IPT auto: quanto costa
La potenza è l’elemento principale ai fini del calcolo dell’IPT. Nel caso più semplice, si tiene conto soltanto della “cavalleria” dell’auto: per le vetture con meno di 53 kW (equivalenti a 72 CV), l’IPT auto costa 151 euro. Rammentiamo che conta la residenza: chi abita in una certa Provincia, paga la tassa di quell’Ente locale.
Per chi possiede un’auto con più di 53 kW, si parte dalla base di 151 euro e successivamente si aggiungono 3,51 euro per ogni kW supplementare. Facciamo un esempio molto facile: nelle Province di Aosta, Bolzano e Trento, un’auto con 63 kW di potenza avrà un’IPT di 186,1 euro (151 + 35,1 euro). In tutte le altre Province, le cose sono molto più complicate: gli Enti locali hanno sfruttato la possibilità offerta dalla legge e rivisto al rialzo l’importo di 3,51 kW.
Vediamo di seguito l’elenco delle tariffe al kW Provincia per Provincia, così da stabilire quanto costa l’IPT auto.
3,51 euro/kW. La tariffa base, di 3,51 euro per ogni kW di potenza eccedente i 53 kW, è applicata nelle Province di Aosta, Bolzano e Trento. Nessun aumento rispetto alla base.
4,21 Euro/kW. Arezzo, Avellino, Benevento, Regione Friuli-Venezia Giulia, Grosseto, Latina, Reggio Emilia, Vicenza. Aumento del 20% rispetto alla base.
4,39 Euro/kW. I residenti delle Province di Crotone, Ferrara e Sondrio devono sborsare 4,39 euro per ogni kW di potenza (il 25% in più della tariffa base).
4,56 Euro/kW. La tariffa più alta, con una maggiorazione del 30% rispetto a quella base, è quella maggiormente diffusa in Italia. Con un'IPT da 4,56 euro per kW le Province più esose sono Agrigento, Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Fermo, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sud Sardegna, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona, Vibo Valentia e Viterbo.
In un oceano di cavilli amministrativi, può darsi che alcune Province talvolta per alcuni mezzo facciano determinate eccezioni. Per ogni Ente locale, abbiamo scovato - nei loro siti Internet - alcuni esempi. La Città Metropolitana di Bari ha previsto il pagamento della IPT nella misura agevolata del 75% per le formalità relative a veicoli uso locazione senza conducente richieste a favore di imprese esercenti i servizi di locazione senza conducente.
La Città Metropolitana di Torino ha invece stabilito che per il calcolo della IPT dovuta, si applica la percentuale di maggiorazione del 30% alle formalità basate su atti non soggetti a IVA, mentre per la trascrizione di atti soggetti a IVA si applica la maggiorazione del 20%. La Città Metropolitana di Roma ha fissato l’applicazione dell’IPT senza alcuna percentuale di maggiorazione a fronte delle formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico da piazza richieste a favore di imprese esercenti attività di autoservizi pubblici non di linea (taxi e NCC – servizio pubblico non di linea).