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Focus: Auto elettriche e ibride
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Le 5 auto ibride Diesel che costano meno: modelli e prezzi

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Il mondo dell’auto ha ormai deciso: il motore Diesel non è più una priorità. Sempre più Case fanno a meno di motorizzazioni a gasolio, anche se si stanno facendo strada motorizzazioni Diesel elettrificate.

Quali sono le 5 auto ibride Diesel che costano meno? E perché sceglierle nonostante il clima di demonizzazione verso questi motori? A causa delle controversie della fine degli anni ’10 verso i motori a gasolio, causata anche e soprattutto dal Dieselgate che ha coinvolto Volkswagen nel 2016, i Diesel sono diventati la tipologia di motori più inquinante e pericolosa a causa degli alti livelli di particolati e NOx emessi con la combustione ad altissime temperature dei moderni motori a gasolio. In realtà, però, i motori Diesel sono estremamente efficienti oggi, e propongono consumi e prestazioni uguali se non superiori a automobili a benzina e ibride equivalenti.

Nonostante tutte le campagne anti-Diesel, per chi percorre decine di migliaia km al giorno, magari ad alta velocità, o per chi deve portare tante cose e tante persone con sé, il motore Diesel è ancora una scelta a dir poco sensata. Questo lo dimostra anche la presenza di Case che stanno puntando ancora sui motori Diesel supportati da un modulo ibrido leggero, le cosiddette Diesel Mild Hybrid. Sebbene infatti Mercedes proponga un sistema ibrido Plug-In con motore a gasolio, le auto ibride Diesel sono principalmente Mild Hybrid, una soluzione che aiuta il motore Diesel nelle ripartenze consumando meno e permette di non perdere tutti i vantaggi del motore Diesel in quanto a consumi, coppia ai bassi regimi e autonomia. Per questo ci sono ancora diverse auto ibride Diesel sul mercato, proposte da marchi come BMW, Audi, Hyundai, KIA, Volvo, Mercedes e non solo.

Sebbene molti modelli siano di alta gamma, ci sono diversi modelli di auto Diesel ibride economiche e molto interessanti per chi passa tanto tempo a guidare. Scopriamo allora le 5 auto ibride Diesel che costano meno nel listino italiano.

Sommario

KIA Ceed Sportswagon

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La lista delle 5 auto ibride Diesel che costano meno sarà, come vedremo, quasi monomarca, o meglio monogruppo. Se c’è infatti un Gruppo che ha puntato tanto sulle motorizzazioni ibride Diesel, quello è il Gruppo Hyundai-KIA. Nella nostra top 5 delle auto ibride Diesel che costano meno troviamo tre KIA e una Hyundai, e cominciamo dall’auto più economica con motorizzazione Diesel Mild Hybrid, KIA Ceed. La compatta media della Casa coreana è disponibile con la motorizzazione Diesel Mild Hybrid in abbinamento alla carrozzeria familiare, la Sportswagon. La terza generazione di Ceed, lanciata nel 2018 e ristilizzata a fine 2021, è un’automobile che ha raccolto meno successo di quello che meritava. Grazie ad una linea filante che si conserva anche in versione Sportswagon, infatti, Ceed non è la più originale sul mercato, ma è ben disegnata, curata e piuttosto elegante, con un frontale che sfoggia l’ormai classica mascherina Tiger Nose, firma stilistica di tutte le KIA. Con il restyling del 2021 è stato introdotto il nuovo logo KIA sia davanti che dietro, e insieme ai nuovi fari Full LED hanno cambiato leggermente i connotati della Wagon media della Casa coreana. Più lunga di 27 cm rispetto alla normale Ceed a due volumi, con i suoi 4,60 metri KIA Ceed Sportswagon è una delle familiari di questo segmento più corte, ma nonostante questo il bagagliaio è piuttosto capiente con una capacità di 512 litri.

All’interno, la più economica delle 5 auto ibride Diesel che costano meno offre un abitacolo spazioso sia davanti che dietro e assemblato con cura. Come all’esterno, anche gli interni di KIA Ceed Sportswagon non sono i più emozionanti o originali, ma sono pensati con attenzione e dotati di un’ottima ergonomia. Convince la posizione di guida, non troppo bassa ma piuttosto distesa, e il sistema di infotainment da 10,25 pollici, completo e facile da usare. Sotto il cofano, invece, batte il protagonista delle top 5 auto ibride Diesel che costano meno, il 1.6 CRDi. Si tratta di un motore quattro cilindri turbodiesel dotato di un modulo Mild Hybrid a 48 V che consente l’omologazione come ibrida, ma non cambia i numeri di un motore che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni. Dotato di 136 CV e una coppia di ben 320 Nm a 2.000 giri, numeri interessanti per un motore di media cubatura. Questo quattro cilindri a gasolio è piuttosto brillante e ha una buona ripresa anche a pieno carico, garantendo prestazioni vivaci (0-100 km/h coperto in 10,2 secondi e 200 km/h di velocità massima) e consumi molto contenuti: secondo il ciclo omologativo WLTP, infatti, KIA Ceed Sportswagon è in grado di percorrere 22,2 km/l, con il cambio manuale iMT a sei marce, che diventano 21,7 km/l scegliendo il cambio automatico doppia frizione DCT a 7 rapporti. Alla guida, KIA Ceed Sportswagon è piuttosto agile e precisa tra le curve, dotata di un buon portamento e di un’ottima tenuta di strada.

Non siamo ovviamente di fronte ad una sportiva, e infatti è in grado di essere comoda e rilassante soprattutto nei viaggi. Disponibile unicamente con l’allestimento Business, che fofre di serie Cruise Control (adattivo sul Cambio automatico DCT), navigatore, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera e clima automatico bizona, KIA Ceed Sposrtwagon è la più economica tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno con un prezzo di 29.900 euro per il cambio manuale, e di 31.600 euro per la versione con cambio automatico DCT.

KIA XCeed

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Al secondo posto tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno troviamo la sorella “rialzata” di Ceed, KIA XCeed. La gamma Ceed è infatti formata da quattro modelli: la classica berlina a due volumi e cinque porte, la wagon Ceed Sportswagon, la sportiva Shooting Brake Proceed e in ultima la versione crossover di Ceed, KIA XCeed. La parentela con KIA Ceed è ovviamente a livello meccanico, con la stessa piattaforma K2 condivisa anche con KIA Rio, Hyundai i20, i30 e con le più piccole crossover KIA Stonic e Hyundai Bayon, ma anche a livello stilistico. Il frontale di KIA XCeed si ispira a quello della sorella “rasoterra”, ma riesce ad unire tratti più sportivi e dinamici, come un parabrezza e un lunotto piuttosto inclinati e un tetto relativamente basso (è alta 1,50 metri, solo 6 cm in più di una Ceed “normale”), ai tratti tipici di un SUV come i passaruota in plastica grezza e le protezioni sui paraurti anteriore e posteriore. All’interno, invece, la parentela con Ceed si fa più marcata.

Rispetto all’esterno, infatti, KIA XCeed è decisamente più tradizionale e razionale, con una plancia pulita e completa, un apprezzato quadro strumenti digitale da 12,3 pollici e un infotainment con Apple CarPlay e Android Auto che sulle versioni top di gamma arriva a misurare 10,25 pollici. Lunga 4,40 metri, KIA XCeed non è la più spaziosa tra le 5 auto ibride Diesel più economiche sia per i passeggeri, che devono fare i conti con un tetto discendente ma hanno agio per gambe e spalle, che per il bagagliaio, che ospita 380 litri.

La qualità costruttiva, come su Ceed, è molto buona e gli assemblaggi sono precisi, anche se i più esigenti potrebbero trovare meno materiali morbidi rispetto alle rivali più blasonate. A livello meccanico, invece, KIA XCeed è dotata dello stesso motore 1.6 CRDi quattro cilindri turbodiesel con sistema Mild Hybrid a 48 V da 136 CV e 320 Nm, proposto sia con il cambio manuale iMT che con l’automatico doppia frizione DCT a 7 marce sulla versione d’accesso GT Line Plus. Merita una citazione il cambio manuale di serie su Ceed, l’iMT. Si tratta di un cambio manuale con frizione elettronica, che è in grado di mettere l’auto in folle e di spegnere il motore durante il rilascio e nelle discese. Grazie al sistema Mild Hybrid a 48 V, però, tutti i servizi come clima, servosterzo e servofreno funzionano ugualmente, e in meno di un secondo il motore termico si riaccende senza sforzi. I consumi, così, sono molto buoni, con una media nel ciclo WLTP di 20,0 km/l per il manuale e 19,6 per l’automatico. Le prestazioni, invece, sono leggermente inferiori a Ceed, con un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 10,6 secondi col cambio manuale (10,1 con l’automatico DCT) e una velocità massima di 196 km/h.

Molto interessante, infine, il prezzo di KIA XCeed, che le permette di entrare di diritto tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno. La versione d’accesso Business parte da 30.000 euro, che diventano al massimo 38.500 passando per la top di gamma GT Line Plus che offre Cruise Control adattivo, interni in pelle riscaldabili sia davanti che dietro e mantenitore attivo di corsia.

KIA Sportage

Kia KN logo (2022) Sportage

Al terzo posto tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno troviamo un’altra coreana, la KIA Sportage. Si tratta del modello più grande, moderno e costoso della gamma ibrida Diesel della Casa coreana, arrivato alla sua quinta generazione nel 2021. Rispetto alle altre KIA viste finora, Sportage ha uno stile decisamente più personale e originale, che segue il nuovo linguaggio stilistico “Opposited United inaugurato da lei e dal crossover elettrico EV6. Audace e molto divisiva, rispetto alla precedente Sportage lo stile è molto più spinto, sia fuori che dentro. Il frontale di KIA Sportage è dominato da una nuova interpretazione dell’ormai iconico Tiger Nose chiamata oggi “Digital Tiger Face”, con fari full LED che prendono la scena insieme alla doppia mascherina anteriore. Colpisce la vista laterale, sferzata da due nervature e da un passaruota posteriore bombato, mentre in coda Sportage ha fari personali, un accenno di spoiler a becco d’anatra sul portellone e una personalità marcata.

All’interno, tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno KIA Sportage è, insieme al cugino Hyundai Tucson, il più personale e originale. Se infatti la qualità costruttiva e dei materiali punta maggiormente alla durata nel tempo, utilizzando anche materiali piuttosto rigidi ma assemblati con cura, stupisce per un’impostazione stilistica ed ergonomica molto personale. Dotata di soluzioni estetiche davvero originali, colpisce con il suo schermo curvo che unisce i due schermi da 12,3 pollici per quadro strumenti digitali e infotainment, entrambi intuitivi e di qualità. Poco più in basso troviamo una plancetta touch che include sia i comandi del clima che quelli dell’infotainment, con la possibilità di scegliere l’una o l’altra configurazione con un semplice tasto che cambia il layout di questa plancia. Lo spazio a bordo è poi ottimo, con un bagagliaio molto più grande della precedente (sulle Diesel siamo a 526 litri) e un’abitabilità adatta anche a cinque persone. Alla guida, KIA Sportage punta molto sul comfort, senza disdegnare una buona dose di agilità. Come sulle altre Mild Hybrid Diesel del Gruppo, anche KIA Sportage è proposta con il motore 1.6 CRDi 48 V da 136 CV e 250 Nm di coppia, accoppiato ad un motore elettrico da circa 16 CV, che aiuta il motore nelle ripartenze e permette di sfruttare un sistema Start&Stop fulmineo.

Rispetto alle altre, però, Sportage propone con il motore elettrico tutti i suoi allestimenti, dall’accessibile Business fino al top di gamma GT Line Plus, ma anche diverse possibilità a livello di trasmissione. Oltre alla versione con cambio manuale iMT a 6 marce e al cambio automatico DCT, infatti, KIA Sportage abbina il motore Diesel ibrido e il cambio doppia frizione con la trazione integrale AWD, per una motricità maggiore sui fondi difficili. Con qualsiasi motorizzazione, comunque, le prestazioni rimangono più che sufficienti, con uno 0-100 km/h di 11,4 secondi per le versioni a trazione anteriore e di 11,6 secondi per la versione AWD con cambio DCT. Il prezzo di KIA Sportage le premette di rientrare tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno grazie alla versione d’accesso Business, che parte da 33.500 euro. La top di gamma GT Line Plus con cambio DCT e trazione integrale, infatti, arriva a toccare i 46.500 euro.

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Hyundai Tucson

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Al quarto posto tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno troviamo uno stop al monopolio KIA, ma non ci allontaniamo troppo da Seoul per conoscere Hyundai Tucson. La cugina di KIA Sportage (sono realizzate sulla stessa base meccanica e condividono powertrain e alcune caratteristiche) lanciata nel 2020 ha uno stile altrettanto fuori dagli schemi, e come per Sportage segna un taglio netto con il passato. Sia Sportage che Tucson hanno basato il loro successo su affidabilità e pragmatismo, ma questa nuova generazione segna una trasformazione totale. Come per Sportage, anche Tuscon è stata la prima vettura ad inaugurare un linguaggio stilistico tutto nuovo, il Parametric Design. All’esterno, Tuscon stupisce con linee squadrate e scolpite, con una fiancata tormentata e un posteriore molto originale con fari poliedrici e il logo Hyundai annegato nel lunotto posteriore. Davanti, invece, a spiccare è la mascherina che integra cinque punti luce a LED incastonati nella griglia, per un look moderno e personale a qualche anno dalla presentazione. All’interno, Hyundai Tucson punta su un’abitabilità ottima, e il bagagliaio è molto grande con i suoi 546 litri. Come su Sportage, i materiali utilizzati su Tucson non sono sempre morbidi e curati, ma la qualità costruttiva e gli assemblaggi è fatta per durare.

Rispetto al doppio schermo di Sportage curvo, però, gli interni di Tucson sono leggermente più tradizionali. Troviamo infatti un tunnel centrale tradizionale e non flottante, e dietro al volante a quattro razze dallo stile classico si trova un quadro strumenti digitale da 10,25 pollici privo di palpebra anti-riflesso. Al centro della plancia troviamo invece lo schermo dell’infotainment, sempre da 10,25 pollici, dotato di Apple CarPlay, Android Auto e dei servizi BlueLink. Meno moderni, invece, i comandi touch per il clima posizionati sotto un unico pannello nero lucido sotto lo schermo. Come le altre tre auto viste finora tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno, anche Hyundai Tucson sfrutta il collaudato 1.6 CRDi. Al contrario delle altre, però, Tucson è presente anche con un 1.6 turbodiesel non elettrificato da 116 CV, dotato di un cambio manuale a 6 marce tradizionale e offerto a quasi 2.000 euro in meno rispetto al 1.6 CRDi 48 V. Il motore quattro cilindri turbodiesel dotato di modulo a 48 V offre 136 CV e 250 Nm di coppia, ed è offerto sia con il cambio manuale iMT a 6 marce o con l’automatico DCT doppia frizione a 7 marce. Niente trazione integrale su Tucson, invece, ma le prestazioni sono pressochè identiche rispetto a Sportage (0-100 km/h in 11,4 secondi e 180 km/h di velocità massima).

Il prezzo è leggermente più alto della cugina a marchio KIA: con l’allestimento d’accesso XTech parte infatti da 34.200 euro, che diventano 40.200 per la top di gamma Excellence con cambio automatico DCT.

Audi A4

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A concludere la top 5 delle auto ibride Diesel che costano meno c’è la prima (e unica) vettura non proveniente dal Gruppo Hyundai-KIA, Audi A4. Audi è infatti l’unica Casa del Gruppo Volkswagen che, ad oggi, propone sul mercato modelli con sistema Mild Hybrid abbinato ai suoi apprezzati motori TDI. Se quindi i brand più generalisti come VW, SEAT e Skoda non hanno modelli Mild Hybrid Diesel, la stessa Audi non propone questa tecnologia sulle più piccole A3 e Q2, ma invece parte da Audi A4. L’amata berlina media della Casa di Ingolstadt offre unicamente motori Diesel Mild Hybrid a quattro e sei cilindri, e nonostante gli otto anni di carriera la quinta generazione di A4, nota agli appassionati come B9, è ancora al passo coi tempi. Sebbene sia in arrivo entro qualche tempo la nuova generazione, la B10, l’attuale A4 ha ancora una linea moderna ed elegante, in pieno stile Audi. A mantenere giovane un design datato 2015 è servito il restyling arrivato alla fine del 2019, che ha introdotto nuovi fari Matrix LED, parautti più sportivi, nuovi gruppi ottici posteriori e tre feritoie molto sottili tra cofano e mascherina Single Frame, che rimandano alla mitica Audi Sport quattro. All’interno, Audi A4 è ancora una berlina piuttosto analogica, con tanti tasti fisici per clima e altre funzioni dal feedback di grande qualità, mentre a tenerla al passo coi tempi a livello tecnologico ci pensano il quadro strumenti digitale Audi Virtual Cockpit e il nuovo schermo dell’infotainment da 10,1 pollici che guadagna velocità, fluidità e la presenza di Apple CarPlay e Android Auto, mantiene un’interfaccia pulita, curata ma intuitiva e perde il comodo rotore vicino alla leva del cambio, puntando su un’esperienza d’uso esclusivamente tattile.

L’abitacolo è però realizzato con estrema cura, i materiali usati sono tutti di alta qualità e lo spazio è ottimo per quattro persone, con un bagagliaio che anche sulla versione berlina è molto grande (460 litri). A livello meccanico, l’ultima delle nostre 5 auto ibride Diesel che costano meno è realizzata sulla piattaforma MLB del Gruppo Volkswagen, più raffinata della normale MQB vista, tra le altre, su Audi A3 e VW Golf. Il motore qui è longitudinale e non trasversale, il che permette di ospitare motori più grandi e una trazione integrale più sofisticata. Tra i motori Diesel Mild Hybrid, Audi A4 offre la scelta tra cinque motorizzazioni. Alla base della gamma troviamo la 30 TDI, spinta dal classico 2.0 TDI quattro cilindri da 136 CV e accoppiato al cambio automatico doppia frizione S tronic, capace di prestazioni sufficienti (0-100 km/h in 9,5 secondi, 210 km/h) e consumi contenuti (21,3 km/l). Per avere un po’ di prestazioni in più si può optare per la 35 TDI: qui il 2.0 TDI passa a 163 CV, i consumi rimangono identici ma le prestazioni sono più vivaci (0-100 km/h in 8,2 secondi). Ancora più vivace la versione 40 TDI, dove il 2.0 passa a 204 CV ed è possibile scegliere la trazione anteriore o la proverbiale integrale quattro, con prestazioni molto interessanti (0-100 km/h in 6,9 secondi in versione quattro). Infine, non manca il 3.0 V6 TDI accoppiato al cambio automatico a 8 marce tiptronic e alla trazione integrale quattro, proposto in versione 50 TDI da 286 CV o dalla potente S4 TDI da 341 CV, capace di prestazioni da sportiva (0-100 km/h in 4,6 secondi).

Per rimanere tra le 5 auto ibride Diesel che costano meno, però, dobbiamo rimanere sulla 30 TDI da 136 CV, che in allestimento base è offerta a 42.700 euro.

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