Quella che banalmente è conosciuta come marmitta, al suo interno contiene una componente chiamata catalizzatore, essenziale per abbattere le emissioni degli autoveicoli. Venne introdotto e reso obbligatorio dal 1° gennaio 1993, quando entrarono in vigore le Euro 1, “nonne” degli attuali Euro 6d Temp.
Questo si basa su reazioni chimiche che vi spieghiamo in questo articolo ed è montato su tutte le vetture prodotte negli ultimi 31 anni. I gas provenienti dalla camera di combustione dei cilindri dei motori Diesel, benzina e ibridi finiscono nel catalizzatore dove una serie di elementi contribuiscono all'attivazione una fase di ossidazione degli idrocarburi incombusti, sostanze quali monossidi di carbonio, anidride carbonica e ossidi di azoto. L’obiettivo è ridurre a zero i gas nocivi e emettere solo anidride carbonica, acqua sotto vapore e azoto. Nel caso dei motori Diesel, questi sono stati pian piano sostituiti dal famoso FAP o Filtro Antiparticolato.
Se il protagonista del nostro articolo è stato introdotto di pari passo all’omologazione degli Euro 1 dall’inizio del 1993, il FAP, invece, è diventato obbligatorio a partire dai Diesel Euro 5.
Tornando alla marmitta catalitica si tratta del primo strumento utilizzato dall’Unione Europea nei suoi paesi membri come tentativo di salvaguardare l’ambiente basandosi su una tecnologia nata già negli anni ‘70 che si prefigge l’obiettivo, tramite reazioni, di abbassare l’emissione di gas nocivi nell’atmosfera e, in particolare, nell’habitat cittadino.