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Auto elettriche cinesi: modelli migliori e prezzi

Notizia degli ultimi mesi, osteggiata fortemente da un paese che ha interessi attivi in Cina come la Germania, sono i dazi sull’importazione di auto elettriche cinesi.

Dazi che colpiscono anche la produzione di case europee nel paese della Grande Muraglia: basti pensare a Volvo che, da quando è stata acquisita da Geely, produce in Cina il B-SUV compatto EX30, in attesa di capire come ottimizzarne la produzione qui in Europa, a costi più alti. Tolti i dazi, argomento che ha scaldato i rapporti tra l’industria cinese e quella europea, è innegabile che l’invasione di marchi cinesi nei nostri mercati sia ormai sotto gli occhi di tutti. Rispetto al periodo pre-pandemico, i listini si sono affollati di auto cinesi e il giro di esportazioni dalla Cina all’Europa ha visto crescere di sette volte la quantità nel giro di soli quattro anni.

Un tentativo, quello dei dazi, che potrebbe solo arginare l’ondata di novità di cui si sente spesso parlare e che mette quanto meno in imbarazzo, Tesla esclusa, i numeri della concorrenza europea. Qualche esempio? MG Motor, ex Marchio britannico famoso negli anni ‘90 per la produzione della piccola F e poi TF, fa parte da diversi anni del gruppo SAIC e in Italia esporta la MG 4, la station wagon elettrica MG 5 e il B-SUV ZS, così come il C-SUV Marvel R.

Per dare qualche numero, nel 2023 in Italia l’elettrico ha faticato con una quota risibile ma di questa, quasi una vettura su quattro venduta era prodotta in Cina, compresa la Tesla Model 3 regina del mercato prodotta a Shanghai, mentre la quota si restringe a uno striminzito 4,4% se si parla di auto prodotte in Cina da brand cinesi come MG, BYD e Chery, che in Italia vede la collaborazione della molisana DR Automobiles per importare le vetture, cambiarne lievemente aspetto per poi venderle nel nostro paese con il suo Marchio. Da tenere d’occhio anche Leapmotor, fresca di partnership con Stellantis: sono in arrivo le prime navi cariche dei SUV C10 e delle citycar T03, vendute ufficialmente dalla rete di vendita del costruttore nato dalla fusione tra FCA e PSA.

In questa guida scopriremo i modelli di auto elettriche cinesi già sul mercato e prossimamente in arrivo, così come le loro principali caratteristiche, i prezzi e perché possono rappresentare una valida alternativa, o meno, all’offerta delle case più conosciute qui da noi in Italia e in Europa.

Sommario

Auto elettriche cinesi: quali sono i modelli migliori

Di fronte a questa avanzata cui si è assistito negli ultimi anni, ci sono brand che sono arrivati alla stessa velocità con cui se ne sono andati (uno su tutti Aiways) e altri che, invece, stanno via via conquistando il favore della clientela europea ed italiana, non certo poco attenta in termini di qualità. Tra questi, abbiamo citato MG e BYD ma non mancano altri esempi di brand più piccoli che si stanno affacciando alla porta. Partiamo da MG, che oggi propone nella sua gamma di vetture elettriche la 4, la 5, la ZS (esiste anche una versione a benzina) e la Marvel R.

Partendo dalla prima, si parla di una berlina lunga 4,29 metri con carrozzeria 5 porte e look sportivo. Sportiva lo è sicuramente la xPower AWD che, grazie al doppio motore elettrico, conta su una potenza di 435 CV, da fare invidia a molte supercar degli anni ‘90. La base, sicuramente più accessibile al grande pubblico, ha un prezzo competitivo e conta su una potenza di 170 CV, un buono scatto da fermo (0-100 km/h in 7,7 secondi) e un’autonomia di circa 350 km. Quest’ultima aumenta, insieme alla potenza (204 CV, 245 CV la Extended Range) fino a 520 km da ciclo combinato WLTP. Per un uso prettamente cittadino la Standard da 170 CV può andare più che bene, vista la dotazione di serie che comprende praticamente tutto meno la vernice metallizzata che si paga a parte.

mg4

La MG 5, invece, è stata la prima station wagon elettrica a sbarcare sul nostro mercato, prima che costruttori come Opel e Peugeot proponessero le loro varianti familiari di 308 e Astra. Lunga 4,6 metri, abbina linee piuttosto classiche ma razionali a interni tecnologici con lo schermo da 10,25” di serie. Lo sportello per la ricarica si trova di fronte, in mezzo al muso. Qualche dubbio sull’autonomia reale di un’auto pensata per i lunghi viaggi: la Long Range Comfort con batteria più grande (61,1 kWh) dichiara un’autonomia di 400 km che può drasticamente abbassarsi una volta entrati in autostrada.

Si torna alla città, e zone limitrofe, con la ZS EV. Anche in questo caso due tagli di batterie con la 50,3 kWh che offre 320 km di autonomia (177 CV) e la 70 kWh fino a 440 km (156 CV) con maggiore assorbimento di energia in ricarica da colonnina veloce e quindi minori tempi di attesa. Infine la Marvel R, che prima del debutto della MG 4 xPower era tra i SUV elettrici più potenti nel mercato generalista. Le linee si distinguono per vivacità ma il grande display da 19,4” in abitacolo distrae alla guida avendo tutti i comandi concentrati in esso. Le due ruote motrici (posteriori) hanno 179 CV, la Performance AWD arriva a 288 CV con tre motori elettrici ma pesa 1,92 tonnellate.

Passando a BYD, oggi il costruttore la cui sigla significa “Build Your Dreams” offre a parco ben cinque modelli elettrici, di cui uno (il SUV Seal U) è disponibile anche ibrido. Partendo dalla più economica, la Dolphin è un SUV compatto da 4,29 metri con un design particolare: frontale corto, fiancate mosse, posteriore dominato dalla caratteristica firma luminosa. Tecnicamente monta un motore elettrico anteriore da 204 CV e la batteria da 60,4 kWh assicura fino a 420 km di autonomia. Le fa eco, siamo nel fortunato segmento dei C-SUV, la Atto 3. Stesso packaging della Dolphin, condivide con essa anche lo schermo rotante all’interno ma ha interni più vivaci grazie alla diversa illuminazione ambiente.

Per entrambe non è eccelsa la potenza di ricarica in corrente continua: servono almeno 40 minuti per caricare dal 10 all’80%. Seal e Seal U rappresentano la contro offerta ai modelli Tesla Model 3 e Tesla Model Y. Se a livello globale BYD sta rapidamente salendo la china, complice le ottime vendite nel paese natale, in Italia Seal si presenta a un prezzo concorrenziale in due configurazioni di potenza. La base a trazione posteriore ha 313 CV, la AWD 530 CV. Meno pretese di sportività per la Seal U elettrica che ha solo la trazione anteriore e 218 CV di potenza ma offre 100 litri in più di bagagliaio e la proverbiale seduta alta tipica dei SUV. Infine l’ammiraglia Han, rivale della Tesla Model S. La sola Executive ha la trazione integrale e 517 CV da sfruttare, bene la dotazione di serie.

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Non è cinese poichè venduta in Italia da DR Automobiles ma viene fabbricata in Cina la DR 1.0 EV, che nasce sotto il nome di Chery eQ1. Lunga appena 3,2 metri, è la citycar adatta per la città anche se la carrozzeria tre porte rende poco agevole l’accesso allo striminzito divano posteriore. Meglio viaggiare in due, con una dotazione che include l’aria condizionata e lo schermo centrale. Peccato per la totale assenza di sistemi di assistenza alla guida attiva, ci sono solo gli airbag. Il brand EMC (Eurasia Motor Company) importa in Italia dal 2024 il modello Yudo. Si tratta di un crossover da 4,04 metri (rivale di Jeep Avenger) e ha un display da 12,3” all’interno che, però, non offre la possibilità del mirroring con Apple CarPlay e Android Auto. Ha “solo” 95 CV e la batteria da 41,7 kWh (capacità simile alla FIAT 500 elettrica) le consente di muoversi nei confini della città. Lenta la ricarica (max 50 kW).

Disponibili nella seconda metà del 2024 le Leapmotor T03 e C10. La prima viene prodotta non in Cina (ma il passaporto è quello) bensì a Tychy, dove venivano prodotte la Ypsilon e la 500 e dove oggi nascono Alfa Romeo Junior, FIAT 600 e Jeep Avenger. La T03 è lunga 3,6 metri, ha 95 CV e la batteria da 41,3 kWh, visto il peso non così elevato, può garantirle fino a 400 km in città. La C10 è il SUV da 4,7 metri con 231 CV e fino a 530 km di autonomia. Anche Dongfeng è un brand cinese, sede a Wuhan, che sta guardando con interesse all’Italia: ha pronti i modelli Box e 007. Sempre in orbita Dongfeng anche il brand premium Voyah, con i modelli Free, Dream e Passion.

Leggi anche: Auto elettriche 2024, i modelli migliori e i prezzi

Auto elettriche cinesi: i prezzi in ordine crescente

Abbiamo visto alcuni esempi di auto elettriche cinesi e, in conclusione, modelli di cui non conosciamo il prezzo come le Leapmotor T03 e C10. Non fosse altro per il fatto di trovarsi presto dinanzi al loro cospetto nelle concessionarie multimarca di Stellantis, in particolare la T03 potrebbe diventare presto un’elettrica da tenere d’occhio con un prezzo concorrenziale contenuto sotto i 20.000 euro: la Dacia Spring, l’elettrica più economica sul mercato con i suoi 17.900 euro, è avvisata.

Dacia Spring

Anche Dongfeng ha pronta un’offensiva niente male, ma anche in questo caso è difficile parlare di conversioni dallo yen all’euro. Dove, invece, i listini sono di pubblico dominio è con i brand MG, BYD, EMC e DR. Abbiamo visto, specie nel caso di EMC e DR, che si tratta di modelli importati dalla Cina e adattati per competere sul nostro mercato. I prezzi sono competitivi, ma nel frattempo anche la concorrenza europea si sta adeguando, dazi a parte.

Il focus è sulle auto elettriche cinesi di BYD e MG, destinate a popolare la classifica dei prezzi in ordine crescente che troviamo sotto. Se dobbiamo trovare un primato, è la EMC Yudo, a oggi, l’auto elettrica cinese più economica sul mercato. Batte di 700 euro l’altra baby EV, la DR 1.0, che per essere lunga solo 3,2 metri si fa pagare piuttosto cara. Vediamo quali sono i prezzi delle auto elettriche cinesi oggi sul mercato in ordine crescente:

  • EMC Yudo: 24.200 euro
  • DR 1.0: 24.900 euro
  • MG 4: 30.790 euro
  • BYD Dolphin: 33.790 euro
  • MG 5: 34.490 euro
  • MG ZS: 34.490 euro
  • BYD Atto 3: 38.790 euro
  • MG Marvel R: 42.690 euro
  • BYD Seal: 43.600 euro
  • BYD Seal U: 42.890 euro
  • BYD Han: 70.940 euro

FAQ

Tra i vari Marchi cinesi che vendono auto elettriche in Italia ci sono MG, BYD e per certi versi DR, che importa auto del gruppo Chery cambiando loro l’estetica prima di metterle in vendita nel nostro paese. BYD è un concorrente diretto di Tesla, dove la Seal è un’ottima berlina che può giocare le sue carte contro la Model 3. MG, più generalista, vende la compatta MG 4 che, per rapporto qualità prezzo, è ottima. La Trophy ha 435 CV e il prezzo (41.900 euro) di un’Abarth elettrica da 156 CV.

Oggi il primato spetta alla EMC Yudo, che costa 24.200 euro. Sono in arrivo molti modelli cinesi di auto elettrica come la Leapmotor T03 (realizzata in Polonia da Stellantis) che potrebbe abbassare la soglia sotto i 20.000 euro.

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