Ovviamente gli autovelox sono gli strumenti preposti dalle autorità per monitorare il traffico e punire chi oltrepassa il limite di velocità indicato in quel tratto di strada. Ne esistono di diversi tipi, essenzialmente l’autovelox classico con una postazione fissa e i più evoluti Tutor, capaci di calcolare la media di velocità in un determinato tratto di autostrada attraverso la rilevazione della targa e del tempo trascorso dal primo monitoraggio a quello d’uscita.
Tornando agli autovelox, sono strumenti artificiali che, in quanto tali, possono avere un margine d’errore. Per questo semplice motivo il Codice della Strada 2024 prevede, come nel passato, la tolleranza degli autovelox per il superamento dei limiti. In questa guida che spiega qual è il semplice calcolo da fare e entro quale velocità si esenti dal pagamento della multa capiamo cosa cambia sotto i 100 km/h e sopra i 100 km/h.
In altre parole, la tolleranza degli autovelox permette una riduzione del margine di eccesso della velocità rilevata dallo strumento. Due gli obiettivi: garantire il corretto funzionamento dello strumento nonostante le imprecisioni e garantire un cosiddetto margine di sicurezza che consenta agli automobilisti di non incappare in multa a patto di non superare eccessivamente la tolleranza.
Quest’ultima, infine, varia al variare del limite di velocità: analizziamo i casi specifici a 50 km/h, 70 km/h e 130 km/h.