Pressione pneumatici: come si controlla
Vediamo adesso come si controlla la pressione pneumatici. Per farlo, bisogna innanzitutto recarsi presso un gommista affidabile, una stazione di servizio o un’officina, fornita di manometro, ovvero lo strumento di misura necessario. È importante che questo sia tarato e in discrete condizioni. Considerando che nei periodi di vacanze e nei weekend in generale, è difficile trovare attività di questo tipo aperte, una soluzione potrebbe essere di acquistare il manometro per conto proprio, oppure, in alternativa, un compressore, disponibile online a qualche decina di euro. Per determinare la pressione, la misurazione va effettuata con le gomme fredde e la vettura parcheggiata su un terreno piano. Ovviamente, è consigliabile fare il controllo prima di mettersi in marcia, ma non sempre il manometro risulta disponibile. A questo punto non potrete fare altro che recarvi da un benzinaio. In questo caso, sono consentiti i piccoli spostamenti, cioè entro i 2 chilometri, in quanto, a causa del rotolamento, la temperatura della ruota tende ad aumentare, conseguendo un incremento della pressione rilevata. Quindi, se l’officina dovesse trovarsi più distante, una volta arrivati, dovrete attendere che le temperature si abbassino.
Come abbiamo già specificato, il bar è l’unità di misura della pressione, ma vi consigliamo di fare sempre riferimento a ciò che riporta la targhetta adesiva o il libretto di manutenzione, con la prima che, generalmente, è situata all’interno della porta del guidatore e indica le pressioni consigliate per il modello in questione. A seconda del carico e della misura degli pneumatici, le pressioni possono variare non poco. D’altronde, maggiore è la massa dell’auto, più alta risulterà la pressione suggerita dall’azienda costruttrice.
Adesso, si passa allo svitamento del tappo coprivalvole e gonfiare fino alla pressione indicata, ma immettendo l’aria in maniera progressiva. In base al modello di vettura, si possono riscontrare delle differenze tra l’asse posteriore e quello anteriore, per cui non prescindete mai dalla lettura delle indicazioni del produttore.
Un aspetto che tendono a trascurare quasi tutti gli automobilisti, riguarda il controllo della ruota di scorta, in quanto si da per scontato che, rimanendo per tanto tempo inutilizzato, risulti sempre perfettamente utilizzabile. In realtà, non è così, in quanto necessita delle medesime cure previste per tutti gli altri quattro pneumatici e non è sicuramente opportuno sottovalutare l’importanza di questa ancora di salvezza, che vi farà evitare di chiamare l’assistenza stradale in caso di situazioni di emergenza. Coloro che non dispongono del ruotino, ma solamente del kit di gonfiaggio, dovrebbero accertarsi periodicamente che quest’ultimo funzioni a dovere. Per farlo, basta collegarlo all’accendisigari dell’auto e accenderlo.
Se la vostra auto è dotata di un sistema di controllo della pressione degli pneumatici, dovrete procedere a un reset del computer di bordo dopo averli gonfiati, semplicemente facendo riferimento alle indicazioni riportate sul manuale d’uso. Con questo non intendiamo che bisogna intervenire manualmente su ogni modello fornito di sensori, considerando che le vetture degli ultimi anni sono dotate di due diverse tipologie di sensore, ovvero uno indiretto, che si basa sulla velocità di rotazione della ruote, quindi non necessita del reset, e il TMPS che deve necessariamente essere ritarato a seguito di ogni gonfiaggio, in quanto è posizionato su ciascuna ruota.