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Abolizione superbollo: quando sarà tolto e chi non lo paga

Il famoso superbollo è stato introdotto dal governo Berlusconi, con DL. n.98 del 6 luglio 2011, poi inasprito dal governo tecnico di Mario Monti, e rappresenta una tassa tra le più odiate degli italiani.

Secondo i dati di Federcarrozzieri, dal 2011 al 2023 è costato circa 1,2 miliardi alla tasche dei possessori di auto che, da libretto, superano i 185 kW, o 251,53 CV. In buona sostanza, chi compra un’auto che eccede questo livello di potenza è obbligato per legge a pagare una sovrattassa pari a 20 euro/kW. Una tassa che ovviamente non tocca chi non può permettersi auto sportive o comunque di lusso ma che ha sempre scatenato le ire del cliente alto spendente. Un problema non problema? Dipende dai punti di vista, certo è che a più riprese vari governi hanno promesso la sua abolizione che non si è poi puntualmente trasformato in un fatto compiuto, anzi.

La storia ci dice che fu, nel 1993, l’allora premier Giuliano Amato a introdurre una sorta di “papà” del superbollo, rendendo non fiscalmente deducibili le auto di “grossa cilindrata”. Berlusconi, corsi e ricorsi storici, abolì queste norme con il suo primo governo del 1994, aprendo una nuova era al mercato libero e soprattutto allo sviluppo in Italia delle auto di lusso. I tempi duri successivi alla crisi del 2008 e all’innalzamento dello spread convinsero l’allora ministro Tremonti a introdurre il vero superbollo, inizialmente solo per le auto eccedenti i 225 kW (306 CV), con 10 euro per ogni kW eccedente, mentre Monti portò questa soglia agli attuali 185 kW raddoppiando la tariffa.

In ultima istanza, ad agosto 2023 è stato discusso un disegno di legge per la riforma fiscale dove non si parla dell’abolizione del superbollo bensì della sua riformulazione. Quale e come non si è ancora capito nel momento in cui scriviamo, visto che l’esecutivo dovrebbe trovare il modo di compensare gli oltre 100 milioni di euro che derivano dal superbollo ogni anno. Un problema non di poco conto per far quadrare i conti dello stato.

Un paradosso, le auto elettriche pagano 12 euro/kW rispetto ai 20 euro delle auto termiche, mentre in alcune regioni il paradosso si raggiunge con la completa esenzione dal pagamento del bollo e quindi del superbollo da un minimo di 5 anni a fino all’esenzione a vita. Per scoprire se nella vostra regione vale l’esenzione parziale o totale del superbollo, basta cliccare sul sito ufficiale della vostra regione per scoprirlo in pochi minuti. Ancora diverso il discorso per le auto ibride, dove si calcolano i kW del motore termico per determinare il pagamento del superbollo ma non quelli del motore elettrico.

Sommario

Abolizione superbollo: verrà eliminato o no?

Se ne parla da anni, tanto che molteplici governi susseguitisi in Italia hanno promesso e poi mai realizzato l’abolizione del superbollo. Non ultimo il governo Meloni, ma anche in questo caso un nulla di fatto. A oggi, è vero che l’imposta del superbollo viene scontata a decorrere di diversi step di anni, più precisamente al 60% dopo 5 anni (12 euro/kW), al 30% dopo 10 anni (6 euro kW) e al 15% (3 euro/kW) della sua originaria entità dopo 15 anni, decadendo completamente ai 20 anni, soglia oltre la quale la macchina viene considerata storica.

Tolta questa detrazione che rende meno aspra, negli anni, la tassa del superbollo, per quanto riguarda la sua abolizione siamo ancora in alto mare. Si diceva dell’esame parlamentare dell’estate 2023, che ha cercato di mettere nero su bianco le promesse elettorali fatte dall’alleanza di centro-destra che prometteva l’abolizione dei micro tributi, tanto che già in quel frangente fu chiaro che per il superbollo le ore contate non sarebbero state un problema. Che l’abolizione del superbollo non sia scontata questo è certo, ma uno spiraglio è stato dato dallo stesso disegno di legge che apriva a un…“eventuale e progressivo superamento” dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture aventi potenza superiore a 185 kW, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Non si è mai parlato di abolizione del superbollo, l’eventualità a un superamento apre a uno scenario dove il superbollo potrebbe sparire venendo sostituito da un’altra tassa e il “progressivo” si può tradurre come tutto…e niente.

Senza oneri significa che il superbollo non verrà abolito se al suo posto verrà introdotta una nuova tassa che possa garantire pari entrate nelle casse dello stato. Quest’ultima frase deluderà chi spera nella completa eliminazione del superbollo ma letta tra le righe fa intendere che nuove riforme fiscali potrebbero recuperare maggiori quantità di denaro altrove. Già soprannominato dossier superbollo e ancora sulle scrivanie del ministero dell’economia, dovremo aspettare quanto meno il 29 agosto 2025 per capire se le promesse fatte dalle istituzioni si tramuteranno in realtà e nei conseguenti decreti attuativi o, come sembra più probabile, in nuove tasse sotto diverso nome.

Abolizione superbollo: chi non lo paga e perché?

L’abolizione del superbollo è quindi un problema dell’esecutivo, ma c’è già chi non è tenuto a pagarlo. Abbiamo fatto l’esempio dei possessori di auto elettriche che, in base alla regione di residenza, sono esentati dal suo pagamento per un periodo variabile, che può essere anche a vita, in quanto la legislazione concede questo vantaggio ai possessori di auto elettriche. Lo stesso discorso si applica per le auto considerate come storiche, quindi con 20 o più anni dalla prima immatricolazione. Non paga il superbollo, e anche questo è un paradosso, chi possiede ad esempio un’auto ibrida plug-in dove la potenza combinata supera i 250 CV ma il singolo motore termico non supera la soglia dei 185 kW.

Altre categorie esentate dal pagamento del superbollo, in quanto valida l’esenzione per il bollo, sono le auto di proprietà dei disabili come da requisiti descritti nella legge 104. A questi si aggiungono i veicoli che vengono intestati a organizzazione senza scopo di lucro, le auto storiche e le minicar. In questo contesto la legislazione, come accade per l’esenzione del bollo sopra citata, varia da regione a regione. Se in Piemonte chi compra un’auto elettrica è esentato a vita dal pagamento del bollo, e del superbollo, in Veneto ciò non è valido perché l’esenzione vale solo per i primi 5 anni dall’immatricolazione della vettura.

C’è poi il caso di popolazioni colpite da calamità naturali come i residenti delle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini che, a causa dell’alluvione del 2023, hanno potuto pagare posticipatamente senza aggravio di ulteriori costi. Non si tratta di un non pagamento ma di un caso particolare. Ovviamente, non paga il superbollo che immatricola un’auto con potenza inferiore a 185 kW.

FAQ Superbollo

Nonostante le tante promesse fatte dai vari governi che si sono succeduti dal 2011, non esiste ancora un disegno di legge per abolire definitivamente il superbollo. Oggi sono esentate in alcune regioni le auto elettriche e ibride e altre categorie come le auto guidate da disabili o intestate a società senza scopo di lucro, così come le auto con più di 30 anni.

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