Veri e propri elementi chiave nella circolazione, i segnali di indicazione, come suggerisce il nome, indicano informazioni utili agli automobilisti di passaggio, così come agli utenti della strada che non per forza devono trovarsi a bordo di un mezzo a motore.
I suddetti cartelli orientano il traffico, aiutano a raggiungere una destinazione specifica (a meno di ricorrere ai navigatori, ma è sempre meglio tenere gli occhi sulla strada e affidarsi tuttalpiù ai suggerimenti vocali) e, in tutto ciò, migliorano enormemente la circolazione stradale. Vero, oggi la tecnologia ci viene in soccorso, ma pensate a quali ingorghi si andrebbero a creare se, di colpo, la cartellonistica di questo tipo scomparisse.
Facilmente riconoscibili, possono essere a loro volta suddivisi in segnali di preavviso, di conferma, di indicazione di una località così come indicare il tipo di veicolo che si può guidare in quello specifico tratto. La forma è rettangolare, cambia il colore (blu, verde, bianco o marrone) sempre a seconda dell’informazione fornita.
Non vi è una regola precisa: in autostrada tutti abbiamo ben in mente i cartelli di indicazione verdi dove ulteriori “rettangoli” blu o bianchi indicano all’utente la destinazione: blu, se si tratta di una località, bianchi se si tratta di una struttura come un ospedale, un aeroporto o specifiche vie. Descritti nel dettaglio nel Codice della Strada, questi segnali possono differire nel formato e anche l’uso dei colori è ben definito dalla regolamentazione. Giusto per scansare gli equivoci, i cartelli verdi indicano itinerari europei o, come detto in precedenza, segnaletica autostradale. I blu strade statali e provinciali e i bianchi strade urbane o località specifiche.
Infine, i segnali gialli segnalano la presenza di un cantiere o di deviazioni da seguire (basti pensare allo sdoppiamento della corsia autostradale in presenza di lavori, dove vedrete il nome della destinazione su sfondo giallo e non verde), la cartellonistica marrone, invece, indica una valenza storica o di interesse culturale; infine i cartelli neri, che indicano zone industriali, centri commerciali ecc nelle zone periferiche delle città.