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Le auto inglesi più popolari in Italia: modelli e prezzi
Redazione AutoScout24 · 24/05/2023 · Lo leggi in 23 minuti
Le auto inglesi hanno da sempre un fascino particolare, dato dallo stile inconfondibile, dall’innata eleganza e personalità delle vetture prodotte e pensate in Regno Unito. Già quando le automobili straniere erano soggette a importanti dazi, le auto inglesi erano tra le più popolari in Italia.
Nel corso degli anni, le auto inglesi più popolari in Italia sono cambiate molto. Negli anni ’60 e ’70 le britanniche più popolari erano le sportive piccole ed economiche come MG, Triumph o Austin-Healey, con le ricche Jaguar che negli anni ’60 erano un vero e proprio oggetto del desiderio. Con l’approdo della mitica MINI sul mercato, anche grazie alla produzione in Italia da parte di Innocenti, le auto inglesi sono diventate di moda e sempre più gettonate. Negli anni successivi le auto inglesi si sono consolidate come un’alternativa elegante e funzionale rispetto alle “nostre” auto italiane, culminato con l’apertura al mercato internazionale e alla caduta dei dazi in una grande popolarità delle automobili d’Oltremanica. Tra Rover, MG, Jaguar e le sempre più apprezzate Land Rover, le Case inglesi hanno conquistato sempre più consensi, arrivati al livello massimo negli anni ’00.
Se infatti nel 2005 il Gruppo MG Rover, da tempo attanagliato da problemi finanziari, ha chiuso i battenti, nel 2001 la nuova MINI prodotta sotto il Gruppo BMW ha ottenuto un successo clamoroso, diventando l’auto inglese più popolare in tutto il mondo. A questo successo è seguito l’ascesa di Land Rover, che ha cavalcato la crescente popolarità dei SUV per conquistare sempre più clienti. Non dobbiamo poi dimenticare la rinascita di Bentley e Rolls-Royce, con la prima che ha guadagnato una nicchia di mercato anche in Italia. Ciò che salta all’occhio, però, è il fatto che tutte le auto inglesi più popolari in Italia hanno proprietà straniere. MINI, Rolls-Royce e Bentley, ad esempio, fanno parte rispettivamente di BMW (MINI e Rolls-Royce), e Volkswagen (Bentley), Jaguar e Land Rover sono parte degli indiani di Tata, mentre MG e le sportive di Lotus sono di proprietà cinese (rispettivamente SAIC e Geely). Anche Aston Martin, per lunghi anni indipendente, è ora proprietà di un consorzio all’interno del quale trova posto anche Mercedes-Benz. Nonostante questo, l’eleganza, l’attenzione ai dettagli e l’unicità delle auto inglesi più popolari in Italia è quasi sempre intatta. Scopriamo allora quali sono i modelli di auto inglesi più popolari in Italia e i loro prezzi.
Le auto inglesi più popolari in Italia: i modelli più venduti
Considerando i freddi numeri, i modelli di auto inglesi più popolari in Italia a livello di esemplari venduti vedono MINI al comando, con la classica MINI 3 Porte (nota nei Paesi anglosassoni come Hatch) che conquista il primo posto tra le preferenze nel nostro Paese. A livello di brand, poi, non possiamo dimenticare il successo di Land Rover, che con i suoi SUV di media o alta gamma sono in grado di conquistare grandi consensi in tutta Italia. Segue, un po’ a sorpresa, la Casa anglo-cinese MG, che dopo la rinascita sotto il Gruppo SAIC e il ritorno in Italia nel 2021 sta salendo nelle preferenze del mercato italiano, mentre al fondo della classifica ci sono i SUV Jaguar, con le berline che, purtroppo, non hanno più lo stesso peso di una volta. Seguono, per ovvie ragioni, Aston Martin, Bentley e Rolls-Royce, che per via del loro posizionamento molto alto non riescono a superare un centinaio di esemplari annui.
MINI
Iniziamo con il brand che dirige la speciale classifica delle auto inglesi più popolari in Italia con MINI, presente con i suoi tre modelli più venduti della sua gamma: MINI 3 Porte, MINI Countryman e la versione a cinque porte della classica MINI Hatch. La sorte del marchio MINI è cambiata nel 1994, quando BMW ha acquisito i marchi Rover, MG e Land Rover, e allo stesso tempo anche il marchio MINI. La piccola inglesina era prodotta proprio da Rover, e all’addio da tutti i brand nel 2000 MINI è stato l’unico brand conservato da BMW nel suo parco auto. Con l’arrivo della nuova MINI nel 2001, la Casa di Oxford ha conquistato un posto d’onore in tutta Europa, specialmente in Italia. La nuova MINI moderna ha conquistato tutti con il suo stile retrò, la guidabilità ispirata al “go-kart feeling” della prima MINI del 1959 di Alec Issigonis e la cura meccanica e qualitativa garantita dalla meccanica BMW. Dopo la prima generazione, la R50/56 prodotta dal 2001 al 2006, e la seconda, la R56, prodotta dal 2006 al 2014, dal 2014 MINI ha come star della sua gamma la piccola F56, prodotta dal 2014 e aggiornata in continuazione per rimanere al passo coi tempi.
Dotata di uno stile sempre tondeggiante e inconfondibilmente MINI, a comandare tra i modelli di auto inglesi più popolari in Italia è la classica MINI Hatch, la tre porte. Impreziosita dai fari a LED con la Union Jack, la bandiera del Regno Unito, stilizzata al posteriore e da un look squadrato e sportiveggiante, MINI 3 Porte è disponibile con motori benzina o in versione elettrica, la prima MINI di serie a zero emissioni. Al momento in cui scriviamo, all’interno della gamma MINI 3 Porte non è disponibile la versione One d’accesso, né la gettonatissima One 55 kW per neopatentati, partendo con la Cooper da 136 CV e proseguendo con la Cooper S da 178 CV e la John Cooper Works da ben 231 CV. La versione elettrica di MINI, invece, la Cooper S E, è dotata di un motore anteriore da 184 CV, che accoppiato ad una batteria da 32,6 kWh consente un’autonomia nel ciclo misto WLTP di almeno 226 km. All’interno, poi, con gli ultimi aggiornamenti MINI è tecnologica e più raffinata che mai, con un’abitabilità ottima davanti ma solo discreta dietro e nel bagagliaio (da 211 litri). Rispetto al passato, invece, alla guida MINI 3 Porte è più comoda e filtrata che in passato: rimane piuttosto divertente (soprattutto nelle versioni con cambio manuale), ma ha un maggior comfort e un comportamento dinamico più raffinato.
Molto simile è la MINI 5 Porte, molto apprezzata soprattutto al debutto e ancora tra i modelli di auto inglesi più popolari in Italia. Derivata direttamente dalla MINI 3 Porte, da quest’ultima prende motori, interni e stile generale, aggiungendo solo una seconda coppia di portiere posteriori per migliorare l’abitabilità, grazie anche ai 16 cm in più di lunghezza (MINI 3 Porte parte da 3,86 a 4,02 metri, con un bagagliaio che arriva a 278 litri). Anche alla guida MINI 5 Porte è solo leggermente meno agile e maneggevole della MINI 3 Porte, e non può contare sulle versioni John Cooper Works da 231 CV né con l’elettrica Cooper S E da 184 CV. Infine, tra le MINI che compaiono tra le auto inglesi più popolari in Italia troviamo il SUV della Casa inglese, MINI Countryman. Prossima alla nuova generazione, MINI Countryman è dal lancio della seconda generazione nel 2016 uno dei B-SUV più apprezzati sul mercato. Dotata di uno stile interno ed esterno indiscutibilmente MINI, rispetto alle più piccole 3 e 5 Porte Countryman è più curata, più tecnologica e ancora più spaziosa, con un bagagliaio molto capiente e 4 posti comodi. Disponibile con motori benzina e Diesel compresi tra i 136 CV della Cooper a benzina e i 306 CV della John Cooper Works a trazione integrale, MINI Countryman è stata la prima MINI elettrificata con la versione Cooper S E Plug-In, con 220 CV di potenza, 49 km di autonomia nel ciclo misto WLTP e prestazioni decisamente vivaci con la batteria carica.
Land Rover
Passiamo allora alla seconda delle marche e modelli di auto inglesi più popolari in Italia, Land Rover. Dopo diversi anni in cui il marchio Land Rover ha ottenuto buoni risultati ma pur sempre di nicchia, con l’ascesa dei SUV Land Rover si è trovata al posto giusto nel momento giusto. Oggi tutti i modelli prodotti da Land Rover hanno un ottimo successo, dal “piccolo” Range Rover Evoque al regale Range Rover “full-size”, ma sono tre i modelli che rubano la scena, a cominciare proprio dal Land Rover Range Rover Evoque. Modello più piccolo prodotto da Land Rover (è lungo 4,37 metri), il C-SUV inglese ha uno stile raffinato, elegante e curato, che la fa apparire più costosa ed elegante di quanto in realtà non sia già. Range Rover Evoque non è il più spazioso all’interno (dietro lo spazio è risicato, e il bagagliaio non è tra i più capienti), ma è rifinito con cura, dotato di una buona dose di tecnologia e, scegliendo i giusti optional, è in grado di ammaliare con una spesa relativamente contenuta. Disponibile con motori a benzina e Diesel, entrambi Mild Hybrid, con potenze comprese tra i 160 CV della P160 tre cilindri turbo benzina e i 250 della P250 benzina, è proposta anche in versione Plug-In Hybrid, la P300e, con 309 CV e ottime prestazioni. A parte le versioni a trazione anteriore d’accesso, poi, grazie ad una trazione integrale molto raffinata Evoque è in grado di offrire prestazioni fuoristrada sorprendenti.
Chi vuole andare sul serio lontano dall’asfalto, però, farebbe meglio a puntare sulla più specialistica della gamma, Land Rover Defender. Nonostante con l’arrivo della seconda generazione nel 2019 siano arrivate soluzioni tecniche da auto tradizionale come la scocca portante o le sospensioni indipendenti, Land Rover Defender rimane uno dei veicoli più capaci fuoristrada. Rispetto al passato, però, le sue prestazioni offroad devono tanto all’elettronica, che fa lavorare al meglio il sistema di trazione integrale adattandolo alle diverse situazioni con il famoso sistema Land Rover Terrain Response. Questa “laicizzazione” di Defender ha però un grosso vantaggio: su strada, adesso Defender si guida molto meglio che in passato, con un comportamento dinamico simile a quello di classici SUV meno capaci fuoristrada. Il merito è anche di un abitacolo tanto personale e con diversi rimandi al passato ma tecnologico, spazioso e ben fatto, e ad una gamma motori formata da propulsori benzina e Diesel a 6 e 8 cilindri, con potenze che partono da 200 CV e arrivano fino ai 525 del Defender V8 con motore 5.0 sovralimentato. Disponibile in tre lunghezze, 90, 110 e l’enorme 130, Defender ha anche uno stile vincente, che lo rende una delle auto inglesi più popolari in Italia.
A sdoganare la presenza di Land Rover tra marche e modelli di auto inglesi più popolari in Italia è però stato il mitico Range Rover. Nato nel 1970 e considerato da molti come il primo vero SUV della storia, Range Rover è arrivato nel 2022 alla sua quinta generazione in oltre 50 anni di storia, evolvendo le caratteristiche che hanno reso molto amata la precedente serie. Enorme (lungo 5,05 metri, che diventano 5,25 in versione LWB a passo lungo, largo 2,05 m e alto 1,87 m), lussuosissimo e dotato di uno stile inconfondibile sia davanti che dietro, oggi Range Rover è più raffinato, tecnologico e potente che mai. Capace di ospitare tra i 5 e i 7 passeggeri e dotato di uno stile interno ed esterno che modernizza e rende più levigate e curate le linee di Range Rover che conosciamo, il nuovo Range Rover “Classic” è ovattato, silenzioso e comodo all’interno, mentre su strada è più agile che in passato (anche se rimane un “gigante”). In fuoristrada, invece, per i pochi coraggiosi che lo porteranno a “sporcarsi” riserverà delle capacità a dir poco inaspettate. A livello di motori, oltre alle due versioni Plug-In da 440 e 510 CV, Range Rover propone motori a 6 cilindri Mild Hybrid sia a benzina che Diesel, con potenze comprese tra 249 e 350 CV. Al top della gamma troviamo la P530, dotata di un 4.4 V8 di origine BMW da ben 530 CV.
MG
Tra marche e modelli di auto inglesi più popolari in Italia c’è spazio per un insperato ritorno: quello di MG. La Casa inglese nata nel 1923 abbandonò il mercato italiano nel 2005 dopo il doloroso fallimento del Gruppo MG Rover avvenuto in quell’anno, lasciando orfano il mercato di modelli che, dopo anni difficili, stavano lentamente tornando in forze. Acquisita pochi anni dopo prima dalla cinese Nanjing, nel 2011 è passata al grande Gruppo cinese SAIC, che ha passato più di 10 anni a ricostruire una base per il ritorno in Europa di MG. Rientrata in Inghilterra nel 2011 con la berlina MG 6, nel 2020 MG è tornata gradualmente in Europa, approdando nel 2021 in forma ufficiale in Italia. Tra le auto inglesi più popolari in Italia, MG è quella che, per ora, ha perso quell’eleganza e quella sportività che contraddistingueva il marchio, puntando più su un ottimo rapporto qualità-prezzo, semplicità e una sempre maggiore elettrificazione. In attesa del successo annunciato della compatta MG 4 Electric, una delle EV più interessanti sul mercato, MG sta conquistando sempre più clienti in Italia con due modelli dal rapporto prezzo-contenuti molto interessante: MG ZS e HS/EHS.
La più venduta è sicuramente MG ZS, uno dei modelli di auto inglesi più popolari in Italia nel 2022. Si tratta di un SUV compatto lungo 4,32 metri, disponibile sia in versione termica (la più popolare) che in una conveniente versione elettrica, con un’autonomia compresa tra 320 e i 440 km a seconda della versione scelta. Dotata di uno stile piuttosto convenzionale, MG ZS ha uno stile accattivante, un abitacolo spazioso e arioso e una plancia completa e fatta con inaspettata cura, anche se alcuni materiali e l’infotainment non sono all’ultimo grido. Sotto il cofano, MG ZS termica offre due motori, un onesto e robusto 1.5 quattro cilindri aspirato da 106 CV e un più moderno 1.0 tre cilindri turbo da 111 CV. Agile e facile ma mai sportiva alla guida, MG ZS ha tutto quello che serve su un’auto da famiglia, e come vedremo tra poco il prezzo la rende davvero appetibile e concorrenziale.
È sulla stessa lunghezza d’onda l’altra MG che compare tra i modelli di auto inglesi più popolari in Italia, MG HS. Siamo di nuovo di fronte ad un SUV, ma questa volta di dimensioni maggiori (siamo a 4,57 metri). Primo modello ad approdare in Italia per la rinata MG, HS è un SUV dallo stile sportivo ma non troppo originale (ci sono ispirazioni ad alcuni modelli Mazda e Ford) sia fuori, che dentro. Nonostante questo, appare moderna e ben fatta, e anche all’interno la qualità è di tutto rispetto. Spaziosa e ariosa sia dietro che nel bagagliaio, MG HS è disponibile in Italia in due versioni, HS ed EHS. Cosa cambia? La versione d’accesso è la HS, dotata di un motore 1.5 quattro cilindri turbo da 162 CV, accoppiato ad un cambio manuale o automatico, sempre a 6 marce. Le prestazioni sono discrete, mentre i consumi non sono bassissimi, e su strada punta più sul comfort che sul piacere di guida.
Decisamente più vivace è MG EHS, la versione ibrida Plug-In del SUV anglo-cinese. Al 1.5 turbo è accoppiato un motore elettrico, per una potenza complessiva di 258 CV scaricati sulle ruote anteriori. A farlo è un particolare cambio che ospita 6 marce per il motore termico e 4 per il motore elettrico, con prestazioni piuttosto vivaci (0-100 km/h in 6,8 secondi, contro i 9,9 della HS solo a benzina) e un’autonomia di 52 km nel ciclo misto WLTP a zero emissioni.
Jaguar
Scivolata indietro nelle preferenze dei modelli di auto inglesi più popolari in Italia, Jaguar ha ancora modelli molto appetibili nella sua gamma. Se infatti le sue berline come XE ed XF hanno il non invidiabile posto nella top 10 delle auto meno vendute in Italia (nonostante a livello dinamico e stilistico non abbiano molto da invidiare a modelli molto più venduti, anzi), e la sportiva F-Type ha oltre 10 anni di carriera, i SUV E-Pace ed F-Pace sono ancora gettonati sul mercato, soprattutto il più piccolo. Realizzato sulla stessa piattaforma di Range Rover Evoque (Jaguar e Land Rover fanno parte dello stesso Gruppo, posseduto dall’indiana Tata), Jaguar E-Pace ha uno stile sportivo e filante in pieno stile per la Casa del Giaguaro.
Ben realizzata anche dentro, sebbene la tecnologia non sia proprio al livello delle rivali più moderne, da buona Jaguar E-Pace ha un buon comportamento stradale, in grado di unire comfort e dinamismo ma senza eccellere in nessuna categoria. Disponibile con gli stessi motori di Evoque, quindi benzina e Diesel Mild Hybrid con potenza compresa tra 160 e 250 CV e con il powertrain ibrido Plug-In da 309 CV e 61 km di autonomia nel ciclo WLTP, Jaguar E-Pace è disponibile sia con allestimenti piuttosto semplici e dritti al sodo che con dotazioni estremamente raffinate e ricche.
Al top della gamma Jaguar c’è quella che è stata per lunghi anni al top delle richieste tra i modelli di auto inglesi più popolari in Italia per il Gruppo Jaguar-Land Rover, Jaguar F-Pace. La rivale di vetture come BMW X3, Alfa Romeo Stelvio e Volvo XC60 ha dimensioni generose (lunga 4,75 metri), un vano di carico spazioso nel mondo dei SUV premium di questo segmento (613/1.440 litri) ma soprattutto uno stile sportivo e personale, da vera Jaguar. Il cofano lungo, i fari ispirati ad F-Type e le proporzioni da vettura con meccanica a trazione prevalentemente posteriore rendono F-Pace un SUV davvero appagante da guardare, mentre dentro l’ambiente lounge ed elegante rende omaggio alle auto inglesi del passato, sebbene non manchi la tecnologia delle vetture di oggi.
A livello meccanico, Jaguar F-Pace può contare su motori a 4 o 6 cilindri benzina o Diesel, con tutti i motori a gasolio dotati di un modulo Mild Hybrid. Anche qui troviamo il sistema Plug-In Hybrid P400e visto su altri modelli del Gruppo JLR, mentre al top troviamo l’eccezionale F-Pace SVR. Sotto il cofano trova posto il mitico 5.0 V8 AJV8 sovralimentato con compressore volumetrico da 550 CV, capace di offrire prestazioni a livello delle prime della classe (0-100 km/h in 4,0 s, 286 km/h) con un sound inconfondibile.
Le “altre”: Aston Martin, Bentley, Lotus, Rolls-Royce e non solo
Infine, concludiamo la nostra disamina dei modelli di auto inglesi più popolari in Italia citando le Case che hanno numeri inferiori, ma che non vanno dimenticate quando si parla di automobili britanniche. Iniziando in ordine alfabetico, Aston Martin è una Casa dalla storia e dal blasone unico, che tra il legame a doppio filo con James Bond e la sua innata eleganza sportiva fa ancora scuola nel mondo delle GT e delle Supercar. Da anni legata a Mercedes sia nelle competizioni (in Formula 1 le monoposto Aston Martin guidate da Fernando Alonso e Lance Stroll sono spinte da power unit Mercedes) che su strada, Aston Martin ha alcuni modelli ottimi come la sportiva “d’accesso” Vantage o il SUV DBX o ancora la Gran Turismo DB11, e altri eccellenti come il Super-SUV DBX 707 e la DBS Superleggera, una delle ultime portatrici di un motore V12 per la Casa di Gaydon.
Anche Bentley saluterà entro pochi mesi il suo leggendario W12, per un percorso di elettrificazione che sta attraversando la storica Casa inglese, oggi parte del Gruppo Volkswagen. Dopo decenni di declino, eclissata dall’ingombrante sorella Rolls-Royce, dall’approdo nel Gruppo VAG nel 2003 Bentley è cresciuta in maniera esponenziale, diventando in pochi anni uno dei brandi di auto inglesi più popolari in Italia.
Il successo di vendite arrivò con la sportiva Bentley Continental GT, primo modello 100% Bentley in oltre 60 anni. Oggi, oltre alla terza generazione di Continental GT e la berlina derivata Flying Spur, Bentley propone il suo primo SUV, l’opulenta Bentayga, anche in versione ibrida Plug-In, sancendo il debutto dell’elettrificazione anche per la B Alata.
Chi sta spingendo in maniera decisa verso le auto elettriche è Lotus, da sempre uno dei sogni degli acquirenti delle auto inglesi più popolari in Italia e nel mondo. Da sempre legate al culto della leggerezza inseguito dal fondatore, il geniale Colin Chapman, dopo l’approdo datato 2017 dei cinesi di Geely all’interno della Casa di Hethel sono tante le cose che sono cambiate. Gli storici modelli Elise, Exige ed Evora hanno lasciato il posto all’ultima sportiva termica della storia Lotus, la Emira, mentre nei prossimi mesi arriveranno una berlina, la supersportiva Evija e il SUV Eletre, tutte e tre completamente elettriche. L’ambizione di Lotus è quella di diventare un brand di lusso più appetibile per il grande pubblico. L’azzardo funzionerà?
Sebbene parlare di “auto inglesi più popolari in Italia” per un brand come Rolls-Royce possa sembrare esagerato, non citare la più famosa Casa automobilistica di lusso al mondo non sarebbe stato giusto. Rialzatasi anche lei dopo il declino degli anni ’80 e ’90 insieme alla cugina Bentley, dopo l’entrata nel Gruppo BMW agli inizi degli anni ’00 Rolls-Royce è tornata al vertice della “catena alimentare” automobilistica mondiale, capostipite delle automobili di lusso di tutto il mondo. Oggi, Rolls-Royce sta proseguendo il suo ricambio generazionale, partito dalla nuova Phantom arrivata nel 2017 e proseguito con la berlina più “piccola” Ghost nel 2021 e con il primo SUV della storia RR, Cullinan, arrivato nel 2018. Il 2023 è l’anno del debutto per la prima Rolls-Royce elettrica, la coupé Spectre, capace di offrire un’autonomia di circa 500 km per una potenza di oltre 550 CV.
Tra le auto inglesi più popolari in Italia dobbiamo inserire anche una competitor agguerrita nel mondo delle Supercar, McLaren. La Casa di Woking, infatti, ha riaperto i battenti come brand automobilistico stradale nel 2011 con l’eccellente MP4-12C, e da allora si è guadagnata un posto come una delle Case produttrici di Supercar più interessanti sul mercato. A livello di pure prestazioni, Ferrari e Lamborghini fanno meglio, così come a livello teatrale, mentre Porsche e Audi hanno un’usabilità quotidiana maggiore. Tutte le McLaren, però, hanno un approccio tipicamente inglese al modo di creare una Supercar. Dietro ad uno stile pulito e molto riconoscibile, tutte le McLaren sono leggere, comunicative e agilissime, con uno sterzo e un comportamento stradale che lascia senza parole una volta provate su strada. Per chi ama davvero guidare e può permettersi una Supercar, se guidare è quello che vuole queste incredibili vetture sono le più indicate. Che si tratti della nuova 750S o della Supercar ibrida Plug-In Artura, McLaren sa far andare bene una sua vettura tra le curve.
Infine, concludiamo il nostro viaggio tra i modelli di auto inglesi più popolari in Italia con quei brand di nicchia che offrono automobili squisitamente britanniche anche in Italia come Caterham e Morgan. Entrambe le Case offrono modelli realizzati quasi interamente a mano, dotati di motori di Case più grandi (Suzuki e Ford per Caterham, Ford e BMW per Morgan) e quasi tutte cabriolet, in onore di quell’inguaribile ottimismo British per le condizioni atmosferiche. Sia Morgan che Caterham, poi, hanno uno stile ispirato al glorioso passato dell’automobile inglese, e puntano tutto (o quasi) su leggerezza e piacere di guida, incarnando lo spirito più puro dell’automobile vista dai britannici. Caterham produce dal 1973 la sua Seven, ispirata dalla Lotus Seven del 1957 e dotata di motori con potenze comprese tra 84 e 240 CV. Spartane e rigide come poche, per chi ama guidare le leggerissime Caterham (la più leggera pesa solamente 440 kg) sono il non plus ultra in quanto a piacere di guida e connessione con l’automobile. Morgan, invece, ha un’impostazione più elegante e raffinata, con vetture ispirate agli anni ’30, interni più curati e una guidabilità sempre incentrata sulla leggerezza, ma con in mente le passeggiate in campagna, mentre Caterham strizza più di un occhiolino alla pista.
A fianco della Morgan Plus Four e Plus Six, con motori a 4 e 6 cilindri di origine BMW, Morgan propone anche la sua storica tre ruote, oggi nota come Super 3, dotata di un motore 1.5 aspirato di origine Ford da 130 CV e di un’esperienza di guida unica
Le auto inglesi più popolari in Italia: il listino prezzi
Concludiamo, infine, conoscendo il listino prezzi delle auto inglesi più popolari in Italia, senza dimenticare anche i brand forse più autentici ma meno “di massa”. L’auto inglese più economica presente sul listino italiano è MG ZS, che parte da un prezzo di 16.840 euro in accoppiata al motore 1.5 VTi e all’allestimento d’accesso Comfort. MG, però, usa un trucchetto: tutte le sue vetture sono prodotte in Cina. Per trovare una “vera” inglese dobbiamo saltare al marchio MINI.
Nonostante l’assenza delle più abbordabili One 55 kW e One, infatti, MINI ha ancora lo scettro di auto inglese più economica, con la Cooper da 136 CV in allestimento Essential che parte da 27.300 euro. La più costosa, invece, è senza dubbio Rolls-Royce Phantom, che in versione Extended Wheel Base arriva a 580.000 euro. Scopriamo allora nel dettaglio il listino prezzi delle auto inglesi più popolari in Italia e anche quello delle inglesi più di nicchia.