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Redazione AutoScout24 · 16/10/2024 · Lo leggi in 10 minuti
Complice l’espansione dell’e-commerce e il successo senza confini di famosi portali quali Amazon, Vinted, e-Bay e Alibaba, la diretta conseguenza sul mondo dell’auto e dei trasporti è stata l’aumento della vendita di veicoli commerciali leggeri, i cosiddetti furgoni.
Sono tante le aziende che hanno rispolverato i listini alla ricerca di un nuovo mezzo, magari elettrico per le consegne all’ultimo miglio nei centri delle città, così da esplorare nuove soluzioni nuove al trasporto delle merci. In questa lista dei furgoni 2024 l’attenzione si pone su cinque modelli che hanno ricevuto aggiornamenti, senza dimenticare le loro capacità di carico e il sempre determinante rapporto qualità-prezzo.
Nel 2024, per esempio, si è assistito alla presentazione delle nuove gamme di veicoli commerciali dei brand di Stellantis, tra cui FIAT Professional, Opel, Citroen e Peugeot. Da non dimenticare, poi, altri marchi che vantano una storia di successo in questo segmento così importante per la vita di tutti noi, se pensiamo alla globalizzazione e all'effetto che ha avuto sul trasporto delle merci da ogni parte del mondo. Si distinguono, infatti, il nuovo Renault Master, vera e propria istituzione visto che da più di 40 anni è la risposta della Casa generalista francese al professionista che cerca un mezzo versatile per compiere il proprio lavoro. Da non dimenticare, infine, l’offerta di Ford con il suo Transit Custom e con Transit, così come di Mercedes con Sprinter. Veicoli che tendono a equivalersi se non fosse per la differenza di prezzo, di dimensioni (e soprattutto misure) che li caratterizzano.
Per ognuno dei furgoni più in voga, capiremo quali sono le loro principali caratteristiche ossia motorizzazioni, misure, capacità di carico e, ovviamente, i prezzi.
Partiamo con un veicolo molto popolare che viene venduto dal Marchio dell’Ovale Blu, Ford. Si tratta del Transit Custom, apprezzato per la sua versatilità. Può ospitare fino a 3 persone, ha una portata lorda di 1.327 kg (modello L1H1 Diesel), una capacità di carico che varia da 5,8 a 9,0 m3 in base alle dimensioni della carrozzeria e la lunghezza del vano di carico può raggiungere i 3 metri esatti.
Interessanti le motorizzazioni: 100% elettrico, due potenze (100 kW e 160 kW), traino fino 2 tonnellate, 125 kW in ricarica rapida e fino a 328 km di autonomia. Le altre due sono la plug-in Hybrid che combina un motore benzina 2.5 litri a un motore elettrico per un’autonomia a zero emissioni fino a 57 km e batteria da 11,8 kWh ricaricabile da una comune presa domestica, lo stesso sistema adottato dal SUV Kuga. Infine, la Ecoblue Diesel consiste nel 2.0 con diverse potenze (110 CV, 136 CV e 150 CV) e cambi (manuale sui tre appena descritti, automatico sul 136 CV e sul 170 CV). Il Transit Custom Diesel è anche l’unico con la trazione integrale, al debutto sulla nuova generazione, e può trainare fino a 2,5 tonnellate. Le dimensioni variano tra 4,97 metri e 5,34 metri. In abitacolo SYNC 4 come sistema operativo con doppio schermo (quadro da 12”, touchscreen da 13”) e tanti sistemi di assistenza alla guida.
Citando Ford non si può non chiamare in causa anche Transit, con un volume di carico che può raggiungere i 15,1 m3 grazie all’altezza maggiore (due disponibili) così come una capacità di carico notevole (2.447 kg) per una lunghezza del vano di carico che eccede Transit Custom di più di un metro, per un totale di 4,25 metri. Disponibile elettrico (E-Transit, con batteria da 68 kWh o 89 kWh, qui con fino a 402 km di autonomia) e Diesel (105 CV, 130 CV e 165 CV, tre cambi: manuale, automatico 8 rapporti e automatico 10 rapporti).
Passiamo a Mercedes, con Sprinter. Il rivale di Transit ha tre lunghezze disponibili (5,93 metri, 6,97 metri e 7,37 metri), un carico utile fino a 2.890 kg, fino a 15,1 m3 (0,4 m3 più di Transit) e fino a 140 kW di potenza. Il suo pianale permette di ospitare colli lunghi fino a 4,81 metri (nella versione più lunga). Tanti gli accessori tra cui la telecamera posteriore che proietta sul retrovisore interno e i sedili regolabili elettricamente. A differenza di Sprinter, la versione elettrica e-Sprinter può contare su una capacità di carico leggermente inferiore a causa dell’ingombro della batteria (14 m3) e raggiunge un’autonomia massima di 443 km con la batteria da 113 kWh.
Parlando di Renault, Master è da oltre 40 anni un vero e proprio caposaldo quando si pensa ad un esempio per definire il veicolo commerciale standard. Tanti gli allestimenti previsti e pensati per soddisfare ogni esigenza, quasi 40 come gli anni che è presente sul mercato. Vero e proprio rivale fin dagli albori del Ducato, che analizziamo a breve, Master conta su una nuova firma luminosa e accortezze che fanno risparmiare il 20% dei consumi, come una soluzione semplice quanto pratica che consiste nell’aver inclinato maggiormente il parabrezza. In abitacolo lo schermo è orientato verso il conducente ed è aumentato del 25% rispetto a prima lo spazio disponibile nei vani (135 litri).
Tante le configurazioni possibili, ma parlando del furgone ora l’apertura del portellone laterale è stata ingrandita di 1,31 metri così da consentire l’inserimento del classico pallet anche per questa via, prima impossibile. Si sale a 1.652 kg di capacità di carico, con fino a 22 m3 di capacità di carico. Diesel ed elettrico, tra i primi si contano potenze di 105, 130, 150 e 170 CV, mentre il Master elettrico ha o 96 kW o 105 kW, batterie da 40 kWh o 87 kWh e un’autonomia che tocca i 460 km. I Diesel possono essere accoppiati sia al cambio manuale sia all’automatico a 9 rapporti.
Entriamo in orbita Stellantis con la rinnovata gamma FIAT Professional, Opel e Peugeot. Veicoli da trasporto che condividono una base comune, ormai da anni, cambiando solo le loro generalità. Ducato è un mito per i veicoli da lavoro come lo è Master in Francia e Sprinter in Germania. Nato nel 1981, è stato commercializzato in 80 paesi e oggi si presenta rinnovato e arricchito di nuove motorizzazioni. Nella sua carta d’identità si contano capacità di carico fino a 17 m3 e carico utile fino a 1,5 tonnellate per l’elettrico e 2 tonnellate per il Ducato Diesel. Una delle ultime novità introdotte è la panca “Eat&Work”, supporto che da tavolino per fogli e bolle di trasporto si trasforma in tavolino per consentire una pausa pranzo all’altezza agli addetti.
Tra le novità meccaniche introdotte con l’ultimo restyling c’è il nuovo cambio automatico a 8 rapporti, in grado di gestire fino a 450 Nm di coppia espressa dai motori Diesel in gamma (140 CV e 180 CV) mentre l’entry level da 120 CV è accoppiato di serie al cambio manuale a 6 rapporti. Largo 2,05 metri fuori e 1,81 metri dentro, Ducato è disponibile in 4 lunghezze (L1: 4,96 metri, L2: 5,41 metri, L3: 5,99 metri, L4: 6,36 metri) e oltre all’aspetto estetico ha ricevuto diversi e importanti nuovi sistemi di assistenza alla guida che facilitano nella guida di tutti i giorni come l’Intelligent Speed Assist.
Sulla stessa base di Ducato nascono sia Peugeot Boxer sia Opel Movano sia Citroen Jumper. Il primo ha tre lunghezze (L2: 5,4 metri, L3: 5,99 metri, L4: 6,36 metri) e tre altezze (H1: 2,25 metri, H2: 2,52 metri, H3: 2,76 metri) e altrettante motorizzazioni Diesel (le stesse di Ducato). L’e-Boxer è la versione elettrica, ha 200 kW di potenza (272 CV) e rinuncia alle versioni L2 per sposare la media lunghezza L3 (5,99 metri) e la lunghezza più ampia L4 (6,36 metri).
Se Movano sposa le caratteristiche già affrontate, all’IAA Transportation 2024 di Hannover, la fiera di riferimento mondiale di questo segmento, si è visto per la prima volta l’interessante Movano Hydrogen. Rispetto all’elettrico, che richiede tempi di ricarica più lunghi, l’iniezione di idrogeno nelle bombole richiede solo 5 minuti e al contempo aumenta l’autonomia fino a 550 km, dati in attesa di omologazione definitiva prima dell’immissione sul mercato. Parliamo di stazioni di idrogeno presenti in parte in Germania e quasi assenti in Italia, ma trattasi in ogni caso di una tecnologia da tenere d’occhio specie per il mondo dei trasporti su gomma e dei suoi sviluppi futuri. Il suo motore elettrico con cella a combustibile ha 150 CV e la batteria incide meno sul peso con la sua capacità di soli 11 kWh.
Infine, Jumper che vede nel suo frontale ridisegnato la maggiore novità estetica, nuove anche le luci a LED e diverse novità in abitacolo (piastra wireless, quadro strumenti digitale da 7”, freno di stazionamento elettrico, radar di parcheggio a 360°, nuovi aiuti alla guida e specchietto digitale in opzione collegato alla telecamera posteriore). Nulla da aggiungere sulle motorizzazioni Diesel di Jumper ed elettriche di e-Jumper, se non la non citata in precedenza capacità di ricarica in corrente continua che sfrutta i 150 kW per caricare la batteria da 110 kWh in 55 minuti dal 10 all’80%.
Furgoni 2024: i prezzi in ordine crescente
Abbiamo visto quali sono e quali caratteristiche hanno i furgoni 2024, quelli più desiderati e in voga nel mercato degli LCV (Light Commercial Vehicle). Ora è tempo di parlare di prezzi, da considerarsi tutti iva esclusa come indicato dai rispettivi siti dei produttori.
Rispettando la “scaletta” precedente, Ford Transit Custom parte da un prezzo di 33.500 euro (modello 280 L1, H1, motore Diesel). Il Transit, più grande, lo segue a partire da 39.600 euro. Mercedes Sprinter costa di più, parte da circa 40.200 euro e da 60.200 euro l’elettrica da 136 CV. Con un po’ di sorpresa il nuovo Renault Master si presenta con i favori del pronostico, con un prezzo base più basso (circa 32.730 euro per la motorizzazione Diesel d’ingresso con cambio manuale).
Ancora più competitivo Peugeot Boxer, che con il motore BlueHDi Diesel da 120 CV accoppiato al cambio manuale (L2H1) parte da 31.300 euro. In versione elettrica parte da 54.500 euro con la prestante batteria da 110 kWh e il motore da 272 CV, in grado di assicurare un’autonomia fino a 420 km anche viaggiando a pieno carico. Se FIAT risponde con Ducato e Peugeot con Boxer, Opel dice la sua con Movano e Citroen altrettanto con il suo Jumper. Stesso delta prezzo per Opel Movano: 31.300 euro il Diesel 2.2 120 CV manuale, 54.500 euro il Movano Electric 110 kWh da 272 CV.
FIAT Ducato, invece, parte da un prezzo leggermente superiore, circa 34.100 euro e sempre poco meno di 55.000 euro per l’E-Ducato nella configurazione 110 kWh/272 CV.
Per ricapitolare, questi sono i prezzi dei migliori modelli di furgoni 2024 oggi sul mercato in ordine crescente:
La scelta è sempre tra i mostri sacri di questa categoria, quali FIAT Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper, Opel Movano, Mercedes Sprinter, Renault Master e Ford Transit. Oggi tutti offrono la doppia scelta tra motori Diesel ed elettrici, dove quest’ultimi specie nel caso dei veicoli di Stellantis oggi possono contare su un’autonomia migliorata grazie alla batteria standard da 110 kWh. In base alle proprie esigenze, il furgone Diesel o elettrico è il veicolo indicato per il trasporto merci, mentre sui prezzi la fascia di prezzo dei furgoni Diesel è compresa tra 31.000 e 40.000 euro. La scelta può essere dettata sia dal gusto estetico sia dalla migliore offerta dettata dal concessionario.
I furgoni migliori oggi contano sulla doppia motorizzazione Diesel/elettrica, sulla versatilità e sulle nuove tecnologie applicate non solo per migliorare la vita di chi guida bensì per aumentarne la sicurezza, grazie al travaso di tecnologia che avviene dal mondo dell’auto per privati.