Minivan 2022: come sono fatti e storia
Prima di iniziare la nostra analisi sui minivan, facciamo un excursus nel passato e vediamo quando nasce tale categoria di veicoli. Non è facile identificare il primo, ma è evidente che la storia dei minivan va di pari passo con quella dei veicoli commerciali, dunque bisogna ritornare all’epoca della II Guerra Mondiale, quando arriva una nuova tipologia di furgone: con la fine del conflitto, in un momento di timida ripresa per l’economia, arrivano sul mercato i primi furgoni dotati di carrozzeria chiusa, con la zona di carico non più aperta ma riparata dal tetto e da pareti laterali, alla quale si accede tramite una porta posteriore (si tratta in sostanza di modelli antesignani dei furgoni attuali).
Fra i modelli più celebri, non si possono non citare i Citroen Type H e Volkswagen Transporter T1 (meglio conosciuto con il soprannome Bulli). Queste due auto, lanciate rispettivamente nel 1947 e 1949, sono passate alla storia in quanto dotate di porte laterali scorrevoli, che consentono un più rapido e immediato accesso al vano di carico: una manna per tutti i trasportatori e artigiani dell’epoca, che possono distribuire e organizzare la merce in modo più agevole rispetto al passato, quando potevano raggiungerla solamente dal portellone posteriore. I Type H e Transporter T1 fanno scuola e dettano la linea per tutti i successivi veicoli da lavoro, che da questo momento in poi iniziano ad avere le porte laterali scorrevoli.
Pochi anni dopo i veicoli commerciali si sdoppiano e, accanto alle versioni per uso professionale, arrivano quelle per trasporto passeggeri, con due o tre file di divanetti in grado di accogliere fino a 9 passeggeri. Nascono così i minivan. Nei primi anni i minivan non vanno oltre una piccola nicchia del mercato automobilistico europeo, forse perché ancora troppo legati a certi stereotipi (la Volkswagen Transporter T1 è nota come simbolo dei movimenti hippie e della controcultura giovanile), ma tornano in auge negli anni ’70 grazie alla francese Matra Rancho, in grado di coniugare 5 posti e un enorme bagagliaio in soli 4,32 metri di lunghezza. I multivan non sfondano ancora, e bisogna aspettare gli anni ’90 prima della loro affermazione sul mercato.
La “riscossa” arriva grazie ad un’altra vettura d’Oltralpe, la Citroen Berlingo, che ottiene un successo commerciale superiore alle aspettative e da il là ad una nuova generazione di multispazio, in cui rientrano anche le Fiat Doblò e Renault Kangoo. Oggi i minivan hanno forme squadrate e sono concepiti per massimizzare lo spazio a bordo: si caratterizzano per il cofano corto, il tetto parallelo al suolo e le fiancate verticali. Anche il portellone è verticale; tuttavia, al posto del portellone alcuni modelli offrono due sportelli che si aprono come ante dell’armadio.
I minivan sono insomma dei veri e propri parallelepipedi a 4 ruote. Questa impostazione consente ai minivan di offrire 2 o 3 file di sedili e un bagagliaio taglia XL in dimensioni tutto sommato non esagerate: nella maggior parte dei casi, la lunghezza è inferiore a 5,00 metri e la larghezza non supera gli 1,90 metri, meno di SUV come le BMW X5 e Maserati Levante. L’altezza però è superiore alla media: con circa 1,90 metri, lo spazio per la testa non manca nemmeno per gli spilungoni.