Viene normalmente disposto da enti creditori, tra cui Equitalia, o direttamente dai Comuni di fronte al mancato pagamento di una multa. L’obiettivo è ovviamente quello di bloccare il veicolo finché non vengono riscossi i crediti non pagati dal debitore. Si può trattare di multe non pagate, così come del mancato pagamento del bollo o tassa di possesso.
Determina le caratteristiche del fermo amministrativo l’articolo 86 del DPR n.602 29/09/1973, confermando l’eccezione della non applicabilità del fermo amministrativo quando l’auto, indicato come bene mobile…"è strumentale all’attività di impresa o della professione". Anche le auto destinate a persone con disabilità, usufruendo delle agevolazioni concesse dalla Legge 104, non possono essere sottoposte a fermo amministrativo.
Quando il debito non viene pagato dall’interessato, entro i 30 giorni dall’emissione dell’avviso all’interessato, l’azienda incaricata della riscossione del debito può formalmente far partire la richiesta alle autorità per avviare il vero e proprio fermo amministrativo.
Solo ad avvenuto saldo della sanzione, si potrà annullare e ridare possibilità al veicolo di circolare. Durante il blocco, però, il veicolo non può circolare in alcun modo (se lo fa riceve una sanzione molto pesante), non può essere demolito o esportato e non può essere effettuato un passaggio di proprietà, poiché il PRA riceve l'avviso.
Nei casi più gravi, inoltre, se il debitore non paga, l’ente creditore può avviare le procedure per vendere il veicolo all’asta così da avere un guadagno tale che permetta il saldo del debito.
Ora, però, vediamo come si verifica online o fisicamente la presenza di un fermo amministrativo e quali sono i trucchi per toglierlo.