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Ritiro patente: quando, alcol, velocità, come riaverla

Il ritiro della patente avviene in caso di irregolarità non particolarmente gravi e consiste nel ritiro immediato e temporaneo del permesso di guida.

Ciascun automobilista è tenuto all’osservanza della normativa del Codice della Strada, al fine di tutelare l’incolumità sua e quella degli altri. È molto importante tenere ciò a mente, così che chiunque si mette alla guida del proprio mezzo sia consapevole che, in caso di infrazioni, è possibile incorrere in sanzioni anche piuttosto notevoli, fino ad arrivare al ritiro o alla sospensione della patente. Il ritiro è un’esperienza tutt’altro che positiva per gli automobilisti, in quanto non vi permetterà di guidare nessuna vettura. La situazione può complicarsi ulteriormente se si verifica la revoca. In questo articolo andremo ad analizzare il ritiro patente, quindi quando e come avviene e, soprattutto, cosa fare per riaverla.

Sommario

Ritiro patente: quando

Il Codice della Strada stabilisce una serie di sanzioni la cui pena cresce in relazione alla rilevanza dell’infrazione commessa, quindi il ritiro della patente si configura come una sanzione ulteriore rispetto al pagamento di una certa somma di denaro, a seguito della violazione di una disposizione del Codice della Strada. Il ritiro della patente prevede il sequestro materiale del documento da parte delle Forze dell’Ordine, dopo aver commesso una specifica violazione. Le conseguenze a ciò possono essere la successiva sospensione o revoca, oppure la restituzione della patente.

Ritiro patente: alcol

Una delle cause del ritiro patente è sicuramente l’alcol, con il reato di guida in stato di ebbrezza. La nostra legge prevede delle conseguenze piuttosto gravose per chi viene sorpreso a guidare sotto gli effetti dell’alcol attraverso gli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada. Infatti, sono prescritte delle importanti sanzioni economiche e accessorie per chi si mette alla guida dopo aver alzato un po’ troppo il gomito.

Il tasso alcolemico ha un valore limite, che si attesta sui 0,5 g/litro. Si tratta di un parametro decisamente basso, ma di grande importanza per assicurare la sicurezza degli utenti stradali. Quindi, coloro che vengono fermati, riscontrando un tasso alcolemico maggiore rispetto a questa soglia, andranno facilmente incontro a molteplici sanzioni.

Per tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,6 g/litro, si commina una sanzione amministrativa tra 532 e 2.127 euro, più sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il valore è invece tra 0,8 e 1,5 g/litro, questa infrazione si configura come reato vero e proprio, facendo scattare una sanzione pecuniaria tra 800 e 3.200 euro, con sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno e rischio di arresto fino a 6 mesi di detenzione. Il caso limite è rappresentato da un tasso maggiore di 1,5 g/litro, per cui è prevista una multa compresa tra 1.500 e 6.000 euro, sospensione della patente da uno a due e rischio di arresta da 6 mesi a un anno. Se vi è recidività, quindi viene commessa questa violazione due volte nel giro di due anni, è possibile subire la revoca.

Se si rifiuta l’alcol test, è molto facile incorrere nelle pene massime previste, oltre che al sequestro del veicolo. A seguito della sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza, è possibile ritornare in possesso della propria vettura solamente se il periodo di sospensione è ormai passato e la Commissione medica locale conferisce l’idoneità al titolare. Contrariamente, la patente continuerà ad essere sospesa fino al rilascio di un certificato medico abilitativo.

Ritiro patente: velocità

Un’altra situazione piuttosto comune che porta al ritiro della patente è il superamento dei limiti di velocità. Il nostro ordinamento prevede due ipotesi in caso di questa particolare tipologia di infrazione, la prima, riguarda il superamento dei limiti di velocità tra i 40 e i 60 km/h, causando una multa da 527 e 2.108 euro, la sospensione della patente da uno a tre mesi (da otto a diciotto mesi in caso recidività) e la decurtazione di sei punti. La seconda considera il superamento dei limiti per oltre 60 km/h, portando a una sanzione pecuniaria da 821 a 3.287 euro, la sospensione della patente da sei mesi a un anno (revoca in caso di recidività) e la decurtazione di dieci punti.

Che differenza c’è tra ritiro e sospensione della patente?

Questi due provvedimenti non sono assolutamente equivalenti, in quanto la sospensione, in determinati casi, può precedere il ritiro. Infatti, è bene sapere che la sospensione consiste in una sanzione accessoria, comminato dall’Autorità giudiziaria, nei casi più gravi, o dal Prefetto, rendendo illegale guidare i veicoli per i quali è stata conseguita quella determinata categoria di patente. Il ritiro è un provvedimento amministrativo e non una sanzione, per cui può essere predisposto a seguito della sospensione, ma anche per volontà delle Forze dell’Ordine, nel caso è necessario eliminare i rischi derivanti dalla guida del conducente, magari perché privo dei requisiti psicofisici. Può capitare, in alcuni casi, che il ritiro venga comminato, ma senza che questo avvenga immediatamente, quindi tale provvedimento verrà notificato successivamente.

Ritiro patente: come riaverla

Seguendo un certo iter, che varia in base alla violazione commessa, è possibile riottenere la propria patente a seguito del provvedimento di ritiro. Infatti, il modo per vedersi restituito il documento non è assolutamente univoco. Oltre alle ipotesi descritte, ovvero di superamento del tasso alcolemico e dei limiti di velocità, abbiamo anche la scadenza della patente di guida. In questo caso, bisognerà semplicemente sostenere i necessari esami medici per tornare in possesso della patente. Se invece si è alzato troppo il gomito, con gli agenti stradali che hanno riscontrato un elevato tasso alcolemico, si verrà chiamati a sostenere un colloquio presso il Dipartimento della prevenzione. Sarete assistiti da una commissione, che vi inviterà ad affrontare un programma terapeutico, inclusivo di visita medica, colloquio di accoglienza, sedute di counseling ed esami clinici. Se questo percorso ha un esito positivo, la patente verrà restituita.

Nelle ipotesi più gravi, è possibile subire la revoca, che obbligherà ad attendere almen due anni prima di poter iniziare un nuovo percorso di abilitazione alla guida. Quando la revoca è dovuta a un incidente grave con feriti, alla perdita dei requisiti psicofisici o all’assenza di valida revisione del documento di guida, bisogna sostenere nuovamente gli esami di teoria e pratica, oppure ottenere il certificato di visita medica.

Domande e risposte

Cosa succede se guidi con il cellulare?

Le conseguenze della guida con il cellulare sono disciplinate dall’articolo 173 del Codice della Strada, il quale vieta l’uso di cellulari e apparecchi radiofonici, a meno che non siano in vivavoce o dotati di auricolari che non compromettano le capacità uditive del conducente. Nonostante si discuta da molti anni sulle pene di questo fenomeno, attualmente non è previsto il ritiro della patente se si guida con il cellulare. Ad oggi, per la guida con il cellulare, viene comminata una multa da 160 a 646 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente.

Quando scatta il ritiro della patente?

In sintesi, il ritiro della patente scatta in determinati casi previsti dalla legge, ovvero superamento del tasso alcolemico di 0,5 g/litro, superamento dei limiti di velocità e guida con patente scaduta.

Come funziona il ritiro della patente?

Quando si parla di ritiro della patente, si intende la sottrazione fisica del documento di abilitazione alla guida da parte degli agenti del traffico, dopo aver commesso una particolare violazione del Codice della Strada.

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