Il tagliando delle auto diesel, come per quelle benzina, non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato per guidare un’auto sempre sicura ed affidabile. Attenzione, però: i tagliandi vanno effettuati nelle officine autorizzate, pena il decadimento della garanzia del costruttore. La garanzia inoltre può non essere riconosciuta anche se i tagliandi non vengono effettuati del tutto.
Nel 2018 in Italia sono stati spesi 32,1 miliardi di euro per la manutenzione e le riparazioni delle automobili, un fiume di denaro che testimonia soltanto una cosa: possedere e guidare un’auto costa, e pure tanto se l’auto è di grossa cilindrata o percorre tanti chilometri ogni anno.
A cadenza periodica infatti bisogna eseguire i tagliandi, ovvero interventi di manutenzione programmata dove i meccanici controllano in officina le parti soggette ad usura, come le pinze dei freni, i filtri e le spazzole dei lavavetro; inoltre possono “rabboccare” l’olio motore se questo è in esaurimento o aggiungere il liquido lavavetri. In altri termini, il tagliando è un “check up” per accertarsi che tutto nell’auto funzioni correttamente.
A garanzia scaduta, quindi generalmente 2 o 3 anni dopo la prima immatricolazione, è possibile effettuare i tagliandi nelle officine non autorizzate: si risparmia sul prezzo, ma la qualità degli interventi può essere minore. Se effettuati nei tempi giusti e nelle officine autorizzate, però, è possibile “giocare la carta” dei tagliandi per chiedere un prezzo più alto al momento di vendere l’auto, perché grazie ad essi il compratore sa che la vettura è sempre stata mantenuta nel modo corretto.
Il tagliando dell’auto non va scambiato per la revisione, questa sì obbligatoria per legge, che ricorre 4 anni dopo la prima immatricolazione e da lì in poi ogni 2 anni.