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Tolleranza Autovelox: qual è a 50 km/h, 70 km/h e 130 km/h?

A tutti è capitato di passare in una zona controllata da un autovelox per poi farsi venire il dubbio di aver rispettato i limiti indicati dai cartelli stradali e suggeriti sui cruscotti delle auto più moderne.

Ovviamente gli autovelox sono gli strumenti preposti dalle autorità per monitorare il traffico e punire chi oltrepassa il limite di velocità indicato in quel tratto di strada. Ne esistono di diversi tipi, essenzialmente l’autovelox classico con una postazione fissa e i più evoluti Tutor, capaci di calcolare la media di velocità in un determinato tratto di autostrada attraverso la rilevazione della targa e del tempo trascorso dal primo monitoraggio a quello d’uscita.

Tornando agli autovelox, sono strumenti artificiali che, in quanto tali, possono avere un margine d’errore. Per questo semplice motivo il Codice della Strada 2024 prevede, come nel passato, la tolleranza degli autovelox per il superamento dei limiti. In questa guida che spiega qual è il semplice calcolo da fare e entro quale velocità si esenti dal pagamento della multa capiamo cosa cambia sotto i 100 km/h e sopra i 100 km/h.

In altre parole, la tolleranza degli autovelox permette una riduzione del margine di eccesso della velocità rilevata dallo strumento. Due gli obiettivi: garantire il corretto funzionamento dello strumento nonostante le imprecisioni e garantire un cosiddetto margine di sicurezza che consenta agli automobilisti di non incappare in multa a patto di non superare eccessivamente la tolleranza.

Quest’ultima, infine, varia al variare del limite di velocità: analizziamo i casi specifici a 50 km/h, 70 km/h e 130 km/h.

Sommario

Qual è la tolleranza a 50 km/h

Da che mondo è mondo, anche se a voler essere precisi fino al 1969 in Italia il limite nelle strade urbane era di 60 km/h ma fu il Nuovo Codice della Strada ad abbassarlo di 10 km/h. Complice l’aumento della micromobilità, da intendersi con il maggiore utilizzo di biciclette e monopattini nei grandi centri urbani, si è notevolmente accresciuta l’attenzione per la sicurezza e da qui si sono intensificati i controlli nel rispetto dei limiti di velocità.

In città ci sono tre casi: dal 1995 si sono iniziate a introdurre le zone 30, così come esistono tratti a grande scorrimento dove il limite può estendersi fino a 70 km/h, un caso che analizziamo a breve.

Per gli autovelox installati in città, la tolleranza a 50 km/h è facile da calcolare: ricordate la differenza per i limiti sopra i 100 km/h e sotto i 100 km/h indicati prima? Sotto questa soglia si applicano 5 km/h in più rispetto al limite indicato dalla cartellonistica. Facile dedurre che si può viaggiare fino a 55 km/h senza essere fotografati dal sistema che invia la segnalazione alle autorità competenti per l’elaborazione della multa. 5 km/h non è un numero scelto a caso bensì la soglia minima indicata.

Non rispettare il limite dei 55 km/h, grazie per l’appunto alla tolleranza degli autovelox, comporta un pagamento delle multe che variano al variare dei km/h in eccedenza. A 56 km/h, ad esempio, la sanzione può andare dai 42 euro ai 173 euro. Perchè 56? Perché togliendo 5 km/h da questa cifra si è di 1 km/h sopra il limite e, di conseguenza, scatta la sanzione.

Qual è la tolleranza a 70 km/h

Abbiamo visto l’esempio quando il limite è di 50 km/h. Cosa cambia se quest’ultimo, sempre come indicato dalla segnaletica verticale e talvolta orizzontale, sale a 70 km/h? Capita che gli autovelox vengano installati sopra dei passaggi pedonali sopraelevati rispetto alla strada.

Un utile supporto per il passaggio che sarebbe complicato con le classiche strisce e che diventa ottima base per installare i radar pronti a cogliere ogni effrazione. Non cambia molto, in realtà, tra limite dei 50 km/h e limite dei 70 km/h. Siamo sempre sotto i 100 km/h, a breve vedremo il caso specifico della tolleranza quando il limite è di 130 km/h, quindi in autostrada.

Si calcola anche in questo caso una tolleranza di 76 km/h (71 km/h come velocità già sanzionabile + 5 km/h). Se si viene sorpresi a 71 km/h si viene multati ma l’eccedenza è talmente bassa che l’importo sarà proporzionato; diverso il caso in cui la telecamera rilevi una velocità di 77 km/h, quindi di 71 km/h + 5 km/h.

Ricordiamo che l’autovelox proietta due raggi laser, distanti tra loro, al passaggio della vettura. Quest’ultimi vengono interrotti nel passaggio della stessa e il tempo che intercorre tra l’interruzione del primo laser e del secondo permette al sistema di calcolare la velocità di passaggio del mezzo. Quando viene rilevato il superamento anche tenendo conto della tolleranza, l’autovelox scatta la fotografia per rilevare la targa e il modello di auto così da recapitare la multa all’intestatario. Sia nel caso del limite di 50 km/h sia del limite di 70 km/h si applica la tolleranza base di 5 km/h.

Lo “sconto”, se così si può chiamare, è del 5%, ma facendo un rapido calcolo si capisce come il 5% di 70 sia 3,5 quindi una cifra inferiore ai 5 km/h base. Il limite di velocità per questi due casi è, quindi, di 5 km/h. Altro dettaglio importante: non cambia la tolleranza sia che si tratti di autovelox mobili sia che si tratti di autovelox fissi.

Leggi anche: Autostrade, come si verifica il pedaggio?

Qual è la tolleranza a 130 km/h

Ancora diverso il caso della tolleranza degli autovelox quando si parla di autostrade. Il limite, e più volte è stato discusso di innalzarlo a 150 km/h, è e rimane 130 km/h come stabilito dal Codice della Strada. Nei casi in cui siano partecipazioni atmosferiche di una certa entità il limite scende a 110 km/h, addirittura a 50 km/h se c’è nebbia fitta.

Altri limiti possono sopraggiungere in caso di lavori stradali e cantieri, opportunamente segnalati. Per i neopatentati, invece, nei primi 3 anni dal conseguimento della patente non possono superare i 100 km/h in autostrada. Così come sono soggetti a tolleranza i sistemi di rilevazione della velocità installati dentro i centri urbani, lo stesso accade per gli autovelox che monitorano la velocità in autostrada. Qui entra in gioco il “famoso” limite tra i limiti inferiori a 100 km/h e quelli superiori.

Abbiamo visto l’esempio dei 70 km/h, dove il 5% viene arrotondato per eccesso a 5 km/h rispetto al valore reale di 3,5 km/h. Il 5% oltre i 100 km/h, invece, significa semplicemente che a 130 km/h il limite entro il quale non si prende la multa è 136,5 km/h, arrotondato per eccesso a 137 km/h. Si evince che l’automobilista ripreso dall’autovelox entro una velocità di 137 km/h non verrà multato.

Ricordiamo, infine, che se l’infrazione è contenuta entro i 10 km/h dal limite con tolleranza, quindi 147 km/h in autostrada, la multa non supererà i 173 euro e non verranno decurtati i punti dalla patente a meno di essere neopatentati. Molto più grave il caso in cui, utopicamente, si venga sorpresi a una velocità di 200 km/h a bordo di un’auto sportiva: la multa può avvicinarsi ai 900 euro, con 10 punti decurtati dalla patente e fino a 12 mesi di sospensione della patente. Le sanzioni a livello economico aumentano di un terzo se il superamento dei limiti avviene di notte (dalle 22:00 alle 7:00).

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FAQ

Si calcola una percentuale del 5% rispetto al limite indicato. Sotto i 100 km/h, quindi per i limiti di 50 km/h e 70 km/h, la cifra viene arrotondata per eccesso a 5 km/h. Sopra i 100 km/h, si arrotonda per eccesso come avviene per il limite autostradale: da 130 km/h la tolleranza copre fino a 137 km/h.

Entro i 10 km/h dal limite dell’autovelox considerando la sua tolleranza la multa può andare da 42 a 173 euro. Proporzionalmente più è alta la velocità più cresce la multa e, nei casi più gravi, c’è la decurtazione dei punti dalla patente così come la sua eventuale sospensione fino a 12 mesi.

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