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Redazione AutoScout24 · 18/07/2023 · Lo leggi in 24 minuti
È vero, le monoposto di Formula 1 non devono essere belle, devono vincere. Quando poi un’auto diventa vincente, molto probabilmente verrà ricordata come una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi.
Nonostante questo, ci sono alcune monoposto nella storia della Formula 1 che, a prescindere da quanto sono state vincenti, sono ricordate per la loro estetica. Che sia merito delle linee, che nella ricerca delle massime prestazioni hanno dato vita a proporzioni uniche, per la livrea particolarmente riuscita o, ancora, per un mix delle due cose, ci sono alcune monoposto che sono rimaste nel cuore degli appassionati per il loro aspetto.
Prima di scoprire quali sono, secondo noi, le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi, ci teniamo a dire che queste sono solo 10 monoposto nella storia ultra-settantennale della Classe Regina. In Formula 1 hanno corso migliaia di monoposto nei suoi oltre 1.000 Gran Premi, quindi sceglierne solo 10 è stato molto, ma molto difficile. Nel redigere questa lista, quindi, abbiamo anche scelto delle monoposto che ci sono rimaste nel cuore per altri motivi, per un pilota che le ha guidate, per un’impresa storica oppure per delle soluzioni tecniche uniche. Per questo, alcuni di voi avranno nel cuore le monoposto più disparate, da perle storiche indimenticabili, oppure monoposto legate ai propri ricordi della Formula 1, di decenni ed ere molto diverse.
Basta ai preamboli: scopriamo quali sono le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi, o per lo meno dieci di queste.
Per questa classifica, non possiamo non partire da quella che, per molti, è LA Scuderia di Formula 1 per eccellenza: Ferrari. A Maranello ci sono state tantissime monoposto bellissime, alcune di loro anche incredibilmente vincenti, tanto che potremmo fare una classifica delle dieci più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi includendo solo monoposto Ferrari e lasciandone anche qualcuna fuori. La prima delle due Ferrari inserite nella nostra lista è datata 1989, ed è la 640 F1. Prima Ferrari a vedere la luce senza l’approvazione del Drake Enzo Ferrari, scomparso nell’agosto del 1988, la Ferrari 640 F1 progettata da John Barnard è una delle più belle Ferrari della Classe Regina, seppur abbia delle linee molto semplici. Dotata di un frontale piatto con musetto anteriore “a becco d’uccello”, che le fecero meritare il soprannome di “papera”, la Ferrari 640 F1 ha pance molto sinuose, dove trovano posto anche i serbatoi della benzina, mentre sono iconiche le prese d’aria rettangolari e sviluppate in altezza poco dietro le ruote anteriori.
L’unione tra le gomme Goodyear e gli alettoni anteriori e posteriori, entrambe nere con dettagli e scritte giallo ocra, si contrappongono alla carrozzeria verniciata del classico Rosso Ferrari. Inconfondibile anche i numeri 27 e 28, ancora presenti in bella mostra, in bianco, sul musetto anteriore. Iconica, poi, la posizione dell’airscoop, la presa d’aria sopra il casco del pilota, che nella prima versione non aveva la classica presa alta ad A, ma si sdoppia ai lati del casco, soluzione poi abbandonata durante il campionato. A rendere la Ferrari 640 F1 una delle più memorabili e belle auto di Formula 1 di tutti i tempi è anche la meccanica. Sotto il cofano troviamo infatti il classico V12 3.5 035 con cinque valvole per cilindro, capace di arrivare a 660 CV alla fine della stagione. La 640 F1 è stata anche la prima Formula 1 della storia con il cambio semiautomatico a 7 marce, con palette al volante. Questa soluzione ebbe molti problemi, ma segnò per sempre la storia della Formula 1, che negli anni successivi scelse questa soluzione in blocco. In pista, la Ferrari 640 F1 vinse la gara inaugurale della stagione con Nigel Mansell, e ottenne poi altre due vittorie (una per Mansell in Ungheria e una in Portogallo per Berger) e altri sei podi. La bellissima e velocissima 640 F1, però, finì pochissime gare: Mansell finì solo 6 gare e Berger addirittura 3, e ogni arrivo coincise con un podio o una vittoria.
Ferrari F2004
Tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi non può mancare lei, la Ferrari più vincente e considerata ancora oggi la più veloce di tutti i tempi, la Ferrari F2004. Cinquantesima Ferrari della serie regina, la Ferrari F2004 è stata il punto più alto dell’era Ferrari, il dominio che tra il 2000 e il 2004 ha portato cinque Campionati del Mondo Piloti e cinque Campionati Costruttori. Progettata dal “Dream Team” che includeva nomi del calibro di Ross Brawn, Rory Byrne, Aldo Costa e James Allison, la Ferrari F2004 è stata l’ultima con cui Michael Schumacher ha vinto un Mondiale, ed è considerata ancora oggi una delle monoposto più vincenti della storia della Formula 1, e sicuramente la più vincente della storia Ferrari. Lanciata fin dal primo Gran Premio, in Australia, la Ferrari F2004 ottenne quattordici vittorie su 17 gare, mancando l’appuntamento solo a Monaco, in Belgio e in Brasile, con Michael Schumacher che centrò tredici vittorie e si laureò Campione del Mondo per la settima volta, quinta vittoria iridata consecutiva. La F2004 corse anche le prime due gare del Mondiale 2005 come F2004M, per poi essere sostituita dalla nuova F2005.
Cosa rende la Ferrari F2004 una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi? Sicuramente le sue vittorie le hanno permesso di guadagnare un posto nel cuore degli appassionati. A livello estetico, però, la F2004 è la principale esponente di una generazione di vetture particolarmente riuscita, quella delle V10 dei primi anni ’00. Guardando la griglia di quell’anno, troviamo solo auto bellissime, dalla BAR-Honda 006 alla Renault R24, dalla McLaren MP4-19 alla Toyota TF104 e così via. Le proporzioni di queste monoposto, lunghe poco più di 4,5 metri ma molto larghe per far posto all’enorme motore 3.0 V10 aspirato, unito alle appendici aerodinamiche presenti, ma molto semplici, rendono questa generazione di vetture una delle più riuscite dal punto di vista estetico.
Con la sua livrea rossa con inserti bianchi, questi ultimi merito degli sponsor Marlboro e Vodafone, il muso tondo con il semplice alettone anteriore e le pance scavate e il posteriore inconfondibile, con gli enormi scarichi in bella vista, rendono la Ferrari F2004 inconfondibile e bellissima. Per molti, infine, il sound di questa generazione di vetture è il più bello mai sentito in Formula 1. Ad essere onesti, in effetti, il suono generato dal potentissimo 3.0 V10 Tipo 053 da ben 915 CV e capace di arrivare a 19.600 giri è uno dei patrimoni della storia del Motorsport.
Jordan 191
Continuiamo il nostro viaggio tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi in ordine rigorosamente alfabetico, e dopo la Ferrari del settimo titolo del Kaiser Schumacher troviamo la sua prima monoposto nella massima serie, la Jordan 191. La storia che ha portato Schumacher a guidare per il team dell’istrionico irlandese Eddie Jordan la sappiamo bene, con Schumacher in grado di classificarsi settimo in qualifica che, nonostante un ritiro durante il primo giro di gara, gli valse la chiamata in Benetton di Flavio Briatore. Non è solo la storia di Michael Schumacher a rendere la Jordan 191 una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi. Prima monoposto del team irlandese a competere in Formula 1, la Jordan 191 è compatta, molto pulita e dotata di un disegno che riprendeva i principi delle monoposto più vincenti dell’epoca. Il musetto stretto e piuttosto rialzato dal quale parte l’alettone, parte integrante del musetto stesso.
Lateralmente, la Jordan 191 è davvero particolare, con un airscoop con andamento “a onda” che va a sormontare il casco del pilota, mentre le pance laterali sono basse, molto larghe e con prese d’aria importanti nella parte inferiore. La coda è davvero particolare, in quanto rispetto a molte rivali dell’epoca ha un cofano molto basso, che scende subito verso la coda e si sviluppa davvero poco in lunghezza. Questa compattezza del design è merito del motore che questa Jordan 191 monta, il Ford Cosworth HB. Si trattava del più moderno motore progettato e costruito dall’iconico duo Ford-Cosworth, lo stesso visto sulla veloce Benetton B191, che rispetto ai V10 e V12 della concorrenza era più piccolo e compatto, ma era anche molto più potente dei Ford-Cosworth V8 delle altre squadre medio-piccole.
Iconica, infine, la livrea verde e azzurra con il main sponsor 7Up, un dettaglio che l’ha resa una delle più iconiche e più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi. Oltre ad essere bella, la Jordan 191 fu una vera sorpresa. Grazie al motore potente e ad un’ottima velocità, la Jordan 191 totalizzò per tutta la stagione piazzamenti in Top 10 con tutti i suoi cinque piloti (Gachot, Schumacher, Moreno, Zanardi e De Cesaris, quest’ultimo l’unico a disputare tutta la stagione). La Jordan totalizzò alla fine dell’anno 13 punti iridati, con il miglior risultato rappresentato da due quarti posti di Andrea De Cesaris in Canada e Messico, ottenendo un insperato quinto posto tra i Costruttori.
Lotus 25
Per la prossima auto nella top 10 delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi torniamo indietro di oltre 60 anni, arrivando alla leggendaria Lotus 25. Lanciata nel 1962 e utilizzata dal Team Lotus fino al 1965 e poi da team privati fino al 1967, la Lotus 25 è stata la prima monoposto progettata da Colin Chapman, mitico fondatore e direttore del brand inglese, ad aggiudicarsi un Campionato del Mondo. Con la Lotus 25, si instaurò uno dei sodalizi più iconici della storia della Formula 1, quella tra la Lotus e Jim Clark, considerato da molti uno dei migliori piloti di tutti i tempi. Rispetto alle altre monoposto viste finora, la Lotus 25 è un’auto che sottostà a regolamenti molto diversi. All’epoca, infatti, tutte le vetture di Formula 1 rispettavano i regolamenti della Formula 2, vista la pericolosità e l’eccessiva potenza delle vetture precedenti. Questo rese le monoposto di Formula 1 piccole, compatte, e spinte da motori altrettanto piccoli e leggeri.
Visto che le potenze erano relativamente contenute, la differenza la faceva la leggerezza, il telaio e la maneggevolezza. Colin Chapman, che di queste tre caratteristiche ne ha fatto un mantra per la sua storia industriale, scelse di introdurre per la prima volta in Formula 1 il telaio monoscocca. Questa soluzione rese più resistente e rigido il telaio di Lotus 25 (secondo Lotus, la 25 era tre volte più rigida della precedente Lotus 21). L’auto, però, era molto più leggera, pesando la metà rispetto alla Lotus 21 precedente. A livello estetico, la Lotus 25 è compattissima, bassa, filante, con un eccezionale coefficiente aerodinamico. Iconica, poi, la livrea verde inglese con la banda centrale verde chiaro, il grosso numero nero su sfondo bianco e la dicitura Team Lotus laterale. Ai cerchi in lamiera gialli, poi, si contrapponeva il motore, interamente a vista al posteriore. Lotus 25 era dotata di un piccolo motore V8 da 1.5 litri di produzione inglese, realizzato dalla Coventry Climax.
Questo otto cilindri era poi accoppiato ad un cambio manuale a 5 marce, e nonostante la potenza relativamente ridotta riuscì a rendere la Lotus 25 più lenta delle potentissime Ferrari con motore V12 sul dritto, ma imprendibile nelle curve. Agilissima e velocissima tra le curve, la Lotus 25 guidata da Jim Clark vinse tre GP nel 1962, conquistando invece 7 vittorie e 9 podi nel 1963, permettendo al pilota britannico di vincere il suo primo Campionato del Mondo. Dopo altre tre vittorie nel 1964 e una sola vittoria nel 1965, che permise a Clark di vincere il Campionato del Mondo di quell’anno, la Lotus 25 è una delle più vincenti, oltre che una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi.
Al quinto posto, ricordiamo determinato dall’ordine alfabetico, della nostra top 10 delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi c’è un’altra Lotus, la Lotus 79. Lanciata alla fine del 1977, la Lotus 79 è stata la prima automobile di Formula 1 ad utilizzare l’effetto suolo, facendo partire una rivoluzione tecnica che ha cambiato la storia della massima serie. Progettata dal “Dream Team” formato da Tony Rudd, Tony Southgate, Peter Wright e Colin Chapman, la Lotus 79 era totalmente diversa da qualsiasi monoposto prima di lei. Dotata di pance larghissime e bassissime, con la zona centrale dove alloggiano pilota e motore molto più alta, è dotata di ali poco sviluppate e, soprattutto, delle famigerate minigonne. La Lotus 79 è la prima automobile di Formula 1 a sfruttare un fondo completamente piatto e delle minigonne retrattili, che permettono all’aria di essere intrappolata sotto la scocca e “risucchiare” l’automobile verso l’asfalto, aumentando l’aderenza all’aumentare della velocità.
Questa soluzione ha permesso a Lotus di ottenere un’automobile dallo stile inconfondibile, molto diversa dalle auto di oggi. Il passo lunghissimo e lo sbalzo anteriore molto corto, la zona centrale a periscopio e la grande ala posteriore molto semplice rendono inconfondibile la monoposto inglese, e grazie ai condotti venturi posizionati sotto la scocca e alle prese d’aria per il raffreddamento della meccanica posizionata nelle pance laterali la Lotus 79 diventa leggendaria con la mitica livrea nero-oro in onore dello sponsor John Player Special. Oltre all’estetica, che rendono Lotus 79 una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi, sono la tecnica e il palmarès a rendere ancora più speciale questa vettura. Spinta dal mitico Ford-Cosworth DFV, il 3.0 V8 aspirato compatto e di facile installazione, capace di 475 CV con grande affidabilità e collegato alle ruote posteriori da un cambio Hewland a 5 marce, la Lotus 79 è stata l’ultima automobile a portare un Mondiale Piloti e Costruttori alla Casa di Hethel.
Guidata tra il 1978 e il 1979 da Carlos Reutemann, Jean-Pierre Jarier, Ronnie Peterson e Mario Andretti, proprio con l’italo-americano Lotus si aggiudicò il titolo mondiale 1978, sia nella classifica piloti che in quella costruttori, cambiando per sempre la storia della Formula 1.
March 751
Non sarebbe stato giusto inserire unicamente automobili incredibilmente vincenti tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi. Tra le “piccole” squadre, infatti, ci sono state alcune perle davvero imperdibili, alcune di queste capaci di prendersi il loro posto al sole, almeno per una gara. Questa descrizione calza perfettamente per la March 751, una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi nonostante non sia progettata da un colosso della Classe Regina. Lanciata nel 1975 dalla March, la squadra inglese capitanata da Max Mosley, capo della FIA negli anni ’90 e ’00 e dove ha mosso i primi passi un giovanissimo Adrian Newey. March è sempre stata una squadra dallo scarso budget, ma con grandi ingegneri e tanta voglia di emergere. Dopo qualche podio e buoni risultati, soprattutto nelle prime stagioni del 1970 e 1971, nel 1975 la squadra inglese lanciò la March 751, evoluzione della precedente 741. Rispetto alla precedente, spicca un telaio più rigido e leggero, e uno stile davvero inconfondibile.
Il frontale è caratterizzato da un alettone anteriore a cucchiaio, che unito all’abitacolo rialzato in pieno stile monoposto anni ’70, l’enorme airscoop sopra il pilota in tinta con la carrozzeria e l’ala monopilone posteriore rendono la March 751 una delle più belle monoposto della griglia del 1975. Una cosa che rende la March 751 molto diversa dalle monoposto di oggi è la sua doppia livrea. La livrea “ufficiale” di March è quella bianca con dettagli rossi e blu, guidata nel 1975 da Lella Lombardi. L’altra March in gara era quella dell’altro italiano, Vittorio Brambilla, che sponsorizzato dall’azienda di utensili Beta sfoggiava una carrozzeria interamente arancione. Per entrambe, il coup de theatre è senza dubbio il motore privo di carenature, completamente a vista. Nella parte posteriore svetta fiero il leggendario Ford-Cosworth DFV, il V8 a 90 gradi frutto della collaborazione anglo-americana e motore più comune e apprezzato nel mondo della Formula 1. Nonostante un telaio meno rigido delle rivali e un impianto frenante ripreso dalle auto di Formula 2, vero limite della 751, questa March ha ottenuto due risultati storici nella sua stagione di gare. Al Gran Premio di Spagna, corso sul circuito cittadino del Montjuic, a Barcellona, in una gara interrotta al 25esimo giro per un grave incidente che coinvolse anche gli spettatori le March di Brambilla e Lella Lombardi arrivarono rispettivamente quinta e sesta.
Il risultato di Lombardi è storico: quella fu la prima (e, finora, unica) volta per una donna in zona punti. La stagione della March diventò ancor più memorabile al Gran Premio d’Austria di Zolder. Qui, sotto una pioggia torrenziale, il milanese Vittorio Brambilla ottenne la sua prima e unica vittoria in Formula 1, rendendosi protagonista di un episodio clamoroso. Tagliato il traguardo, durante un’esultanza perse il controllo della sua 751 andando a finire contro le barriere, rendendo anche per questo curioso incidente la March 751 una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi.
McLaren MP4/4
In una lista delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi non può mancare un altro nome storico di questo meraviglioso sport, McLaren. Come per Ferrari e Lotus, scegliere delle monoposto nella storia della Casa di Woking non è facile, in quanto sono diverse le McLaren che si sono distinte non solo per le vittorie, ma anche per uno stile davvero riuscito. Noi abbiamo scelto due monoposto che hanno fatto la storia della Formula 1, e la prima è la mitica McLaren MP4/4 del 1988. Progettata dal genio di Gordon Murray e Steve Nichols, la McLaren MP4/4 è, dati alla mano, la monoposto più vincente della storia della Formula 1, in grado di vincere 15 gare su 16 disputate, per un tasso di vittoria del 93,75%. Il merito è del progetto, illuminato dalle menti di Murray e Nichols e spinto dall’affidabile e potente motore 1.5 V6 Turbo Honda RA168E da oltre 650 CV, ma anche dei piloti. La McLaren MP4/4, infatti, è la prima monoposto a vedere quella che viene considerata la coppia di piloti più forte di tutti i tempi, Ayrton Senna e Alain Prost.
Quel mondiale dominato dalla McLaren, con l’unica vittoria non targata Senna o Prost segnata dalla Ferrari di Gerhard Berger al Gran Premio di Monza, il primo dalla scomparsa di Enzo Ferrari, vide il primo atto della sfida Senna-Prost, vinta dal brasiliano al suo primo titolo iridato. Un’auto così vincente e iconica non può non entrare nella lista delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi, ma anche a livello estetico la McLaren-Honda MP4/4 è una monoposto iconica nella storia della Classe Regina. Realizzata interamente in fibra di carbonio, dalla monoscocca ai pannelli della carrozzeria, è “vestita” dalla mitica livrea bianco-rossa Marlboro che, unita alle proporzioni idealmente perfette della carrozzeria la rende l’archetipo dell’auto da corsa degli anni ’80 e ’90.
Dotata delle enormi gomme Goodyear, che si fanno notare su un’auto dalle dimensioni ridotte (4,45 metri di lunghezza) e di un peso davvero contenuto (540 kg), a livello estetico la McLaren MP4/4 è una monoposto iconica, che merita un posto tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi.
McLaren MP4/13
La seconda e ultima McLaren nella nostra speciale lista delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi è la MP4/13, protagonista del mondiale del 1998 della scuderia di Woking. La McLaren MP4/13 è la seconda vettura della scuderia ad adottare la splendida livrea West, caratterizzata dai colori nero, rosso e argento, quest’ultimo dovuto alla fornitura di motori Mercedes-Benz, al secondo anno di presenza sulla monoposto di Woking. Guidata dallo scozzese David Coulthard e dal finlandese Mika Hakkinen, la McLaren MP4/13 è la prima ad essere progettata dal geniale ingegnere Adrian Newey, che lasciò la Williams durante il 1997 e diede immediatamente il suo apporto alla causa di McLaren. Dotata di linee morbide e pulite, la MP4/13 è la prima monoposto McLaren dell’era moderna, che abbandona il musetto sottile e l’abitacolo rialzato per puntare su un muso largo e lungo, con delle fiancate caratterizzate da un profilo “Coca-Cola” piuttosto accentuato e linee semplici ma efficaci. Dietro la testa del pilota troviamo un airscoop triangolare, che porta l’aria al cuore della MP4/13, il mitico Mercedes-Benz FO110G. Il 3.0 V10 della Casa tedesca è tutto nuovo, e ha soluzioni interessanti come un inclinazione di montaggio di 72 gradi e un peso ridottissimo, di soli 107 grammi.
La potenza massima di questo V10 dal suono melodioso è di ben 760 CV a oltre 17.000 giri, dimostrandosi uno dei più potenti del lotto, tanto da permettere a David Coulthard di ottenere la velocità di punta più alta del campionato ad Hockenheim, raggiungendo i 353 km/h. Affidabile e davvero veloce, la McLaren MP4/13 ottenne ben 9 vittorie, una con Coulthard e ben 8 con Hakkinen, che grazie ad altri tre podi (intervallati da tre ritiri, ad un quarto e ad un sesto posto) riuscì a laurearsi Campione del Mondo Piloti per la prima volta nella sua carriera, riportando il Mondiale a Woking per la prima volta dal 1991. La sfida con Michael Schumacher e la sua Ferrari F300 è stata incredibile, combattuta in pista con agonismo ma grande rispetto tra due piloti che, lo hanno confermato negli anni, erano grandi rivali ma sempre con un enorme rispetto reciproco, aiutando a rendere la MP4/13 una delle più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi, soprattutto se a guidarla c’era l’iconico casco del Finlandese Volante.
Dopo la splendida MP4/13, McLaren bissò l’anno successivo con la vittoria del Campionato 1999 per Hakkinen e McLaren con la MP4/14, battendo la concorrenza della Ferrari F399 di Eddie Irvine.
Red Bull RB16B (GP Turchia)
Per la penultima auto che entra nella nostra lista delle 10 auto di Formula 1 più belle di tutti i tempi arriviamo nell’era moderna, con l’unica rappresentante del mondo delle nuove monoposto di attuale generazione con power unit ibrida. Se infatti le prime F1 V6 ibride delle annate 2014-2015-2016 non erano esattamente le più belle della storia della Classe Regina, dall’introduzione dei “gommoni”, gli pneumatici più larghi, nel 2017 e l’evoluzione dell’aerodinamica di queste vetture hanno portato le monoposto del 2021, le ultime prima dell’attesa rivoluzione aerodinamica arrivata nel 2022, ad essere le più belle dell’era V6 turbo ibrida. Per rappresentare al meglio questa era, abbiamo scelto un’altra creatura di Adrian Newey, la Red Bull RB16B. Evoluzione della Red Bull RB16 del 2020, la RB16B sarà per sempre un’auto memorabile nella storia della Formula 1, in quanto è stata la protagonista nella lotta fino all’ultimo giro dell’ultima gara per il Titolo Mondiale tra Max Verstappen, che guidava proprio la RB16B, e il sette volte Campione del Mondo Lewis Hamilton, alfiere Mercedes.
Già la Red Bull RB16B “normale” è un’auto estremamente affascinante, che meriterebbe di entrare tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi. Derivata direttamente dalla RB16, della quale riprendeva interamente il telaio e diverse componenti tecniche, rispetto alla precedente c’è un nuovo fondo ridotto nella parte posteriore e nuove prese d’aria per i freni posteriori. Per il resto, il muso rastremato, le pance dal disegno estremo e le ali molto complesse rendono estremamente affascinante la RB16B, che rispetto ad altre vetture riesce a nascondere bene l’Halo, il dispositivo di sicurezza che protegge la testa del pilota. Ormai iconica, poi, la livrea Red Bull, caratterizzata da un colore blu scuro per la carrozzeria con dettagli rossi e gialli. La RB16B celebra infine la Honda, motorista al suo ultimo anno di partecipazione ufficiale con la scuderia di Milton Keynes, facendo campeggiare il logo Honda sull’ala posteriore e sul cofano motore. Ad entrare tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi è però la livrea celebrativa vista al Gran Premio di Turchia 2021, che omaggia il motorista Honda.
A causa della pandemia di COVID-19, infatti, anche nel 2021 non si è disputato il Gran Premio del Giappone. Per omaggiare il motorista nipponico, nel weekend nel quale il Gran Premio del Giappone si disputa solitamente, al posto del quale il Circus si è spostato in Turchia, Red Bull ha scelto di utilizzare una bellissima livrea bianca, sopra la quale campeggiavano tutti i dettagli rossi ed eliminando quelli gialli, rimasti solo nell’airscoop. Questa livrea unica, che omaggia i colori della bandiera giapponese, è una delle migliori livree celebrative nella storia della Formula 1, facendo entrare di diritto la Red Bull RB16B tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi.
Williams FW14B
Concludiamo questo bellissimo viaggio tra le più belle auto di Formula 1 di tutti i tempi con un’automobile leggendaria, che ha fatto innamorare un’intera generazione e ancora oggi è considerata una delle migliori monoposto della storia del motorsport: la Williams FW14B. Anche lei frutto del genio di Adrian Newey, la Williams FW14B dominò il Mondiale 1992, che si aggiudicò per la prima e unica volta in carriera il “Leone” Nigel Mansell, coronando il sogno di vincere, da inglese, al volante di un’auto inglese. A rendere così speciale la Williams FW14B non era tanto la livrea, per quanto iconica e inconfondibile, quanto la meccanica. La Williams FW14B è stata la prima a sfruttare al massimo il sistema di sospensioni attive, che permetteva all’auto di mantenere sempre l’assetto ottimale, per un’aderenza e una direzionalità a dir poco invidiabile. Dietro al successo in gara della Williams FW14B c’è anche un motore potente e affidabile, il 3.5 V10 Renault da ben 760 CV e dotato di cambio semi-automatico. A livello aerodinamico, Williams FW14B cercava in tutti i modi di offrire il massimo supporto al sistema di sospensioni attive della scuderia di Grove.
Per questo, rispetto alla precedente FW14 non ci sono grandi differenze a livello aerodinamico. Partendo dal telaio in fibra di carbonio della vettura dell’anno precedente, Newey (direttore dell’intero reparto tecnico Williams per il 1992) ha scelto di puntare sull’ottimo telaio di partenza e valorizzare la parte tecnologica. Questa scelta ha portato alla coesistenza del muso basso, delle pance con la zona “Coca-Cola” molto esasperata e un posteriore molto semplice con l’adozione dei sistemi elettronici come ABS, Traction Control e sospensioni attive. Iconica, poi, la livrea della FW14B, che univa i colori dei tre sponsor principali della squadra: il giallo della Camel, il blu di Elf e Renault e il bianco-rosso di Canon, a cui si unisce il mitico numero 5 rosso di Nigel Mansell, che regalò all’accoppiata Mansell-Williams FW14B il soprannome di “Red 5”.
Il risultato è una monoposto a dir poco dominante, in grado di vincere 10 vittorie su 16 gare, nove delle quali del Leone Nigel Mansell. Molto buona anche la stagione del suo compagno di squadra, l’italiano Riccardo Patrese, capace di posizionarsi sei volte al secondo posto e di ottenere una vittoria in Giappone e il secondo posto nel Campionato Piloti. Williams ottenne anche il Mondiale Costruttori, per una stagione 1992 che non verrà mai dimenticata.
Acquistare un'auto di F1 è possibile?
La risposta è sì. Sono numerose le aste di auto di Formula 1 che si sono svolte negli anni. Tra le principali quella per aggiudicarsi la Ferrari F1-2000 guidata da Schumacher, all'asta con un prezzo record da Rm Sotheby's. Bonhams invece ha messo all’asta l’auto di debutto di Schumacher in F1, la Jordan 191 venduta per €1,495,000.