La legge infatti prevede un’ammenda salata per chi guida con patenti straniere non riconosciute dallo stato italiano, sebbene le direttive cambino da paese a paese a seconda degli accordi bilaterali stipulati. Per i cittadini dell’Unione Europea vi sono leggi apposite, legate all’introduzione della patente comunitaria alla fine degli anni ’90 e all’armonizzazione del documento tra gli Stati membri. Per le patenti non europee la legislazione è diversa e varia da paese a paese, è dunque importante documentarsi per tempo per non incorrere in spiacevoli sorprese.
Dunque, la conversione della patente estera in patente italiana è un’operazione certamente fattibile con alcune limitazioni e accortezze da seguire. Inoltre bisognerà affrontare dei costi, seppur non particolarmente esosi. Si ricorda, inoltre, che in mancanza di patente internazionale si ha tempo 1 anno per convertire la propria patente portando con sé una traduzione del documento; diversamente si potrebbe incorrere in multe piuttosto salate. Per scoprire tutto ciò che è necessario sapere per convertire la propria patente estera in patente italiana non vi resta che proseguire nella lettura del nostro approfondimento sul tema.