Auto Diesel conviene ancora?
Purtroppo, negli ultimi anni, il diesel ha assunto il ruolo di capro espiatorio di fronte agli occhi di gruppi politici e di interesse, additandolo come principale responsabile della crisi climatica. I motori alimentati a gasolio sono sicuramente i più indicati per chi tende ad effettuare una grande quantità di chilometri quotidianamente, ma vengono erroneamente considerati molto inquinanti, nonostante sia un preconcetto decisamente infondato. Diverse capitali europee hanno già predisposto un futuro sempre più critico per le vetture a diesel, ad esempio, ad Atene, ne è stata vietata la circolazione dal 2025 in poi. Gli aspetti negativi relativi al gasolio, che comunque è caratterizzato da emissioni e consumi generalmente minori a quelli della benzina, sono praticamente assimilabili a ogni altro modello endotermico. Nel 2021, la Norvegia ha stabilito come la vendita di auto a diesel a benzina debba essere bandita dal 2025.
L’Unione Europea, invece, ha emanato, a livello comunitario, il divieto alla vendita di veicoli che producono emissioni di CO2 a partire del 2035, se non in piccole quantità. Questa linea è stata confermata anche dall’Italia, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dopo aver preso atto di questa tendenza generale nei confronti dei motori endotermici e, in particolare, di quelli a diesel, potrebbe sembrare quasi insensato acquistare una vettura che ne è dotata. Perfino i mezzi diesel Euro 6 saranno soggetti a blocchi del traffico, rendendo più difficoltoso il loro utilizzo. A questo punto, verrebbe naturale pensare di puntare su soluzioni ibride, nonostante il gasolio rappresenti ancora la scelta più efficiente disponibile, in quanto risulta perfetto se si percorrono molti chilometri ogni anno. Mediamente, i consumi del diesel sono sempre minori a quelli della benzina, ma risultano ancora più rilevanti se si effettuano tra i 20 e i 25.000 chilometri all’anno. Infatti, il gasolio permette di effettuare anche più di 20 chilometri al litro, anche se la massima efficienza si ottiene percorrendo prevalentemente percorsi autostradali. Infatti, se si tende a guidare quasi sempre in città, si rischia di sovraccaricare il filtro antiparticolato, provocando problemi all’automobile e rendendo necessaria la rigenerazione più di frequente.
Se si intende acquistare un veicolo nuovo a diesel, bisognerebbe sicuramente orientarsi sugli Euro 6, ma fino a quando questi potranno circolare liberamente? A partire dai prossimi anni, le Euro 6 diesel subiranno dei nuovi limiti alla circolazione, in particolar modo a Milano, infatti è stato stabilito come, dal 1° ottobre 2025, le auto di questo tipo comprate prima del 31/12/2018 non potranno più circolare nell’Area B, mentre per quelle acquistate dopo la medesima data, il divieto scatterà a partire dal 1° ottobre 2028. Invece, dal 1° ottobre 2030, le Euro 6 e le Euro 6 D-Temp, non potranno più circolare. Dato che le amministrazioni locali stanno varando delle disposizioni in materia in completa autonomia, è importante non sottovalutare le loro imposizioni, ma facendo riferimento anche alle regole nazionali e internazionali che andranno a limitare la vendita dei motori termici.
Per quanto riguarda le diesel Euro 5, il discorso è simile alle Euro 6, considerando che le limitazioni variano da una città all’altra. Attualmente, a Milano, le Euro 5 sono libere di circolare nell’Area B, salvo particolari disposizioni che ne vietano la conduzione, ma, dall’ottobre 2022, verrà disposto il blocco alla circolazione nella ZTL. A Roma, invece, la guida nelle ZTL Fascia Verde può essere sospesa se si riscontrano dei particolari periodi di inquinamento per più di otto giorni consecutivi.
Probabilmente, vi starete chiedendo se sia più conveniente acquistare una diesel o una benzina. Per rispondere a tale quesito è necessario fare riferimento a diversi fattori. Il numero di chilometri percorsi mediamente in un anno è sicuramente uno di questi, ma anche la città in cui si vive, quindi se verranno applicate delle restrizioni alla circolazione. Chiaramente, se si vive in amministrazioni che stanno colpendo duramente la guida delle auto a gasolio, andrebbero sicuramente prese in considerazione le varianti a benzina. Ovviamente, se si intende mettersi al riparo in modo duraturo e sicuro, allora si dovrebbe optare per un modello completamente elettrico, anche in virtù di quanto disposto dall’Unione Europea in merito alla vendita di motori endotermici a partire dal 2035. Per quanto riguarda il GPL e il metano, sono sicuramente due tipologie di alimentazione assolutamente valide, in quanto anche queste permettono di tenere i costi di gestione sotto controllo, sempre se si effettuano molti chilometri all’anno. Considerando che parliamo di carburanti che realizzano poche emissioni, è possibile condurre le relative vetture liberamente, senza dover subire blocchi alla circolazione. Un aspetto negativo delle auto a metano è rappresentato dalla revisione delle bombole, che va effettuata ogni 4-5 anni per legge. Le vetture a GPL sono sicuramente preferibili in questo senso, dato che si deve adempiere a quest’obbligo ogni 10 anni. I motori a GPL, però, subiscono una notevole riduzione delle prestazioni, cosa che non si verifica nei modelli a metano. Parliamo comunque di due ottime alternative al diesel per chi percorre molti chilometri ogni anno.