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Benzina E10: cos’è, differenze E5 e quali auto possono usarla
Redazione AutoScout24 · 25/05/2023 · Lo leggi in 20 minuti
“Non c’è più la benzina di una volta”. Sebbene questa frase sembri una classica “sparata” al mondo moderno, dietro questa provocazione c’è tanto di vero. Dalla classica benzina al piombo alla “verde” senza piombo, fino ad arrivare alle attuali miscele, dalla E5 alla benzina E10.
Come vedremo tra poco, dietro queste due sigle c’è una semplice missione, ovvero cercare di ridurre l’utilizzo del petrolio per la trazione utilizzando un alleato che in altre zone del mondo ha trovato grande fortuna: l’etanolo. L’ingresso del bioetanolo nel mondo dell’auto ha avuto inizio nel 1979 in Brasile, che da oltre 40 anni si è attivato per inserire una percentuale sempre crescente di etanolo nella sua benzina, e nell’offerta di un carburante formato per la maggior parte da bioetanolo, l’E85. Se in Brasile l’utilizzo del bioetanolo ha continuato a crescere, con la benzina “normale” offerta con percentuali di etanolo variabili tra il 18 e il 27,5%, e gran parte dei motori in grado di muoversi con la E85, ovvero una miscela fatta all’85% di bioetanolo e al 15% da benzina (soluzione seguita anche dagli Stati Uniti, ma in forma minore), oggi anche l’Europa si sta muovendo verso le cosiddette “miscele di bioetanolo”.
All’inizio degli anni ’00 a credere nel bioetanolo è stata la Svezia, con modelli Volvo e Saab dotati di impianti bifuel benzina-bioetanolo E85 o addirittura tri-fuel, con la possibilità di muoversi a benzina, GPL e bioetanolo. Oggi, invece, in tutta Europa la benzina “tradizionale” ha una piccola percentuale di Etanolo. Dall’ottobre del 2018, sulle pompe di benzina è indicato chiaramente il simbolo E5 per la benzina, che dichiara come la benzina senza piombo oggi disponibile in tutte le pompe è formata al 5% da bioetanolo. L’obiettivo è lo stesso pensato dal Brasile negli anni ’70: ridurre la quantità di benzina utilizzata, e al contempo le emissioni di inquinanti, senza rivoluzionare la mobilità e l’utilizzo dell’automobile. Lo stesso accade per il Diesel, con la dicitura B7 che indica come, all’interno della miscela di gasolio, sia presente il 7% di biodiesel derivante da scarti della produzione alimentare.
Che cos’è allora la benzina E10? Quali sono le differenze con la benzina E5, e quali auto possono usarla? Scopriamolo insieme in questo viaggio all’interno del mondo dei carburanti.
Per capire che cos’è la benzina E10, il primo passo è capire che cosa sia una benzina “miscelata” con il bioetanolo. Per farlo, dobbiamo partire ancora più indietro, e capire cosa differenzia benzina ed etanolo. La benzina, bene o male, la conosciamo tutti. Si tratta di un prodotto della raffinazione del petrolio, che dopo essere estratto dai giacimenti presenti negli strati superiori della crosta terrestre viene distillato nelle raffinerie dove le componenti del petrolio vengono separate nei prodotti molto differenti a seconda della temperatura alla quale arrivano come olio lubrificante, catrame, gasolio, kerosene, benzina e i GPL, i gas di petrolio liquefatti, lo scarto finale della raffinazione del petrolio. La benzina ha un numero di ottani minimo per la commercializzazione in Europa di 95 ottani e un massimo di 100: questo numero indica la resistenza alla detonazione della miscela aria-carburante, e più è alto maggiore sarà la resistenza alla detonazione e quindi una maggiore fluidità e potenza del motore.
In Europa, fino al 2000 la benzina è stata addizionata con vari additivi al piombo atti a proteggere le camere di combustione e le valvole dei cilindri con uno strato protettivo. Una soluzione che, nonostante i suoi pregi, aveva come difetto una produzione di agenti inquinanti come gas di scarico molto importanti. Dal 2000, la benzina detta “con piombo” è stata dismessa, sostituita da una miscela detta “senza piombo”, più pulita e meno inquinante.
La benzina non è stata però l’unico combustibile utilizzato all’interno dei motori a scoppio a Ciclo Otto. Già dagli anni ’20 si è fatto notare un altro combustibile, l’etanolo (lo stesso utilizzato nella produzione alimentare e noto come alcol eltilico). Questo alcol incolore e dall’odore caratteristico ha dimostrato una propensione all’utilizzo come combustibile per l’automobile: il numero di ottani è molto più alto della benzina (siamo ad una media di 113 ottani), ma ha un rendimento termodinamico del 31% inferiore ad un normale combustibile. Questo significa che, nonostante l’alto numero di ottani, serve il 31% in più di etanolo per produrre la stessa quantità di potenza, per consumi più alti. In più, il bioetanolo ha emissioni di inquinanti derivanti dalla combustione molto più bassi della benzina. L’etanolo ha un altro enorme vantaggio: non è prodotto dal petrolio, bensì dagli scarti della produzione di alcuni vegetali. La principale fonte della produzione di bioetanolo sono gli scarti della produzione di canna da zucchero, alla base della produzione di bioetanolo del Brasile e degli Stati Uniti d’America, mentre non vanno dimenticati il bioetanolo da canna di lago, da tronco di abete rosso e da cellulosa. Tornando al più comune bioetanolo da canna da zucchero, è stato proprio questo alla base del piano, oggi incredibilmente in anticipo sui tempi, che il governo brasiliano ha messo in piedi nel 1975.
Nel 1975, il Brasile ha lanciato un programma “Pro-Alcol”, che prevedeva un progressivo distacco dai combustibili fossili e un’adozione progressiva del bioetanolo prodotto dagli scarti della lavorazione della canna da zucchero, del quale è da oltre un secolo il primo produttore mondiale. L’idea di utilizzare una miscela di etanolo sempre crescente all’interno dei motori era semplice quanto ingegnosa: a poco a poco, l’utilizzo di combustibili fossili sarebbe sceso senza comportare un cambio radicale delle abitudini degli automobilisti. Partiti da una miscela “bassa” di benzina e bioetanolo, oggi il Brasile propone la benzina “normale” con una quantità di bioetanolo variabile tra il 18 e il 27,5%, e la cosiddetta E85, miscela formata all’85% da bioetanolo e al 15% da benzina. Siamo quindi arrivati ad un altro punto focale per capire cos’è la benzina E10: la nomenclatura. La lettera E indica, come avrete intuito, l’etanolo, mentre il numero successivo rappresenta la percentuale di etanolo presente all’interno della miscela benzina-etanolo. L’introduzione di miscele di bioetanolo nella benzina “europea” viene dagli esempi virtuosi di Brasile e soprattutto Stati Uniti d’America, altro grande produttore di canna da zucchero. In Brasile, l’83% delle automobili prodotte nei confini nazionali sono dotate di motori FlexFuel, ovvero capaci di “digerire” solo benzina “pura”, benzina miscelata (E18/E27.5) o bioetanolo E85. Questi motori, introdotti nei primi anni del 2000, oggi sono stati prodotti in oltre 40 milioni di unità.
Qual è allora il vantaggio nell’utilizzo del bioetanolo? Il vantaggio è innanzitutto economico, visto che il bioetanolo costa meno della benzina. Il secondo vantaggio, quello che sta portando un sempre maggior utilizzo in tutto il mondo di una miscela benzina-etanolo, è a livello di emissioni. Secondo un test realizzato dalla filiale brasiliana di Stellantis (FIAT è il primo produttore nazionale del Brasile fin dagli anni ’70) chiamato “Well-to-Wheel”, in un percorso di poco più di 240 km un’auto a benzina “europea” ha emesso 60,64 kg di CO2. L’auto alimentata a bioetanolo E85, invece, ne ha emessi 25,79 kg, una riduzione del 57,5%. Per questo motivo, e per l’oggettivo utilizzo di meno combustibili fossili a parità di utilizzo, il bioetanolo sta diventando un componente anche della benzina “europea”. L’utilizzo dei bioetanolo per “alzare” gli ottani della benzina comune e consentire quindi la presenza del numero minimo di ottani anche a fronte di una raffinazione non perfetta era già di uso comune, ed entrò nell’”inventario” dei colossi del petrolio dalla crisi del 1973, quando la scarsità di petrolio disponibile per la raffinazione fece nascere questi piccoli “sotterfugi”. Visti però i vantaggi a livello ambientale dell’utilizzo del bioetanolo, però, da diversi anni la benzina “europea” è dotata del 5% di bioetanolo. Una consuetudine che è diventata visibile dal 2018, quando l’Unione Europa ha reso obbligatoria l’esposizione alle pompe di benzina della dicitura E5 e B7 per benzina e gasolio, rendendo comprensibile quale carburante inserire nella propria auto anche senza sapere la traduzione nella lingua locale dei termini “benzina” e “gasolio” o l’identificazione dei nomi commerciali di alcune miscele particolari.
Dopo l’introduzione della benzina E5, quindi, negli ultimi 15 anni sta diventando sempre più comune la benzina E10. Come detto prima, la benzina E10 è una miscela formata al 90% da benzina tradizionale e al 10% da bioetanolo. Andremo tra poco a vedere le differenze tra benzina E10 ed E5 e quali auto possono usarla, ma prima vediamo dove e quanto è utilizzata. In Italia, la benzina E10 è ancora poco comune, utilizzata e disponibile solo in alcune stazioni di servizio. Non è lo stesso in tutta Europa, anzi. In Germania, ad esempio, è disponibile sia la benzina E5 che la benzina E10, così come in Francia, in Finlandia, in Svezia e nei Paesi Bassi. In Austria, invece, la E10 è disponibile al fianco della benzina “tradizionale”, mentre il governo del Regno Unito sta pensando di sostituire in toto la benzina E5 con quella E10. Quest’ultima è la benzina “standard” in UK dal settembre del 2021. La “classica” E5 è disponibile in opzione, ma in sempre meno pompe di benzina.
Benzina E10: quali sono le differenze con la benzina E5?
Ora che abbiamo capito cos’è la benzina E10, quali sono le differenze con la benzina E5? La differenza principale è, ovviamente, la differente quantità di etanolo all’interno della miscela. La benzina E5 è formata al 95% da benzina, mentre la E10 dal 90% di benzina, mentre la restante quantità è formata da bioetanolo. La differenza a livello molecolare è piccola, ma non trascurabile. L’etanolo infatti ha un potere corrosivo maggiore della benzina per le componenti del sistema di alimentazione come serbatoi, pompe della benzina e tubazioni del carburante, e maggiore è la percentuale di bioetanolo presente, maggiore è il potere corrosivo di questi sistemi.
Come vedremo tra poco, già dagli anni ’80 le automobili hanno sistemi di alimentazione studiati per l’utilizzo di carburanti con percentuali di bioetanolo, e per questo per tutte le automobili prodotte dopo il quinquennio 1987-1992 è sicuro utilizzare la benzina E5. Occhio solamente alle automobili e alle moto d’epoca dotate di carburatori, poiché questi sistemi di alimentazione potrebbero necessitare di piccole modifiche per essere utilizzati senza problemi, mentre per le auto più vecchie che basavano parte della lubrificazione delle parti mobili alla presenza di piombo nella miscela di benzina non cambia la necessità di utilizzare additivi per migliorare la lubrificazione o, in alternativa, la rettifica di sedi valvole e cilindri per l’adattamento alla benzina senza piombo.
Diversa è la questione per la benzina E10. Utilizzando la benzina E10 al posto della benzina E5, non è solo il carburatore delle auto più vecchie a poter soffrire problemi. I serbatoi in plastica o resina, i sistemi di iniezione di carburante, la pompa della benzina, il filtro della benzina ma anche il sistema di accensione e il catalizzatore potrebbero subire dei danni, e non essere adatti all’utilizzo di carburanti E10. Ad oggi, tutti i modelli attualmente sul mercato sono adatti ad utilizzare sia benzina E5 che E10. Non è così per le automobili di qualche anno fa: a seconda di costruttore, motore utilizzato e sistemi di alimentazione, infatti, può variare l’adattabilità all’utilizzo della benzina E10 al posto della più tradizionale E5. Un’altra grande differenza tra benzina E10 e benzina E5 è il prezzo. Vista la maggiore presenza di bioetanolo, infatti, la benzina E10 è mediamente più economica della “tradizionale” E5. Per fare un esempio concreto, a maggio 2023 il prezzo medio della benzina E5 in Germania è di 1,73 euro/litro, mentre la E10 oscilla tra gli 1,65 e gli 1,68 euro al litro.
L’altra grande differenza tra benzina E10 ed E5 è l’impatto ambientale. Sebbene infatti possa sembrare piccola la differenza, l’utilizzo di benzina E10 permette di risparmiare, per ogni 100 litri di benzina consumati, ben 10 litri di derivati dai combustibili fossili. Come detto in precedenza, invece, il bioetanolo è ricavato dagli scarti della produzione primaria come canne da zucchero, barbabietole da zucchero, cereali e non solo. In più, la quantità di inquinanti rilasciati dopo l’accensione della miscela è decisamente minore. Maggiore è quindi la quantità di bioetanolo utilizzato, minori sono le emissioni di inquinanti nell’aria a parità di motore, percorrenza e consumi. Proprio prestazioni e consumi sono praticamente invariati, vista la presenza dello stesso numero di ottani: le differenze tra i due carburanti sono minime (l’E5 è leggermente più efficiente dell’E10, ma quest’ultima offre una potenza lievemente maggiore visto il maggior numero di ottani dell’etanolo).
Dopo aver capito cos’è la benzina E10 e quali sono le differenze con la benzina E5, arriviamo ad una delle domande che per prime vengono in mente quando si scopre l’esistenza di questa miscela di benzina ed etanolo. Quali auto possono usare la benzina E10? Per trovare questi dati ci siamo rivolti al sito ufficiale del governo britannico.
Come detto in precedenza, il Paese di Sua Maestà ha deciso di rendere l’E10 il carburante standard alle pompe di benzina, con l’E5 e le benzine ad alte prestazioni “Super Unleaded” e “Premium” come opzione (equiparabili alle nostre benzine premium e alla cosiddetta “100 ottani”). Per questo, il Ministero dei Trasporti ha realizzato un comodo strumento online che permette di capire se la propria auto è adatta all’utilizzo del carburante E10 inserendo semplicemente il numero di targa. È disponibile anche una lista di modelli e motorizzazioni adatte, che ora andremo a scoprire insieme.
Come detto in precedenza, le auto che possono usare la benzina E10 sono tutti i modelli prodotti negli ultimi 15 anni, quando questo tipo di carburante ha cominciato a prendere piede a livello mondiale. Le automobili dei primi anni ’00 e soprattutto quelle con più di 20/25 anni, invece, sono meno adatte maggiore è la loro età. Per questo, se possedete un’auto con più di 30 anni per renderla adatta all’utilizzo della benzina E10 è necessario modificare il sistema di alimentazione, dal carburatore ai primi sistemi di iniezione singlepoint o multipoint, i tubi del carburante fino alla pompa benzina. Anche il serbatoio può non essere adatto, se realizzato o rivestito con fibre sintetiche o plastiche. L’utilizzo di pompe benzina più resistenti, filtri del carburante più adatti, tubi benzina adatti alla benzina E10 e, in ultimo, un serbatoio in alluminio possono risolvere tutti i problemi.
Andando ad analizzare la lista ufficiale del governo britannico, queste sono le auto che possono usare la benzina E10 per i principali brand automobilistici presenti sul mercato di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord:
Alfa Romeo: tutte le Alfa Romeo prodotte dopo il 1° gennaio 2011 sono compatibili con la benzina E10. Oltre a queste possono utilizzare benzina E10 tutte le Mito e Giulietta, le 159, Brera e Spider con motori 1.8 16v, 1.750 TBi e 3.2 V6 JTS, nonché la Alfa Romeo 8C Competizione.
Audi: tutte le Audi prodotte negli ultimi 30 anni sono compatibili con la miscela E10. Le uniche eccezioni sono le Audi A2 1.6 FSI prodotte tra il 2003 e il 2005, A3 1.6 FSI prodotte nel 2004, A3 2.0 FSI prodotte nel 2004 e A4 FSI prodotte tra il 2003 e il 2004.
BMW: tutte le vetture della Casa bavarese sono adatte all’utilizzo di benzina E10, a prescindere dall’età. BMW infatti ha dichiarato che ogni modello è dotato, nel libretto di uso e manutenzione, di un’eventuale etichetta che vieta l’utilizzo della miscela E10. Alcune varianti ad alte prestazioni come le prime M3 ed M5, ad esempio, potrebbero non essere adatte al loro utilizzo.
Dacia: tutte le automobili della Casa romena sono compatibili con la benzina E10.
FIAT: tutte le FIAT dotate di omologazione Euro 3 e prodotte dal 2000 sono compatibili con la benzina E10. Ci sono però alcune eccezioni speciali, ovvero le FIAT Barchetta 1.8 16v, Bravo/Brava 1.6 16v, 1.8 16v e 2.0 20v, Doblò 1.6 16v, FIAT Marea 1.6 16v e 2.0 20v, Multipla 1.6 16v, Palio 1.6 16v, Punto 188 1.8 16v e Stilo 1.6 16v, 1.8 16v e 2.4 20v.
Ford: tutte le Ford prodotte dopo il 1992 sono adatte all’utilizzo di benzina E10. L’unica eccezione è la Ford Mondeo dotata di motore 1.8 SCI prodotta tra il 2003 e il 2007.
Hyundai/KIA: tutti i motori delle due Case coreane sono compatibili con percentuali di etanolo massime del 10%, che include quindi la benzina E10. Il Gruppo coreano ha dichiarato che, in caso di insorgenza di problemi meccanici di alimentazione, è sufficiente utilizzare benzine di alta qualità o a 100 ottani per risolvere tutti i problemi.
Honda: tutte le Honda dotate di iniezione a controllo elettronico PGM-FI sono compatibili con la miscela E10. Questa tecnologia ha fatto la sua comparsa sul mercato dai primi anni ’80, quindi virtualmente tutte le Honda prodotte dopo questa data sono compatibili. Controllate il manuale di uso e manutenzione per averne la certezza.
Jaguar: tutte le auto della Casa inglese prodotte dal 1992 possono utilizzare benzina E10.
Jeep: tutte le automobili della Casa americana sono adatte all’utilizzo di miscela E10. Lo stesso vale per le Chrysler e Dodge a benzina prodotte.
Lancia: tutte le automobili Lancia prodotte dopo il 2000 e con omologazione Euro 3 sono compatibili con l’E10. Come per le auto FIAT, tutti i modelli dotati di motori 1.6 16v, 1.8 16v, 2.0 20v e 2.4 20v non sono compatibili, ai quali si aggiungono il 3.0 V6 e il 2.0 20v Turbo della Thesis.
Land Rover: tutte le automobili della Casa inglese prodotte dopo il 1996 possono utilizzare la benzina E10.
Lexus: tutte le Lexus prodotte dopo il gennaio del 1998 possono usare la benzina E10. Ci sono però alcune eccezioni, le Lexus IS250 con motore 2.5 V6 4GR-FSE prodotta tra l’agosto 2005 e il settembre 2007, GS300 con motore 3.0 V6 3GR-FSE prodotta tra il gennaio 2005 e il settembre 2007 e LS460 con motore 4.6 V8 1UR-FSE prodotta tra l’agosto 2006 e il settembre 2007.
Mazda: tutte le Mazda prodotte dal 2002 in avanti sono compatibili con la miscela E10.
Mercedes-Benz: tutte le automobili della Stella sono compatibili con la benzina E10. Le uniche eccezioni sono la C200 CGI W203 e la CLK 200 CGI C209 prodotte tra il 2002 e il 2005, mentre le automobili dotate di carburatore o di catalizzatore a tre vie (ovvero le auto con più di 25 anni) hanno bisogno di modifiche per essere adattate all’utilizzo della miscela E10.
MINI: tutte le MINI prodotte dopo il 2000 sono adatte all’utilizzo di benzina E10.
Mitsubishi: tutte le automobili della Casa giapponese possono utilizzare benzina E10, ad eccezione delle Mitsubishi con sistema di iniezione diretta GDI.
Nissan: tutte le Nissan prodotte dopo il 1° gennaio 2000 sono libere di utilizzare la miscela E10.
Opel: tutte le Opel a benzina sono in grado di “digerire” la benzina E10. L’unica eccezione è rappresentata dalle automobili dotate di motore 2.2 a iniezione diretta Z22YH usato da Vectra, Signum e Zafira.
Peugeot: anche le auto della Casa del Leone possono utilizzare liberamente la benzina E10 se prodotte dopo il 1° gennaio 2000.
Porsche: tutte le Porsche prodotte a partire dal 1998 sono adatte all’utilizzo della miscela E10. L’unica eccezione positiva è la Porsche Boxster 986, lanciata nel 1997: dotata del nuovo motore sei cilindri boxer raffreddato ad acqua, anche lei è compatibile con la miscela benzina-etanolo.
Renault: tutte le automobili a benzina prodotte dalla Casa francese a partire dal 1997 possono utilizzare benzina E10, a parte alcune eccezioni. Si tratta di Renault 19, Megane 1 con motore 2.0 F5R 700 e 2.0 F5R 740, Laguna 1 con motore 2.0 F5R 782, Laguna 2 con motore 2.0 Turbo F4R 764 e 2.0 Turbo F4R 765 prodotte tra il 2000 e il 2002, Espace 4 con motore 2.0 Turbo F4R 790 e 2.0 Turbo F4R 794 prodotte tra il 2000 e il 2002, Velsatis con motore 2.0 Turbo F4R 762 e 2.0 Turbo F4R 763 prodotte tra il 2000 e il 2002 e Avantime 2.0 Turbo F4R 760 e 2.0 Turbo F4R 761 prodotte tra il 2000 e il 2002.
SEAT: tutte le SEAT prodotte dopo il 2010 sono compatibili con la benzina E10, mentre per i singoli modelli ci sono compatibilità più “longeve”. Sono adatte ad utilizzare la miscela E10 le Ibiza prodotte dal 2002, le Cordoba prodotte dal 2003, le Leon prodotte dal 1999, le Toledo prodotte dal 1999 escluso il motore 2.0 FSI da 150 CV proposto per la seconda generazione fino al giugno 2004, le Altea, Altea XL e Altea Freetrack dal 2004, escluso il 2.0 FSI da 150 CV prodotto fino al giugno 2004, la Alhambra prodotta dal 2001 e le Exeo ed Exeo ST prodotte dal 2009.
Skoda: tutte le Skoda prodotte sotto l’egida Volkswagen sono adatte al consumo di benzina E10. L’unica eccezione è la Skoda Felicia dotata del motore 1.3 OHV prodotto tra il 1994 e il 2001. Skoda, però, offre in UK un kit retrofit che permette a queste automobili di diventare compatibili con la benzina E10.
Smart: tutte le smart sono compatibili con la miscela E10.
Subaru: tutte le Subaru prodotte dal 1° gennaio 1991 sono compatibili con l’utilizzo della benzina E10. L’unica eccezione sono i modelli Vivio e le Justy prodotte prima dell’aprile 1994.
Suzuki: tutte le Suzuki prodotte negli ultimi 10 anni sono compatibili con la miscela E10. Per le automobili più vecchie, invece, è necessario consultare il libretto d’uso e manutenzione per controllare se ogni esemplare sia compatibile.
Toyota: tutte le Toyota prodotte dopo il gennaio 1998 possono utilizzare benzina E10. Le uniche eccezioni sono le Toyota Avensis dotate di motore 2.0 1AZ-FSE prodotte tra il luglio 2000 e l’ottobre 2003, e le Avensis con motore 2.4 2AZ-FSE prodotte tra il giugno 2003 e l’ottobre 2008.
Volkswagen: tutte le Volkswagen sono compatibili con il carburante E10 tranne alcuni modelli dotati di iniezione diretta FSI. Nel dettaglio i modelli sono la Lupo 1.4 16v prodotta tra l’agosto 2000 e il novembre 2003, la Polo 1.4 FSI prodotta tra il febbraio 2002 e il giugno 2006, Golf IV 1.6 FSI prodotta tra il novembre 2001 e l’ottobre 2006, Golf V 1.4 FSI prodotta tra il novembre 2003 e il novembre 2004, 1.6 FSI prodotta tra l’agosto 2003 e il maggio 2004 e 2.0 FSI prodotta tra il gennaio e il maggio 2004, la Bora 1.6 FSI prodotta tra l’ottobre 2001 e il settembre 2005 e, infine, la Touran 1.6 FSI prodotta tra il novembre 2002 e il maggio 2004 e 2.0 FSI prodotta tra l’ottobre 2003 e il maggio 2004.
Volvo: la miscela benzina-etanolo E10 è compatibile con tutti i motori a benzina introdotti sul mercato a partire dal 1976. L’unica eccezione è costituita dalle Volvo S40 e V40 dotate di motore 1.8 GDI di derivazione Mitsubishi prodotte tra il 1998 e il 2002.