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Guida all’acquisto auto elettrica usata: cosa sapere, a cosa fare attenzione
Redazione AutoScout24 · 25/05/2023 · Lo leggi in 15 minuti
Sebbene in Italia non abbiano ancora fatto breccia nel cuore dei consumatori, le auto elettriche sono sempre più gettonate e ricercate. A fermare gran parte dei potenziali acquirenti sono anche (ma non solo) i prezzi, molto più alti delle termiche equivalenti.
Per questo l’auto elettrica usata sta cominciando a fare capolino tra i desideri degli automobilisti italiani, sebbene ci sia ancora molto scetticismo e altrettanta mancanza di informazioni sul loro conto. Ormai sappiamo bene cosa sapere quando si acquista un’auto usata con motore termico, dallo stato della meccanica alla cronologia tagliandi fino a cosa controllare in fase di test drive. La guida all’acquisto di un’auto elettrica usata non differisce particolarmente da un’auto termica a livello estetico e per gran parte della meccanica.
La principale differenza è, ovviamente, la meccanica: i controlli da effettuare su batteria, motore elettrico e prova su strada necessita di controlli e verifiche specifiche. Cosa c’è da sapere sulle auto elettriche usate, e a cosa bisogna fare attenzione? Nella nostra guida all’acquisto di un’auto elettrica usata scopriremo cosa guardare e perché, tutto considerato, le auto elettriche usate non sono così spaventose come possano sembrare. Questo perché sebbene la batteria sia un argomento ancora parecchio spinoso, la semplicità della meccanica di un’auto elettrica e l’assenza di una vera e propria manutenzione periodica rende le auto elettriche usate molto interessanti per chi ha un punto di ricarica casalingo e può adattarsi all’autonomia leggermente ridotta delle batterie che, come vedremo tra poco, perdono un po’ della loro efficienza con il passare degli anni e delle ricariche.
Le auto elettriche usate quindi non sono adatte a tutti, ma per chi può adattarsi all’autonomia leggermente ridotta non ci sono brutte sorprese e possono essere un’ottima soluzione per la mobilità urbana di tutti i giorni. Scopriamo allora la guida all’acquisto dell’auto elettrica usata, cosa sapere e a cosa fare attenzione.
Guida all’acquisto auto elettrica usata: cosa sapere
Partiamo subito con la guida all’acquisto dell’auto elettrica usata partendo dalle cose da sapere sulle automobili usate a zero emissioni. Perché le auto elettriche usate sono una buona soluzione? Il primo motivo è l’alta svalutazione che colpisce le auto elettriche: le BEV sono infatti poco ricercate dal grande pubblico, e nel più classico esempio di rapporto tra domanda e offerta in un mercato poco interessante per il grande pubblico, la svalutazione è molto rapida. Questo permette alle auto elettriche di qualche anno fa di raggiungere quotazioni simili, se non addirittura più basse, di automobili coeve che, da nuove, costavano anche 15.000 euro in meno. Un esempio di ciò è la Renault Zoe, che nel 2017 costava quasi 20.000 euro più di una Clio termica a parità di allestimento (17.300 euro per una Clio 0.9 TCe Intens contro i 36.000 di una Zoe Intens R110).
Oggi, una Zoe R110 del 2017 parte da 15.000 euro, mentre una Clio coeva da circa 12/13.000 euro. La differenza, quindi, si è assottigliata parecchio, rendendo più appetibili che mai le automobili elettriche usate. Cosa c’è da sapere in una guida all’acquisto dell’auto elettrica usata? Per quanto riguarda il controllo dell’esemplare specifico, andremo nel dettaglio delle cose da controllare e a cui fare attenzione nella guida all’acquisto dell’auto elettrica usata tra poco. Prima di arrivare alla parte più pragmatica, però, vediamo pregi e difetti di un’auto elettrica usata, perché sebbene ad un primo sguardo le differenze sono minime tra auto termiche ed elettriche, in realtà ci sono parecchie cose che cambiano, a partire dal motore.
Dopo oltre 100 anni di mobilità basata quasi esclusivamente sui motori a combustione interna, ormai sappiamo quali sono le componenti di un’auto usata da controllare tra motore, cambio e freni. Tra alternatore, cinghia o catena di distribuzione, cinghia dei servizi, frizione, volano, filtro dell’olio, cronologia dei tagliandi, stato delle guarnizioni, dell’eventuale turbo e del radiatore, le cose da controllare su un’auto termica sono tantissime. A livello meccanico, invece, le auto elettriche sono molto più semplici. Il motore, ad esempio, ha pochissime parti mobili, non ha bisogno di una manutenzione ordinaria né di cambi di olio o liquidi. Il motore elettrico è infatti molto piccolo, compatto ed estremamente efficiente, e per la bassa quantità di componenti in movimento è estremamente affidabile. Per la sua naturale erogazione, che permette di avere tutta la potenza e tutta la coppia fin da 0 giri, il motore elettrico non necessita di una frizione né di un cambio, e per questo a collegare motore e ruote ci pensa un semplice differenziale, quando presente. Oltre ad un motore semplicissimo e all’assenza di un cambio, poi, le auto elettriche possono contare su una caratteristica peculiare del motore elettrico, ovvero la capacità non solo di erogare energia, ma di recuperarne girando, in pochissime parole, “al contrario” e diventando un generatore d’energia. La cosiddetta “frenata rigenerativa”, quindi, permette al motore di agire come freno, affaticando molto meno i freni meccanici dell’auto. Per questo, anche l’impianto frenante ha una durata molto più lunga, tanto che un set di dischi e pastiglie su un’auto elettrica possono durare anche 100.000 km, qualcosa di impensabile su un’automobile termica.
Tra le cose da sapere nella guida all’acquisto di un’auto elettrica usata c’è anche l’esperienza di guida, molto diversa da quella di un’auto termica. Se in fase di acquisto si sta attenti all’erogazione del motore, ad eventuali rumori non conformi e allo stato di cambio e frizione, un’automobile elettrica è più semplice anche da guidare. Basta infatti mettere il selettore del “cambio” in D (Drive, ovvero “marcia avanti”) e guidare, senza pensare a frizione o cambio. Il motore elettrico, poi, a meno di catastrofici danni spinge sempre al massimo anche dopo 100/200.000 km, data la sua grande affidabilità, efficienza energetica e termica e durabilità. Durante un test drive, quindi, bisogna fare attenzione ad altre componenti come le sospensioni, gli pneumatici e, soprattutto, la batteria. Le automobili elettriche, infatti, sono decisamente pesanti rispetto ad una automobile termica equivalente. Le batterie sono molto voluminose, e nonostante il motore elettrico sia molto più leggero ed estremamente più compatto di un motore termico di pari potenza il deficit di peso è, in media, superiore ai 400 kg a parità di vettura. Questo pone uno stress maggiore a sospensioni e freni, che quindi sono più sollecitati di un’automobile termica.
Infine, tra le cose da sapere prima dell’acquisto di un’auto elettrica usata c’è sicuramente la batteria. Sebbene i motori elettrici siano più compatti, più potenti, più affidabili e più efficienti, sono proprio le batterie il componente più complesso dell’intera automobile. Per il momento, infatti, le automobili elettriche sono dotate di pesanti batterie agli ioni di litio allo stato liquido. Rispetto alle batterie allo stato solido, attesissime da Case e consumatori, queste batterie hanno limiti importanti come un peso molto elevato, ingombri generosi e una tendenza all’usura piuttosto rapida. Tutte le automobili elettriche, infatti, sono coperte da una garanzia su motore elettrico e batteria, che garantisce la sostituzione fino a 8 anni dalla data di produzione in caso di usura eccessiva. Questa, però, è solitamente indicata per una percentuale di usura sotto il 70%: sopra questa soglia, quindi, l’usura è considerata “normale” per le proprietà chimico-fisiche della tecnologia delle batterie che usiamo oggi. Possiamo vedere questo problema anche sui nostri smartphone, PC e tablet, che dopo anni di utilizzo e ricariche perdono l’autonomia che avevano il primo giorno di utilizzo. Questo significa che un’auto elettrica può arrivare ad avere il 30% in meno della capacità, e quindi il 30% in meno dell’autonomia reale. È bene quindi fare dei calcoli pessimistici per non trovarsi con brutte sorprese dopo l’acquisto. Se un’automobile elettrica che state considerando ha un’autonomia omologata al momento della sua produzione di 300 km nel ciclo WLTP, ad esempio, considerate un’autonomia minima nei mesi più freddi dimezzata, di circa 150 km. Un’autonomia ridotta del 50% è però lo scenario peggiore, quello sotto il quale, se la batteria è in forma, l’auto non dovrebbe mai scendere anche in inverno.
Idealmente, su un’auto elettrica di 5/6 anni l’autonomia dovrebbe scendere massimo del 20%, passando ad esempio da 300 a 240/250 km in un percorso misto.
Come accennato in precedenza, tra le cose da sapere nella guida all’acquisto di un’auto elettrica usata troviamo anche i costi di gestione e manutenzione molto inferiori. Bollo e assicurazione, infatti, sono agevolati, con il primo che è gratuito per i primi 5 anni o addirittura gratuito in Regioni come Piemonte e Lombardia, mentre in alcune città è possibile parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu. L’auto elettrica poi può circolare liberamente nelle ZTL come l’Area C di Milano e durante i blocchi del traffico. In più, i tagliandi e la manutenzione ordinaria sono molto più economici: un tagliando di un’auto elettrica costa tra gli 80 e i 200 euro, contro la forbice tra i 200 e i 600 euro delle auto termiche tradizionali (considerando modelli con motori con più cilindri e grandi prestazioni, il delta si apre ancora di più, con tagliandi che per automobili molto potenti possono superare i 1.000 euro).
Il vero scoglio a livello di prezzi è la batteria, il vero fardello delle auto elettriche usate. Bisogna, come detto, mettere già in conto l’autonomia ridotta, pressoché inevitabile per un’automobile elettrica usata. Solo utilizzando ricariche lente, magari dalla presa domestica, e limitando il range di utilizzo della batteria tra il 15 e l’80% si possono ottenere riduzioni dell’efficienza inferiori. Se poi l’efficienza della batteria dovesse scendere sotto il fatidico 70%, in caso di garanzia ancora in piedi è tutto di guadagnato per acquirente e venditore. In caso l’automobile non sia più coperta da garanzia, il prezzo da pagare è davvero salato. L’automobile con la batteria sostitutiva più economica è infatti smart EQ fortwo: il prezzo di listino per una batteria da 17,6 kWh è di 9.043 euro. Rimanendo in Casa Mercedes, invece, la batteria di una EQC è proposta a listino a oltre 40.000 euro. Sono prezzi ancora altissimi, quasi folli, e che rendono l’acquisto di un’auto elettrica usata ancora per pochi. Un’auto elettrica con batteria usurata può infatti circolare, almeno fino a quando l’efficienza non scende tanto da rendere impossibile la marcia, ma con un’autonomia sempre più ridotta. Stanno però nascendo delle nuove figure professionali, in grado di rigenerare e restaurare le batterie esauste. In alcuni Paesi come Regno Unito e Stati Uniti questi restauratori di batterie hanno già convinto diversi clienti di vetture come le prime versioni di Tesla Model S o Nissan Leaf, che ad una frazione del costo di una batteria nuova hanno un pacco batterie dall’efficienza (quasi) perfetta.
Non parliamo, comunque, di prezzi ridotti: si parla di una spesa compresa tra i 2.000 e i 7.000 euro, cifre considerevoli per una riqualificazione delle batterie. Sono poi ancora poche le aziende che effettuano questo tipo di operazioni, in quanto le batterie usate sono utilizzate come accumulatori in altri settori e quindi ambite anche con un’efficienza ridotta.
Guida all’acquisto auto elettrica usata: a cosa fare attenzione
Abbiamo quindi analizzato nella nostra guida all’acquisto di un’auto elettrica usata cosa sapere, quali sono le differenze rispetto ad un’auto termica di seconda mano e i pregi e difetti di questa soluzione. Andiamo allora nel dettaglio, analizzando a cosa fare attenzione nella guida all’acquisto dell’auto elettrica usata. Durante l’ispezione dell’esemplare di seconda mano, gran parte dei controlli sono del tutto uguali alle automobili termiche, a partire dalla verifica dello stato di carrozzeria e interni. Le auto elettriche, infatti, hanno una carrozzeria identica alle auto con motore a combustione interna, e anche l’abitacolo è fatto praticamente nello stesso modo. Partendo dall’esterno, quindi, controllate lo stato della verniciatura, partendo dalla verifica di eventuali danni allo stato di vernice trasparente, che può tramutarsi a lungo andare nell’antiestetico “sfogliamento” della carrozzeria. Occhio anche alle classiche “botte” e righe da parcheggio: le più sottili possono essere eliminate con una semplice lucidatura, mentre i danni più profondi necessitano dell’intervento di un carrozziere.
Attenzione anche allo stato dei paraurti: se non sono perfettamente allineati o differiscono leggermente nel colore rispetto al resto della carrozzeria, l’automobile potrebbe essere stata vittima di un incidente. Per questo, se notate questi piccoli difetti è bene scoprire se l’auto è stata coinvolta in un incidente e di che gravità, per evitare brutte sorprese.
Occhio allo stato dei fari, anteriori e posteriori: spesso le auto elettriche hanno fari a LED, che sono molto costosi da sostituire anche se scelti di seconda mano (in questo caso, in più, a causa della scarsa diffusione delle auto elettriche non è facile trovare ricambi usati). Controllate quindi che i fari non siano danneggiati o crepati, che non abbiano infiltrazioni d’acqua e che ogni luce funzioni come si deve, soprattutto se dotati di tecnologia LED. Proseguendo con la guida all’acquisto di un’auto elettrica usata, controllate con attenzione anche lo stato dei finestrini e del parabrezza, che non deve avere crepe o danni visibili: un parabrezza danneggiato non vi farebbe passare la revisione. Molto importante è il controllo degli pneumatici, primo indicatore di come un’automobile è stata trattata. Se trovate pneumatici danneggiati o troppo consumati, se vedete gomme di diversi brand tra anteriore e posteriore, o addirittura per ogni ruota, e brand sconosciuti di basso livello, è molto probabile che l’automobile sia stata usata e manutenuta con poca cura. Visto che le auto elettriche sono più pesanti delle termiche, non è il caso di lesinare sulla loro qualità, per massimizzare la stabilità su asciutto e soprattutto in condizioni atmosferiche avverse.
All’interno, nella guida su ciò a cui fare attenzione su un’auto elettrica usata troviamo i classici controlli a sedili, pedali e volante: questi tre elementi devono avere un’usura coerente con l’età e i chilometri percorsi dall’auto, anche se elettrica. Se l’auto ha un volante o dei sedili molto usurati e ha pochi chilometri, è purtroppo probabile che abbia ricevuto una scalata ai chilometri percorsi, una pratica non solo scorretta ma anche illegale. Bisogna poi controllare che tutti i dispositivi elettronici funzionino, dalla radio al climatizzatore ai sedili riscaldabili, spesso presenti sulle automobili elettriche. Grande attenzione va messa nel sistema infotainment, spesso importante anche per la gestione della ricarica e della ricerca delle colonnine. Vista la loro complessità e la sempre più comune connessione alla rete, in caso di problemi può essere costoso da riparare. Attenzione ai sistemi di assistenza alla guida, dal Cruise Control Adattivo fino alle semplici telecamere di parcheggio: quando non funzionanti, questi sistemi costano molto quando è ora di metterci mano.
Alla guida, invece, bisogna guardare che non ci siano messaggi di errore sul quadro strumenti, che l’inserimento della marcia avanti e della retromarcia siano fluide e senza scatti, e alla guida l’erogazione della potenza dev’essere praticamente immediata e senza buchi di erogazione. Occhio anche al consumo della batteria, che anche quando è piuttosto veloce dev’essere lineare, senza crolli improvvisi di percentuale non commisurati alla marcia dell’automobile (per esempio, se l’auto perde diversi km di autonomia nel traffico cittadino, momento nel quale l’auto ha la maggior efficienza, c’è qualcosa che non va). A livello meccanico, tra le cose a cui fare attenzione nella guida all’acquisto di un’auto elettrica non troviamo la verifica dei livelli del motore. I motori elettrici e le batterie sono infatti ermeticamente sigillati, e non vanno aperti per nessun motivo. Le cose da controllare sul powertrain, quindi, sono principalmente due: la salute della batteria e l’effettivo funzionamento della ricarica. Per quanto riguarda il secondo punto, vista la sua esposizione a urti e agenti atmosferici i connettori per la ricarica, che siano Tipo 2, ChaDeMo o CCS Combo, devono attivarsi immediatamente con tutti i tipi di connettore. È bene quindi controllare se l’auto si carica in modo regolare con i cavi in dotazione, nonché con le colonnine di tipo Fast a corrente continua, se presente. In caso di errori e di guasti, la riparazione può essere molto costosa.
A concludere le cose a cui fare attenzione nella guida all’acquisto dell’auto elettrica troviamo, ovviamente lo stato della batteria. Per conoscere questa informazione fondamentale, purtroppo, non basta navigare tra i menù della vettura. Questa informazione “nascosta” è visibile solo dalle officine autorizzate, oppure tramite l’utilizzo di sistemi come Power Cruise Control/Power Check Control, un piccolo oggetto che si collega alla presa OBD2 dell’auto elettrica e permette di verificare in maniera estremamente precisa consumi istantanei, livello di carica della batteria e, soprattutto, la percentuale di salute della batteria. Questi oggetti, dal prezzo di circa 40 euro, permettono connettendosi al telefono tramite Bluetooth, di verificare in pochi secondi non solo la percentuale di salute della batteria, ma anche le eventuali celle danneggiate. Dietro un piccolo investimento, quindi, si nasconde il dato forse più importante nell’acquisto di un’auto elettrica usata. Se l’auto ha una salute superiore al 90%, quindi, è un’auto ancora in gran forma. Se, al contrario, il risultato restituisce una percentuale utilizzabile inferiore all’80%, forse è meglio cercare un altro esemplare.