Pick up economici
I pick up, come abbiamo accennato in precedenza, hanno origine negli Stati Uniti e sono fra le tipologie di automobile con maggiore storia e tradizione, perché debuttano nel 1908, quando alcuni preparatori trasformano le best seller dell’epoca – in particolare l’utilitaria Ford Model T – dotandole di un pianale posteriore piatto per trasportare merci, fieno e altro materiale: l’asse anteriore delle ruote e l’abitacolo restano non cambiano rispetto alle automobile d’origine, nell’ottica di ridurre i costi, ma l’asse posteriore viene rinforzato e allungato. Nascono così i primi pick up economici, vetture “sperimentali” realizzate da aziende terze, ma ben presto le case produttrici ne capiscono il potenziale e iniziano a vendere pick up realizzati nelle loro fabbriche.
Negli Stati Uniti, gli anni ’60 sono l’epoca d’oro dei pick up più costosi e dei pick up economici, complice l’entrata in vigore nel 1963 della cosiddetta “chicken tax”, una tassa imposta dal presidente Lyndon Johnson per rispondere ad una tariffa simile varata da Germania occidentale e Francia sulla carne di pollo importata dagli Stati Uniti: con la chicken tass, gli autocarri leggeri ed i furgoni di fabbricazione straniera importati negli Stati Uniti ricevono un’imposta del 25%. Negli anni ‘60 l'industria automobilistica statunitense stava attraversando una fase di crisi a causa della concorrenza di auto e camion stranieri, come il Volkswagen Transporter T1 (meglio conosciuto come Bulli), ma la chicken tass ha il merito di azzoppare le vendite delle auto di importazione e spingere i pick americani.
I pick up americani si affermano definitivamente come best seller e mettono le basi per il successo che dura ancora oggi, come testimoniano i dati di vendita del 2021 dei tre pick up più venduti: i pick up Ford della Serie F hanno totalizzato 726.004 immatricolazioni, contro le 569.388 dei pick up RAM – il marchio di Stellantis, l’ex FCA, specializzato in pick up – e le 519.774 del Chevrolet Silverado. Sommando le vendite di queste tre famiglie, il risultato è pari ad un settimo di tutto il mercato automobilistico statunitense – un risultato che non ha eguali al mondo. I pick up più costosi ed i pick up economici sono diffusi a macchia d’olio negli Stati Uniti, ma stanno diventando sempre più popolari in Europa e altre parti del mondo.
Questo vale anche in Italia, dove però i pick up ed i pick up economici scontano il peso una legge che si presta a varie interpretazioni. Per la legge italiana, infatti, i pick-up fino a 3,5 tonnellate di massa a pieno carico fanno parte della categoria N1, ossia quella degli autocarri leggeri (le automobili sono nella categoria M1). Questo significa che, nel libretto del veicolo, i veicoli della categoria N1 possono essere registrati per uso proprio, ovvero dal proprietario, oppure per uso di terzi, dunque da persone diverse dall’intestatario della carta di circolazione e dietro corrispettivo. La registrazione ad uso terzi offre vantaggi fiscali, ma di contro sono previste multe salate per chi registra il pick up per uso terzi e lo usa per uso proprio.
Di conseguenza un veicolo N1 registrato a uso proprio è utilizzabile a tutti gli effetti come qualsiasi auto privata, con piccole ma significative differenze a seconda che lo si intesti a una persona fisica (uso personale) o che lo si intesti a una partiva iva per uso aziendale. Invece, un veicolo registrato per uso di terzi è limitato nel suo impiego a motivi professionali: può essere condotto solo da un dipendente dell'azienda proprietaria e per usi connessi all'attività lavorativa negli orari e nei giorni di apertura. Acquistando un pick-up di seconda mano, è necessario verificare che la sua registrazione risponda alle nostre esigenze. Se così non fosse, e si volesse per esempio fare uso proprio di un mezzo registrato per uso di terzi, sarà sufficiente richiedere il cambio di registrazione onde non cadere in irregolarità.