moto e come si fa.

Sommario

Rodaggio gomme: auto e moto

A questo punto vi starete chiedendo quale sia la differenza tra gli pneumatici nuovi e quelli vecchi. Durante la produzione delle gomme, vengono impiegati dei distaccanti, al fine di rendere la rimozione delle stesse dallo stampo con più facilità. Questi particolari lubrificanti permangono sul battistrada fino a quando non si eliminano attraverso l’attrito della strada. In questo modo, si avvertirà una ridotta trazione, prima che gli pneumatici non si siano leggermente consumati.

Per prevenire il rischio di rottura della gomma, causata dall’esposizione a determinati elementi ambientali, come l’ossigeno e gli sbalzi di temperatura, vengono applicati degli antiossidanti, che vanno a rendere gli pneumatici più lisci.

Infine, abbiamo la profondità del battistrada, che è di massima entità nelle gomme nuove di fabbrica. Il battistrada nuovo risulta profondo, liscio e rigido e può conferire una sensazione di una spessa imbottitura tra il conducente e la strada. Queste peculiarità del battistrada possono provocare il fenomeno del “cedimento”.

Il cedimento dello pneumatico o del battistrada consiste nel leggero movimento in eccesso che si riscontra ogni qualvolta si sterza con una vettura dotata di pneumatici appena installati. Tale movimento è dato dalla flessibilità dello pneumatico tra la carcassa e la superficie del battistrada. Negli pneumatici da neve, caratterizzati da un profondo battistrada, il cedimento è notevole, mentre verifichiamo l’esatto opposto in quelli da corsa lisci, privi di battistrada.

Anche se si potrebbe pensare diversamente, un battistrada leggermente consumato è sicuramente meglio funzionante rispetto a uno nuovo di zecca. Infatti, solamente in questo modo delle gomme saranno in grado di sprigionare le massime prestazioni in termini di maneggevolezza e aderenza.

Lo stesso di discorso vale per le moto

Nonostante riscontriamo che negli attuali metodi di produzione e nella mescola degli pneumatici stradali moderni venga garantita sempre un’eccellente aderenza, già dai primi chilometri, è importante ricordare che durante la fase di sformatura dello stampo, in cui il pneumatico viene vulcanizzato, viene rilasciato uno strato di composto bioadesivo con uno spessore davvero minimo sulla superficie, in assenza del quale la parte più esterna del battistrada avrebbe più difficoltà a staccarsi dallo stampo. Questo particolare composto bioadesivo è il principale fattore che determina il tipico colore lucido degli pneumatici nuovi per moto, ma anche una certa scivolosità, pertanto è necessario rimuoverlo mediante un apposito rodaggio. È bene sapere che ogni gomma è costituita da diversi componenti che interagiscono tra loro, come le tele e la carcassa. Queste parti necessitano di un breve rodaggio al fine che queste si assestino correttamente tra loro, assicurando le migliori performance in termini di durata, grip e feeling di guida.

Rodaggio gomme: come si fa

Per quanto riguarda le autovetture, basta mantenere una guida regolare e delicata, evitando brusche sterzate, frenate o accelerazioni, per almeno i primi 800 km. Solamente in questo modo riuscirai ad “allenare” gli pneumatici per normali prestazioni in completa sicurezza. Fatto ciò, i vari lubrificanti e composti impiegati nel processo di produzione saranno totalmente rimossi. Altre raccomandazioni sono di guidare possibilmente su strade asciutte e di mantenere una maggiore distanza di sicurezza rispetto all’auto che vi precede, in quanto è possibile riscontrare uno spazio di frenata superiore. Questo è dovuto al fatto che le sostanze impiegate per installare lo pneumatico sulla ruota possono provocare lo slittamento del cerchio, se si frena o accelera bruscamente, quindi cercate sempre di guidare con una certa prudenza.

Per quanto riguarda le moto, è bene ricordare che gli pneumatici soffrono non poco il contratto con i solventi e i diluenti. Pertanto, il rodaggio consiste nella marcia per almeno 30-50 chilometri con una guida piuttosto prudente, in cui si cerchi di portare la gomma alla sua naturale temperatura di esercizio in modo graduale, evitando un’eccessiva applicazione del grip. Fate sempre riferimento ai livelli di pressione previsti dal costruttore. Tutto quello che dovrete fare è seguire una determinata progressività nella richiesta delle prestazioni in piega, in frenata e in accelerazione. Potreste iniziare con un ridotto angolo di inclinazione in curva, per poi andare a coprire la spalla dello pneumatico interamente. Nel caso si disponesse di una moto con mappe per l’erogazione della potenza o con Traction Control/ABS, è possibile inserire dei setting più conservativi a potenza ridotta, in quanto si rischia di trovarsi sdraiati a terra in una curva percorsa troppo velocemente, con le ruote bloccate in frenata oppure trovandosi con la moto per cappello in accelerazione.

Il composto bioadesivo risulterà completamente eliminato, dopo aver effettuato una cinquantina di chilometri di guida progressiva e prudente, così da godere delle massime performance possibili degli pneumatici.

Per effettuare un completo rodaggio delle gomme di una moto, non è fondamentale impiegare tutto lo strato superficiale del battistrada, in particolar modo nella comune marcia in strada, considerando che può bastare percorrere un tratto autostradale per poche decine di chilometri, così da far spostare il calore dal centro verso i fianchi dello pneumatico, essendo già assolutamente sufficiente per eliminare lo strato di composto bioadesivo presente sulla parte esterna della mescola. In alternativa, se volete avere la massima certezza che non vi sia neppure il minimo residuo in corrispondenza della gomma, potreste effettuare 20 chilometri circa su una strada di montagna che, oltre a levarvi qualsiasi dubbio in merito, vi divertirà eccome.

La necessità del rodaggio gomme era ancor più preponderante negli anni passati, in cui le tecniche di produzione rendevano gli pneumatici particolarmente scivolosi, quindi bisogna prestare una certa attenzione nei primi utilizzi della moto. Attualmente, questo problema non esiste più, piuttosto, determinati costruttori, attribuiscono una sufficiente rugosità superficiale già all’uscita dalla fabbrica, mediante determinati trattamenti che consentono alla gomma di essere pronta alla marcia già dal primo chilometro. Ovviamente, è comunque importante che vi sia un’adeguata temperatura di esercizio e una corretta pressione, così da garantire le prestazioni per cui è stata prodotta.

Domande e risposte

Quanti km per rodare le gomme?

Il rodaggio gomme richiede, mediamente, 500 chilometri. Questa distanza andrebbe percorsa mantenendo sempre una guida morbida e una moderata velocità, evitando il più possibile i cambi di direzione repentini, le accelerazioni improvvise e le frenate brusche. Questo discorso vale sia per le gomme estive, che per quelle invernali, anche se presenteranno una sensazione di guida un po’ diversa, anche dopo il periodo di rodaggio.

Come comportarsi con gomme nuove?

Quando ci si ritrova a guidare con gomme nuove, è importante guidare come se, al di sotto, vi sia una superficie estremamente scivolosa. Evitate, dunque, le decelerazioni e le accelerazioni improvvise, così come le alte velocità.

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